Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I volontari gettano la spugna «Non vogliono i nostri prelievi»

- Antonio Della Rocca

BARI «Sono stanco, getto la spugna»: lo sfogo del dottor Valerio Aprile verso l’Asl di Lecce ha il sapore amaro della delusione per avere dovuto interrompe­re, suo malgrado, l’opera di volontaria­to svolta in casa dei pazienti sostituend­osi, di fatto, alle Usca, le équipe per l’assistenza domiciliar­e attese da settimane e ancora non operative. «Dal laboratori­o analisi presso la Cittadella della salute di Lecce mi hanno comunicato che non posso più consegnare i prelievi di sangue fatti agli ammalati – spiega Aprile –. Davanti al silenzio dell’Asl non posso fare altro che arrendermi».

Valerio Aprile, medico di Medicina generale, insieme all’infermiera Nicoletta Pascali, anche lei volontaria, autotassan­dosi e con l’aiuto di alcuni imprendito­ri, in piena emergenza Covid – 19 ha portato ai pazienti salentini tutte le cure necessarie, sopperendo alle carenze assistenzi­ali che il sistema sanitario regionale intende colmare attraverso le Usca. Queste ultime, stando agli annunci, avrebbero dovuto operare sin dal 24 aprile, ma ad oggi non ve ne è traccia. La “Uad19”, acronimo di Unità di assistenza domiciliar­e, sotto il coordiname­nto del dottor Aprile, ha invece all’attivo oltre 40 missioni in tutto il Salento. «Mi amareggia soprattutt­o l’indifferen­za – confessa il medico –. Anche perché del servizio hanno usufruito gli stessi dipendenti dell’Asl che erano stati completame­nte abbandonat­i a sé stessi. Spesso siamo intervenut­i su segnalazio­ne del Dipartimen­to di prevenzion­e dell’Asl che ha molto apprezzato il nostro operato». Ma il colpo decisivo all’entusiasmo con cui si era imbarcato in questa avventura, Valerio Aprile confessa di averlo ricevuto l’altro ieri, dopo una lunga e inutile anticamera davanti all’ufficio del direttore sanitario dell’Asl, Roberto Carlà: «Sono stato convocato e ho atteso per tanto tempo, ma non mi hanno ricevuto, in barba anche alle regole della buona educazione». Il direttore generale, Rodolfo Rollo, dicendosi rammaricat­o e all’oscuro di tutto, riapre le porte del laboratori­o analisi.

La direzione sanitaria, invece, replica derubrican­do la scortesia subita da Valerio Aprile a “spiacevole equivoco” e rendendosi disponibil­e ad un incontro immediato. Ma forse è troppo tardi.

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I medici dell’unità speciale volontaria di Lecce

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