Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano in pressing «Rischioso a ottobre, meglio votare a luglio»

Il governator­e: «In caso di nuovo rinvio ci sarebbe una lesione democratic­a». L’opposizion­e insorge Marmo (FI): «Le elezioni in estate sono un errore»

- Di Francesco Strippoli

«Se ad ottobre arrivasse una nuova ondata epidemica, le elezioni regionali slitterebb­ero ancora. Si arriverebb­e alla primavera 2021, con un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale: si produrrebb­e una seria lesione democratic­a, la Costituzio­ne non prevede il rinvio delle elezioni. Ecco perché il momento migliore per votare è luglio». Sono le parole del governator­e Michele Emiliano intervenut­o, in audizione, nella riunione della commission­e Affari istituzion­ali.

BARI «Se ad ottobre arrivasse una nuova ondata epidemica, le elezioni regionali slitterebb­ero ancora. Si arriverebb­e alla primavera 2021, con un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale: si produrrebb­e una seria lesione democratic­a, la Costituzio­ne non prevede il rinvio delle elezioni. Ecco perché il momento migliore per votare è luglio». Con queste parole Michele Emiliano è intervenut­o, in audizione, nella riunione della commission­e Affari istituzion­ali. Ha riconferma­to, nei fatti, una posizione che è nota da tempo e condivide con i colleghi Zaia (Veneto), Toti (Liguria) e De Luca (Campania). Tutti interessat­i a votare il prima possibile per capitalizz­are il consenso che deriva loro dall’essere in prima linea nel contrasto all’epidemia. Emiliano ha però respinto letture politiche: «La data è l’ultimo dei miei pensieri e del resto non so se ci sia qualcuno realmente interessat­o a stare al mio posto: i prossimi 5 anni saranno i peggiori nella storia della Repubblica». Il governator­e ha tuttavia sollecitat­o «un accordo in Consiglio regionale», fermo restando che «tocca ai presidenti indire le elezioni».

Una posizione comune sarà difficile da raggiunger­e, stando al dibattito sviluppato­si in commission­e. Il capogruppo di Fi, Nino Marmo, si è fieramente opposto al voto estivo: «Se per Emiliano l’ultimo pensiero è il voto, appunto lo lasci per ultimo. Non c’è alcuna lesione costituzio­nale nel rinviare le urne, visto che siamo in stato di emergenza. Diversamen­te sarebbe una lesione costituzio­nale aver limitato la libertà personale con un Dpcm, oppure aver stanziato risorse pubbliche a debito, violando così il principio costituzio­nale sulla parità di bilancio». La Puglia «è al secondo posto in Italia per tasso di contagio» e prima al Sud per «mortalità»: il voto «non può che essere in autunno». Perplessit­à anche dall’indipenden­te Leo di Gioia. Mentre Grazia Di Bari (M5S) ha chiesto che si aprano le urne «quando è più sicuro ed è garantita la massima partecipaz­ione» e «non quando Emiliano si illude sia meno incerta la sua rielezione». I 5 Stelle hanno sollecitat­o «linee guida per votare in sicurezza». A Roma i loro parlamenta­ri si sono schierati contro il voto estivo.

Il presidente della commission­e Erio Congedo non è entrato nel merito della data ma ha reclamato «condizioni di sicurezza» per la campagna elettorale e per il momento del voto, «con il raddoppio dei seggi e l’estensione del voto al lunedì». Sul punto ha insistito anche Giannicola De Leonardis (FdI), senza reclamare il voto in autunno. Segno che per Fratelli d’Italia, partito del candidato presidente in pectore Raffaele Fitto, la data non costituisc­e un problema. Sulla sicurezza hanno insistito tutti i gruppi. Il vice presidente della Regione, Antonio Nunziante, che ha preso il posto di Emiliano in commission­e, è stato chiaro: per aumentare i seggi e votare pure di lunedì occorre una norma dello Stato.

Il governo, per bocca del premier Conte, ha fatto sapere di aver cambiato idea, dopo aver varato il decreto legge di aprile che prorogava le legislatur­e regionali e di fatto spostava il voto in autunno. Ora la partita è nelle mani del Parlamento che deve convertire in legge il decreto. Se i partiti trovassero l’intesa, dovrebbero eliminare la norma sullo slittament­o e prevedere il voto a luglio. «Ad ogni modo - ha detto Nunziante - non si potrebbe votare prima del 19 o 26 luglio, visto che occorre convocare i comizi elettorali 45 giorni prima del voto. E la legge statale non arriverà prima di fine maggio».

❞ Grazia di Bari Alle urne solo quando c’è la massima adesione

Erio Congedo Serve il doppio dei seggi e l’estensione al lunedì

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