Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano in pressing «Rischioso a ottobre, meglio votare a luglio»
Il governatore: «In caso di nuovo rinvio ci sarebbe una lesione democratica». L’opposizione insorge Marmo (FI): «Le elezioni in estate sono un errore»
«Se ad ottobre arrivasse una nuova ondata epidemica, le elezioni regionali slitterebbero ancora. Si arriverebbe alla primavera 2021, con un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale: si produrrebbe una seria lesione democratica, la Costituzione non prevede il rinvio delle elezioni. Ecco perché il momento migliore per votare è luglio». Sono le parole del governatore Michele Emiliano intervenuto, in audizione, nella riunione della commissione Affari istituzionali.
BARI «Se ad ottobre arrivasse una nuova ondata epidemica, le elezioni regionali slitterebbero ancora. Si arriverebbe alla primavera 2021, con un anno di ritardo rispetto alla scadenza naturale: si produrrebbe una seria lesione democratica, la Costituzione non prevede il rinvio delle elezioni. Ecco perché il momento migliore per votare è luglio». Con queste parole Michele Emiliano è intervenuto, in audizione, nella riunione della commissione Affari istituzionali. Ha riconfermato, nei fatti, una posizione che è nota da tempo e condivide con i colleghi Zaia (Veneto), Toti (Liguria) e De Luca (Campania). Tutti interessati a votare il prima possibile per capitalizzare il consenso che deriva loro dall’essere in prima linea nel contrasto all’epidemia. Emiliano ha però respinto letture politiche: «La data è l’ultimo dei miei pensieri e del resto non so se ci sia qualcuno realmente interessato a stare al mio posto: i prossimi 5 anni saranno i peggiori nella storia della Repubblica». Il governatore ha tuttavia sollecitato «un accordo in Consiglio regionale», fermo restando che «tocca ai presidenti indire le elezioni».
Una posizione comune sarà difficile da raggiungere, stando al dibattito sviluppatosi in commissione. Il capogruppo di Fi, Nino Marmo, si è fieramente opposto al voto estivo: «Se per Emiliano l’ultimo pensiero è il voto, appunto lo lasci per ultimo. Non c’è alcuna lesione costituzionale nel rinviare le urne, visto che siamo in stato di emergenza. Diversamente sarebbe una lesione costituzionale aver limitato la libertà personale con un Dpcm, oppure aver stanziato risorse pubbliche a debito, violando così il principio costituzionale sulla parità di bilancio». La Puglia «è al secondo posto in Italia per tasso di contagio» e prima al Sud per «mortalità»: il voto «non può che essere in autunno». Perplessità anche dall’indipendente Leo di Gioia. Mentre Grazia Di Bari (M5S) ha chiesto che si aprano le urne «quando è più sicuro ed è garantita la massima partecipazione» e «non quando Emiliano si illude sia meno incerta la sua rielezione». I 5 Stelle hanno sollecitato «linee guida per votare in sicurezza». A Roma i loro parlamentari si sono schierati contro il voto estivo.
Il presidente della commissione Erio Congedo non è entrato nel merito della data ma ha reclamato «condizioni di sicurezza» per la campagna elettorale e per il momento del voto, «con il raddoppio dei seggi e l’estensione del voto al lunedì». Sul punto ha insistito anche Giannicola De Leonardis (FdI), senza reclamare il voto in autunno. Segno che per Fratelli d’Italia, partito del candidato presidente in pectore Raffaele Fitto, la data non costituisce un problema. Sulla sicurezza hanno insistito tutti i gruppi. Il vice presidente della Regione, Antonio Nunziante, che ha preso il posto di Emiliano in commissione, è stato chiaro: per aumentare i seggi e votare pure di lunedì occorre una norma dello Stato.
Il governo, per bocca del premier Conte, ha fatto sapere di aver cambiato idea, dopo aver varato il decreto legge di aprile che prorogava le legislature regionali e di fatto spostava il voto in autunno. Ora la partita è nelle mani del Parlamento che deve convertire in legge il decreto. Se i partiti trovassero l’intesa, dovrebbero eliminare la norma sullo slittamento e prevedere il voto a luglio. «Ad ogni modo - ha detto Nunziante - non si potrebbe votare prima del 19 o 26 luglio, visto che occorre convocare i comizi elettorali 45 giorni prima del voto. E la legge statale non arriverà prima di fine maggio».
❞ Grazia di Bari Alle urne solo quando c’è la massima adesione
Erio Congedo Serve il doppio dei seggi e l’estensione al lunedì