Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La beffa e il danno Il Bari in serie C perde 20 milioni
L’esperto, Bellinazzo: ricavi dieci volte più bassi
BARI C’è una speranza per il Bari ed è riposta nel Consiglio federale per tentare la promozione in B. Intanto si trova a fare i conti con le eventuali perdite che la permanenza in C causerebbe. Ne abbiamo parlato con Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore e uno dei più grandi esperti di economia applicata allo sport.
Marco Bellinazzo, quanto perderebbe il Bari in caso di mancata promozione in B?
«Posto che sia la serie B che la C sono tornei che non assicurano un equilibrio economico perché hanno costi più alti dei ricavi, se in C mediamente si incassano tra 2 e 2,5 milioni, in B il livello sale a una cifra che si avvicina ai 20 milioni, quindi 10 volte di più».
Questo vale in generale, figurarsi per una piazza come Bari?
«Le voci sono diverse: diritti tv, botteghino, sponsorizzazioni. Una piazza come Bari in B potrebbe addirittura superare quota 20 milioni. Ovviamente ragioniamo nella prospettiva post covid, non nel contesto di una pandemia che costringerà a giocare a porte chiuse».
Quanto ricaverebbe il Bari in B dai diritti tv?
«La B incassa complessivamente tra i 20 e i 25 milioni. Per una piazza come Bari credo che l’introito sarebbe di circa 2-3 milioni».
I ricavi dal botteghino, invece?
«Parto dal presupposto che il Bari in B possa anche registrare una media di 20mila spettatori. Andando in questa direzione, potremmo pensare anche a 3-4 milioni di ricavi dal botteghino».
Passiamo al Lecce. Se la Figc dovesse optare per una retrocessione in B, cosa accadrebbe alle casse del club salentino?
«Al netto del paracadute, sarebbe un salasso. Consideriamo che i diritti tv in A sono di 30-35 milioni, in B si arriva a meno di un decimo. In più si pensi al declassamento dei contratti di sponsorizzazione e degli incassi da stadio. Ci sarebbe una perdita di 40-50 milioni, per meno della metà ammortizzata dal paracadute».
Lei che idea si è fatto della scelta dell’assemblea di Lega di premiare il merito sportivo in quel modo?
«Qualsiasi strada si scelga, ci saranno scontenti e prevedo decine di ricorsi. Il riconoscimento del merito sportivo credo sia un’idea più seria del sorteggio. Non potendoci essere un vincitore, dovendo scegliere un criterio, mi viene difficile immaginarne uno differente, se non la radicale scelta di aumentare il numero delle neopromosse. Certo, la media punti sarebbe una beffa per chi ha fatto investimenti e si ritrova indietro per qualche decimale. Ma non vedo una soluzione che possa accontentare tutti».