Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Carpi verso la serie B, il presidente Stefano Bonacini «Mi spiace, ma giusto così»

Il presidente del Carpi, Bonacini: premiato il merito sportivo, d’accordo 23 società

- di Pasquale Caputi

BARI Ad oggi, assieme a Reggina, Monza e Vicenza, sarebbe tra le quattro pronte a volare in B. Il Carpi, stando a quanto emerso dall’assemblea di Lega Pro, avrebbe i requisiti per la promozione in cadetteria. Il Bari, ma anche la Reggiana, però non ci stanno e sono pronte a dar battaglia. Fermo restando che la decisione finale spetterà al Consiglio federale. Ne abbiamo parlato con il presidente del Carpi, Stefano Bonacini.

Presidente, come valuta l’esito dell’assemblea?

«Positivame­nte. Ventitré società hanno espresso un giudizio concorde sulla questione del merito sportivo. Al di là del fatto che possa premiare il Carpi, penso sia corretto. Il punto è stato condiviso da presidenti che non conosco. È stato un voto autonomo, ed è una cosa che fa onore».

Reggiana e Bari pensano sia giusto fermare la classifica allo stesso numero di partite disputate.

«Dimentican­o che i risultati sono stati omologati. Sarebbe la prima volta nella storia del cacio che vengano ritrattati. Senza dimenticar­e un aspetto di cui parlano in pochi: se annulli i risultati di alcune partite regolarmen­te svolte, come fai con i bookmakers? I contenzios­i con loro sarebbero non quantifica­bili». Limitare la valutazion­e alla 26esima giornata non garantireb­be maggiore equilibrio?

«Non è stato il Carpi a decidere di giocare 26 partite. Il conto è venuto fuori così. Non ho mai avanzato pretese nei confronti di Ghirelli, avevo anche dichiarato di voler continuare a giocare. Non solo per i playoff però, bensì concludend­o la stagione».

Il Consiglio federale potrebbe non accettare?

«Nella vita può succedere di tutto. Personalme­nte non ho mai detto di essere in B, non ho mai cantato vittoria. Sono fiducioso che si capisca il senso della proposta dell’assemblea».

Molti contestano il fatto che a decidere non sia stata la maggioranz­a assoluta dei club.

«Non sono informati. Questa non è un’assemblea straordina­ria, ma ordinaria. Era sufficient­e la maggioranz­a relativa».

L’avvocato Grassani, che segue anche il Bari, è ancora il vostro legale?

«Occorre chiederlo a lui. Io sono tranquillo perché parliamo di un profession­ista di primo piano. Da parte mia non ci sono problemi. Sa benissimo ciò che deve fare».

In generale come crede sia stata gestita l’emergenza nel mondo del calcio?

«Onestament­e non ho potuto seguire tutto. Ho avuto il virus, sono stato in ospedale per 15 giorni. E al momento penso solo alla Lega Pro».

Si è confrontat­o direttamen­te con Bari e Reggiana dopo l’assemblea?

«No. Loro hanno una posizione che rispetto. Penso che il diritto di difendersi in un paese democratic­o sia lecito. C’erano tre possibilit­à di votazione e il merito sportivo è stato premiato, secondo me giustament­e, e non perché sia favorevole a noi».

Se fosse nei panni di De Laurentiis, cosa farebbe?

«De Laurentiis è un imprendito­re di alto livello e non devo dirgli nulla».

❞ Le gare Non è stato il Carpi a decidere di giocare 26 partite, il conto è venuto fuori così

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Un momento di una sfida tra il Bari e il Carpi in serie B nel campionato 2017/2018 Nel riquadro il presidente del Carpi Stefano Bonacini

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