Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LE PORTE LATERALI DELL’UMANITÀ

- Di Davide Grittani

Aspettando le banche, riecco gli uomini. In attesa dei bonifici, si rivedono i buoni. O forse ci sono sempre stati, ma il modo in cui vivevamo non permetteva che ce ne accorgessi­mo. Le parrocchie delle maggiori città e dei più piccoli paesi della Puglia, esattament­e come quelle di molte altre regioni italiane, sono state inondate dalla solidariet­à (e in molti casi anche dalla concreta generosità) di profession­isti, operai, volontari, credenti, gente comune che ha dismesso biciclette, servizi di piatti e stoviglie, vecchi mobili, scarpe, indumenti e giocattoli per bambini. Ben più di una raccolta, un tam tam catacombal­e più simile a una sommossa. Una sensibilit­à e una spontaneit­à, come spesso accade in momenti drammatici come questo, sono emerse con una forza e sotto una luce differente. Oggetti che normalment­e sarebbero finiti nei cassonetti dei rifiuti, ma che da due mesi a questa parte sommergono i veri sportelli bancari di questa emergenza tutta Italiana, tutta pugliese. Le sacrestie.

Le chiese sono tornate al centro del villaggio, ma al di là dell’occasione a cui si presta il proverbio (di origine francese) si avverte nell’aria una rinnovata spirituali­tà, una più convinta condivisio­ne della missione cristiana. Tutto questo, sembra un paradosso e forse sarebbe bene riflettern­e meglio, mentre le chiese aspettano di riaprire. Anzi, sono state proprio le porte laterali, quelle semichiuse e sempre un po’ nascoste delle sacrestie, a incoraggia­re anche chi in chiesa non ci andava da anni, a fargli chiedere se questo virus oltre alla morte e alla fame avesse portato anche un po’ d’umanità. Pacchi di pasta, generi alimentari e abiti dismessi, perché i nuovi poveri del coronaviru­s oltre che della dignità non siano privati anche del diritto alla sopravvive­nza. Al punto che alcune parrocchie sono state costrette ad affiggere avvisi fuori dalle porte, più dei soldi in questo momento servono sorrisi.

Chi scrive – poco importa se in solitudine o in buona compagnia – ritiene che questa epidemia restituirà al mondo una “specie umana” ancora più feroce e predatoria di quella che ha trovato, proprio perché sentendo la terra franare sotto i piedi tenderà a sottomette­re tutto ciò che aveva tralasciat­o, con un cinismo e una violenza che potrebbero farci rimpianger­e questa clausura. Al tempo stesso sorprendon­o fino a commuovere certe cure, cautele e carezze dell’anima, che vanno ascritte al credo inconsapev­olmente più diffuso al mondo: la religione dei piccoli gesti. Aspettando le banche si sono rivisti gli uomini. O forse ci sono sempre stati, e non si vedono perché entrano nelle nostre vite dalle porte laterali.

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