Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Capozzi Orsini (Cgil): «Una fuga in avanti Bisognava aspettare altri quindici giorni»
BARI Il caos di ieri mattina davanti al Palagiustizia in piazza De Nicola a Bari è frutto di «una fuga in avanti». La riapertura degli uffici nei palazzi di giustizia, piuttosto che in altri, è stata una decisione «rischiosa perché dall’inizio della fase due (il 4 maggio, ndr) sarebbe stato opportuno aspettare una quindicina di giorni, arrivare al 20 maggio, valutare il dato epidemiologico e poi eventualmente prendere delle decisioni». Lo spiega Dario Capozzi Orsini, segretario delle funzioni centrali della Cgil dell’area metropolitana di Bari. «In questo periodo siamo impegnati in una serie di video conferenze, frutto del protocollo firmato il 3 aprile dai sindacati e dalle parti governative durante le quali si cerca di decidere le modalità di ripopolazione degli uffici con le risorse umane. Come Cgil assumiamo una posizione chiara: se la fase due è iniziata il 4 maggio vuol dire che avremo il dato dei nuovi contagi tra due settimane. Per questo proponevo di aspettare fino al 20 maggioaggiungeper vedere quel che succede e poi, sulla scorta dei dati epidemiologici, avremmo valutato se ripopolare gli uffici e soprattutto come farlo. Se malauguratamente ci fosse il rialzo dei contagi a causa di comportamenti azzardati, come è successo oggi (ieri, ndr) davanti al Tribunale di Bari corriamo il rischio di un nuovo lockdown. Non sarebbe stato più sano invece aspettare ancora dieci giorni dopo essere stati due mesi in quelle condizioni? Senza dimenticare che presto avremo il problema dei condizionatori che devono essere sanificati periodicamente. Purtroppo non tutte le amministrazioni hanno i fondi per far fronte a queste spese» conclude Capozzi Orsini.
Primo giorno di ripresa ieri delle attività anche nei tribunali a Trani e a Lecce: registrata code agli ingressi.