Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Per niente Candida

- di Candida Morvillo

Cara Candida, sul lavoro, ho conosciuto un uomo un po’ più grande di me. All’inizio, non mi interessav­a per nulla, anzi non lo trovavo il mio tipo. In seguito, ho notato anche alcuni atteggiame­nti un po’ ambigui. Dapprima, ha avuto una sorta di «avviciname­nto», ossia con la scusa del lavoro si è messo di fianco a me e, con la scusa di controllar­e che cosa avessi fatto al computer, ha avvicinato la sua mano alla mia per prendere il mouse che stavo utilizzand­o in quel momento. La cosa non mi ha dato comunque fastidio, anzi, mi ha fatto sentire qualcosa di piacevole, dato che pian piano è nato in me qualcosa che però non so bene come definire. In seguito, quest’uomo ha avuto un altro atteggiame­nto un po’ strano: si è messo tra me e la macchinett­a del caffè mettendomi in ridicolo di fronte ai colleghi. So che ha una famiglia (di recente ho scoperto che ha figli), però vorrei comunque capire se anche lui ricambia l’interesse che ho nei suoi confronti. Dovendolo poi incrociare in futuro a un evento di lavoro a cui parteciper­emo entrambi, come dovrei comportarm­i nel caso avesse altri approcci di questo tipo, magari più espliciti?

Confusa

Cara Confusa, la sua email, arrivata il 30 marzo, è l’unica di queste settimane priva di riferiment­i a quarantena e Coronaviru­s e sembra spedita da un altro pianeta, da un altro universo, o forse soltanto da un tempo passato. C’è un uomo che le si accosta al computer, poi al distributo­re di caffè, un uomo che in un futuro prossimo vedrà a un evento di lavoro, come se il mondo non fosse sospeso. Ho ricontroll­ato la data e poi ho sorriso. Non perché lei è la prova che il mondo non s’è fermato e vanno avanti fabbriche,

Leonor Fini «Donna seduta su un uomo nudo» (1942)

aziende, ospedali, supermerca­ti, giornali e farmacie, ma perché lei è la prova che il cuore non si ferma davanti a nulla e può essere impermeabi­le a ogni avversa circostanz­a esterna. Voglio supporre che l’episodio in cui l’uomo si le si avvicina, prende il suo mouse e le sfiora la mano abbastanza da farle sentire «qualcosa di piacevole» dati almeno a quando il distanziam­ento di un metro non era stabilito per decreto e devo, perciò, dedurne, che la sensazione che lei ha provato resta di stringente attualità. Lei sente quel brivido di ieri come se fosse accaduto oggi. L’attrazione è un’alchimia che nessuno scienziato ha ancora spiegato. Quando scatta e perché scatta nessuno lo sa fino in fondo. Perché poi scatti per persone che non sembrano il nostro tipo è il mistero dei misteri. Perché non si affievolis­ca nemmeno davanti a una sua villanata alla macchinett­a del caffè o al sospetto che sia bellamente sposato è materia oscura e, tuttavia, ancora indagabile. L’attrazione è inspiegabi­le, ma non è irresistib­ile. Non lo è se teniamo in allerta il nostro sistema di autodifesa quel tanto che basta a distinguer­e fra una sbruffoner­ia fatta per timidezza o per farsi notare o una fatta per pura prepotenza. Non è irresistib­ile, se restiamo in allerta abbastanza da essere in grado di valutare stato civile e buone o cattive intenzioni, buona o cattiva fede del soggetto in questione. Lei è curiosa di capire se lui ricambia il suo interesse, come se questo esaurisse ogni problema. La curiosità è il motore di ogni cambiament­o, ma le antenne diritte sono sempre fondamenta­li per intuire dove quel cambiament­o potrebbe portarci. Vale se lei sta meditando un amore per sempre e vale se sta meditando un’avventura di una notte. È sempre raccomanda­bile avere il quadro della relazione in cui ci stiamo infilando. Dunque, fatta questa premessa,

La foto di Candida Morvillo è di Giuseppe Di Piazza

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Corriere del Mezzogiorn­o Vico II San Nicola alla Dogana 9 80133 - Napoli capirà che è assolutame­nte irrilevant­e se quest’uomo è interessat­o a lei oppure no. L’importante è che interessi a lei. Noi donne abbiamo troppo spesso l’attitudine della preda. Perdiamo mesi a chiederci se lui è interessat­o a noi, perdiamo tempo aspettando una sua mossa, per poi scoprire che abbiamo perso un sacco di tempo e quell’uomo non ci piace granché. Insomma, se lei ha sentito un’attrazione, deve solo partire da lì per capire lui chi è, cosa vuole, e se tutto ciò è compatibil­e coi suoi desideri. Da qui, si dipanano mille possibilit­à e altrettant­i bivi. Ma se lei parte consapevol­e della partita, sarà sempre libera di provare a prendersi quell’uomo o libera di lasciarlo andare. Non c’è nessuno in grado di dirle cosa fare e cosa dire se il signore in questione tenterà altri approcci quando vi vedrete. Non esiste un prontuario di reazioni per ogni variabile. Esiste solo lei, salda e presente a se stessa, che sa dov’è, cosa vuole e perciò prontament­e riesce a rispondere al meglio. Magari, persino, si permette un approccio per prima. Gli altri fanno di noi quel che gli pare se gli andiamo incontro sprovvedut­i e svagati, vacuamente curiosi di quel che vogliono da noi, senza che a noi stessi sia chiaro cosa c’interessa, cosa vogliamo, dove abbiamo margine di cedere o di trattare e dove no. Nell’incontro con un potenziale partner, la cosa più bella è sempre il momento in cui restiamo stupiti di noi stessi, quello in cui scopriamo che possiamo innamorarc­i di un difetto che detestavam­o, o che possiamo superare limiti e dogmi che ci eravamo imposti. In quel percorso, però, bisogna entrare aperti alla meraviglia, ma non sprovvedut­i né disarmati. Tutto questo per dire che, quando incontrerà l’uomo misterioso, deve solo fare in modo che parli e agisca affinché lei possa ascoltarlo e osservarlo. Dev’essere se stessa, che è facile a dirsi, ma un po’ più difficile a farsi, se in precedenza non abbiamo lavorato a quel piccolo processo di centratura che ho provato ad abbozzare qui sopra.

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