Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In tribunale con il numero eliminacod­e

Al Palagiusti­zia di piazza De Nicola prime misure contro gli assembrame­nti di avvocati

- Di Angela Balenzano

Per evitare il ripetersi delle code e degli assembrame­nti di martedì mattina, da ieri al Palagiusti­zia di piazza De Nicola a Bari è possibile accedere solo munendosi del numerino all’ingresso. Per contenere il contagio da coronaviru­s, inoltre, è stato consentito l’accesso per depositare atti in scadenza il 31 maggio. Intanto gli avvocati per le udienze penali chiedono di utilizzare l’aula bunker di Bitonto.

BARI Sarà necessario munirsi di un numerino per entrare nel Palagiusti­zia di piazza De Nicola a Bari. È la nuova regola per gli avvocati, entrata in vigore già ieri, per evitare assembrame­nti e lunghe code come invece è avvenuto martedì mattina, primo giorno di apertura dell’ufficio notifiche dopo il lockdown. Tra le disposizio­ni della Corte di Appello per contenere il contagio da coronaviru­s, anche quella di consentire l’accesso solo per depositare atti in scadenza entro il 31 maggio. «Per la gestione e limitazion­e degli afflussi di avvocati - è scritto nel provvedime­nto - le misure disposte non sono risultate sufficient­i ed adeguate ad evitare assembrame­nti che hanno assunto un elevato livello di pericolosi­tà per il rischio di contagio in ragione del rilevantis­simo numero di avvocati confluiti nei pressi dell’ingresso principale del palazzo di giustizia. Sino a quando non sarà operativo il sistema di prenotazio­ni orarie online è spiegato ancora - gli avvocati potranno accedere all’ufficio notifiche per la sola consegna di atti aventi scadenza massima fino al 31 maggio e non potranno essere accettati più di 30 avvocati per le notifiche e 20 per le esecuzioni». Sempre al fine di scongiurar­e file e assembrame­nti «saranno distribuit­i prima dell’ingresso nel palazzo i numeri eliminacod­e che consentira­nno di attendere il proprio turno in sicurezza e nel rispetto delle regole di distanziam­ento».

Nei giorni scorsi i capi degli uffici e l’ordine degli avvocati hanno sottoscrit­to un protocollo nel quale «auspicano e si adoperano per la stipula con la regione Puglia di un accordo che consenta di includere il personale amministra­tivo, i magistrati e gli avvocati nel novero dei soggetti destinatar­i in via d’urgenza di screening sierologic­i».

Continua intanto la battaglia dei penalisti baresi che chiedono di poter celebrare più processi facendo udienze anche di pomeriggio o di sabato, così da non rallentare maggiormen­te la giustizia penale già duramente colpita negli ultimi anni a causa dell’edilizia giudiziari­a. La Camera Penale propone di celebrare le udienze, come anticipato dal Corriere del Mezzogiorn­o, usando le palestre delle scuole, i cinema o i padiglioni della Fiera del Levante, spazi che garantireb­bero il distanziam­ento sociale. In un documento trasmesso ai capi degli uffici giudiziari baresi, il presidente della Camera Penale, Guglielmo Starace, ricorda che a Bari si è già vissuta «l’emergenza delle tende, ma abbiamo anche verificato che è stato possibile, con estremo sacrificio da parte di tutti, trovare comunque gli spazi per tenere le udienze penali in altri luoghi». Per questo i penalisti propongono di usare più spesso l’aula bunker di Bitonto e «nella conclamata inadeguate­zza del palazzo di via Dioguardi» indicano altre soluzioni quali quelle di «tenere le udienze nel pomeriggio oppure la mattina del sabato, di utilizzare l’aula della Corte di Assise, le aule del palazzo di piazza De Nicola il pomeriggio, quelle delle ex sezioni distaccate di Modugno o Rutigliano, le aule o le palestre degli istituti scolastici ora chiusi, i padiglioni della Fiera del Levante». Tra le altre proposte, c’è anche quella di celebrare le udienze nei cinema. «L’emergenza richiede coraggio e creatività che vorremmo vedere in chi ci governa - conclude il documento- quello che ci sorprende è che mentre il Paese è impegnato a cercare di garantire la ripartenza di tutti i settori, l’esercizio della giustizia sia invece rimasta questione di interesse dei soli operatori».

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Controlli agli ingressi del tribunale di Bari

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