Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tavolini sulla Muraglia e in campo camerieri-ciclisti
La nuova proposta gestita dai ristoratori: il delivery affidato ai ragazzi che gestiscono il servizio turistico di biciclette a noleggio
Tavoli condivisi all’aperto, un servizio di consegna per i clienti affidato al servizio turistico con le biciclette e i risciò a noleggio: ecco il nuovo piano dei ristoratori di Bari vecchia in vista della riapertura fissata per lunedì prossimo. I tavoli condivisi tra gestori di diversi locali potrebbero essere sistemati nelle piazze e sulla Muraglia.
BARI La pioggia di telefonate ai Municipi tra delucidazioni e richieste di informazioni. Ma anche le proposte di gruppi di esercenti che chiedono nuove pedonalizzazioni. Alcune anche singolari e innovative. Succede a Bari vecchia dove i ristoratori rilanciano l’idea di zone da «tavolini condivisi». Aree e piazze attualmente non occupate da adibire alla somministrazione di cibo e bevande, da far gestire in comunione a tutti quei locali che non hanno sufficienti spazi esterni o che insistono in vicoli e stradine. Bari si organizza per la ripartenza di bar, ristoranti e pub, di quelle attività che potranno ottenere sino al 50 per cento in più - rispetto a quello già occupato di spazio esterno e gratuito dove posizionare tavolini, sedie e ombrelloni. Ma non paraventi e fioriere. Tutto l’arredo andrà poi smantellato a fine serata.
Nel borgo antico nella serata di giovedì il sindaco Antonio Decaro ha incontrato diversi ristoratori per una sorta di simulazione: capire come saranno distanziati i tavoli e quale sarà la capacità ricettiva dei locali, altamente ridotta. E in questa occasione i titolari delle attività che animano la movida del centro storico hanno rilanciato l’idea di allestire nuovi spazi, magari sulla Muraglia, per il servizio al tavolo e con l’ausilio di una sorta di delivery affidato ai ragazzi che gestiscono il servizio turistico di biciclette a noleggio e risciò. «Sarebbe un’ottima occasione per aiutare tutti quei locali che non hanno spazi esterni e per far lavorare questi giovani che da più di due mesi non trasportano alcun turista per le visite guidate. Ovviamente bisognerà farlo in sicurezza e seguendo le prescrizioni sanitarie» spiega
Gianni Del Mastro, ristoratore di piazza Mercantile.
E intanto in alcuni locali si stanno già smontando gazebo e paraventi per esorcizzare i timori dei clienti causati da strutture chiuse. Il Comune prevede sì nuove autorizzazioni e semplificazioni per le concessioni (basterà una mail ai Municipi o alla ripartizione Sviluppo Economico, quest’ultima nel caso di aree demaniali) ma rispettando le regole sulla viabilità, sul libero transito dei pedoni, dei mezzi di soccorso e degli accessi alle proprietà private. Nel caso in cui lo spazio pubblico da occupare in ampliamento corrisponda ad un tratto di marciapiede di dimensioni insufficienti, si potranno utilizzare modalità «al di là» della sede stradale e prospiciente il locale. È il caso dei locali dell’Umbertino che già si prenotano per avere la concessione di giardini e piazze del lungomare. «Stiamo ricevendo molte richieste e telefonate», spiega il presidente del I Municipio Lorenzo Leonetti. Tra le proposte di pedonalizzazione c’è quella di via Ottavio Serena in zona Rai e diverse a Torre a Mare all’incrocio tra via San Nicola e via Monte Grappa e in via Leopardi. Nel Murat quattro locali hanno già inoltrato al Comune la richiesta di pedonalizzare l’ultimo tratto di via Cairoli, tra via Dante e via Nicolai. «Sarebbe una bella occasione per rivitalizzare la strada anche attraverso eventi, spazi di socialità e l’installazione di tavoli da ping pong. Crediamo molto nelle aree pedonali», spiega Mara Chiarelli titolare del caffè-bistrot letterario Portineria 21. «Io non credo ad ampliamenti e a queste misure. Io per ora preferisco non aprire. Non posso lavorare in simili condizioni: sono nato per fare il ristoratore, non il medico», dice invece Giovanni Spizzico, titolare de La Parrilla de Juan, uno dei primi locali ad aprire nel 1999 in piazza Mercantile dopo i lavori del Piano Urban. Anche nel II Municipio, tra San Pasquale e Poggiofranco, fioccano le richieste di ampliamenti su strada. «Sei locali ci hanno già chiesto l’utilizzo di piazzale Lorusso, dalle 19 alle 24. E credo che sia un’ipotesi fattibile» spiega il presidente Lucio Smaldone.
Giovanni Spizzico
Non posso lavorare in simili condizioni
Mara Chiarelli Crediamo nelle aree pedonali e negli eventi