Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Elogio di Lagioia «Librerie, luoghi di democrazia»
Inaugurazione in diretta Facebook ieri per il Salone del libro di Torino in edizione digitale nell’anno della pandemia (durerà fino al 18 maggio). La parte del leone l’ha fatta il suo direttore, lo scrittore barese Nicola Lagioia (premio Strega nel 2015 con La ferocia, romanzo edito da Einaudi) con le spiegazioni sulle scelte fatte e le parole spese in favore delle librerie, che non sono solo «luoghi dove si vendono questi oggetti chiamati libri, che per alcuni italiani sono ancora molto strani. No - ha affermato Lagioia - le librerie sono dei luoghi in cui è possibile fondare delle comunità; sono luoghi di socialità, di confronto. Fanno parte del gioco democratico; nelle librerie sono rappresentate tutte le voci, anche discordanti, che però dialogano fra loro».
Poi lo scrittore barese è andato più sul personale, per rendere più chiaro il suo discorso: «Io mi sono formato nelle librerie. Sono cresciuto a Bari e vicino all’Università c’era la Feltrinelli e la libreria Laterza. Lì passavo le ore, incontravo gente, dialogavo. Con alcune di queste persone sono rimasto in rapporti di amicizia. È questo l’elemento che bisognerebbe far passare. Se le librerie diventano dei luoghi in cui è possibile fare un’esperienza che è irriproducibile in un magazzino online, allora forse hanno vinto». La quarantena da coronavirus non ha avuto solo effetti negativi, perché - secondo Lagioia - «le librerie si sono riorganizzate. Noi ci siamo inventati il Salone online, ma le librerie si sono consorziate fra loro temporaneamente creando un servizio di consegna a domicilio per le varie città. È stato bypassato Amazon, che non è un grande nemico, ma è giusto che il gioco sia leale». In bocca al lupo a Lagioia e al Salone da parte del ministro Franceschini.