Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’anno magico di Diodato Dopo il festival di Sanremo, anche il David di Donatello
Il cantautore tarantino parteciperà il 16 maggio allo show Europe Shine a Light
Non dev’essere facile godersi il successo (un altro ancora) in un momento così difficile per tutti, nonostante gli ultimi giorni di apparente ritorno alla normalità. «Questa drammatica situazione deve trasformarsi nella grande rivoluzione civile e sociale che aspettiamo da anni», ha concluso ieri Antonio Diodato, il vincitore del Festival di Sanremo, commentando su Instagram la conquista del David di Donatello con la canzone
Che vita meravigliosa. L’ha scritta e interpretata per il film
La Dea Fortuna del regista Ferzan Ozpetek «che ringrazio non solo per avermi permesso di posare le mie note e le mie parole sulle sue immagini - ha scritto il cantautore tarantino ma per tutto il suo cinema, per tutta la sua passione, per quel fuoco e quello sguardo sulla vita che da sempre mi ispira».
Sembra quasi un’ulteriore sfida trionfare con un brano dal titolo così apparentemente entusiasta riguardo all’immediato, all’emergenza che ha travolto il mondo intero: un pericolo invisibile che ha spalancato le porte alla paura, e di riflesso alla speranza. Nelle settimane di quarantena, Fai rumore, il brano con cui Diodato aveva vinto tre mesi fa a Sanremo, era diventato un inno da cantare sui balconi, perfetto con quelle parole e quelle note per riempire il silenzio delle strade deserte. Che vita meravigliosa potrebbe suonare, adesso, come un canto liberatorio «seducente» e «miracoloso» di fronte alla nostra stessa esistenza duramente messa alla prova da un’imprevista esperienza.
L’altra sera, durante la cerimonia degli Oscar del cinema italiano, trasmessa in diretta dalla Rai con gli artisti collegati in remoto, la «Dea Fortuna» ha baciato ancora una volta Diodato, che in realtà rimane il principale artefice dei propri successi. La signora bendata avrebbe potuto continuare a svolgere il proprio ruolo a favore dell’artista pugliese anche nei prossimi giorni se il Covid19 non avesse messo i bastoni tra le ruote all’Eurovision Song Contest, cancellato e sostituito dallo show senza gara Europe Shine a Light, in onda il 16 maggio. Diodato, che da co-direttore artistico dell’Uno maggio di Taranto sa bene cosa significhi dover annullare una manifestazione, ci sarà. E il giorno prima (alle ore 17) parteciperà a uno degli episodi di Eurovision Home Concerts, il programma realizzato per il canale Youtube dell’Eurovision nel quale gli artisti dei vari Paesi propongono in «versione casalinga» la canzone con cui hanno vinto il proprio festival accanto a un brano storico.
Oltre a cantare Fai rumore, Diodato renderà omaggio alla «sua» Puglia: serve solo deciModugno dere quale canzone scegliere tra Aprite le finestre con cui Franca Raimondi, che (forse pochi ricordano) era di Monopoli, vinse al Festival di Sanremo nel 1956, e Piove (ciao ciao bambina) con cui Domenico da Polignano a Mare sbancò il festival della Canzone nel 1959.
Chi conosce Antonio, sa quanto sia una persona generosa, sempre pronta a dividere con tutti, proprio tutti, gloria e risultati. Nello sterminato elenco di ringraziamenti postato su Instagram non poteva dimenticare la famiglia, «che mi ha regalato questa vita meravigliosa», scrive, quasi lasciando immaginare possa anche venire da lì, dalle origini, l’ispirazione per la canzone. Tra i tanti collaboratori, ricorda il manager Claudio Ongaro e il produttore Tommaso Colliva, con il quale si era anche ritrovato sulle strade del Medimex, a Taranto. E, ritornando al David, dice: «grazie di cuore a chi mi ha scelto tra nomi così importanti». Uno su tutti, Thom Yorke, anche lui nella cinquina dei finalisti con Suspirium (dalla colonna sonora del remake di Suspiria). Sì, proprio lui, il frontman dei Radiohead, per Diodato molto più di un’ispirazione: il gruppo rock col quale addormentarsi ogni sera.