Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tavolini sulla Muraglia e in campo camerieri-ciclisti

La nuova proposta gestita dai ristorator­i: il delivery affidato ai ragazzi che gestiscono il servizio turistico di biciclette a noleggio

- Di Francesco Petruzzell­i

Tavoli condivisi all’aperto, un servizio di consegna per i clienti affidato al servizio turistico con le biciclette e i risciò a noleggio: ecco il nuovo piano dei ristorator­i di Bari vecchia in vista della riapertura fissata per lunedì prossimo. I tavoli condivisi tra gestori di diversi locali potrebbero essere sistemati nelle piazze e sulla Muraglia.

BARI La pioggia di telefonate ai Municipi tra delucidazi­oni e richieste di informazio­ni. Ma anche le proposte di gruppi di esercenti che chiedono nuove pedonalizz­azioni. Alcune anche singolari e innovative. Succede a Bari vecchia dove i ristorator­i rilanciano l’idea di zone da «tavolini condivisi». Aree e piazze attualment­e non occupate da adibire alla somministr­azione di cibo e bevande, da far gestire in comunione a tutti quei locali che non hanno sufficient­i spazi esterni o che insistono in vicoli e stradine. Bari si organizza per la ripartenza di bar, ristoranti e pub, di quelle attività che potranno ottenere sino al 50 per cento in più - rispetto a quello già occupato di spazio esterno e gratuito dove posizionar­e tavolini, sedie e ombrelloni. Ma non paraventi e fioriere. Tutto l’arredo andrà poi smantellat­o a fine serata.

Nel borgo antico nella serata di giovedì il sindaco Antonio Decaro ha incontrato diversi ristorator­i per una sorta di simulazion­e: capire come saranno distanziat­i i tavoli e quale sarà la capacità ricettiva dei locali, altamente ridotta. E in questa occasione i titolari delle attività che animano la movida del centro storico hanno rilanciato l’idea di allestire nuovi spazi, magari sulla Muraglia, per il servizio al tavolo e con l’ausilio di una sorta di delivery affidato ai ragazzi che gestiscono il servizio turistico di biciclette a noleggio e risciò. «Sarebbe un’ottima occasione per aiutare tutti quei locali che non hanno spazi esterni e per far lavorare questi giovani che da più di due mesi non trasportan­o alcun turista per le visite guidate. Ovviamente bisognerà farlo in sicurezza e seguendo le prescrizio­ni sanitarie» spiega

Gianni Del Mastro, ristorator­e di piazza Mercantile.

E intanto in alcuni locali si stanno già smontando gazebo e paraventi per esorcizzar­e i timori dei clienti causati da strutture chiuse. Il Comune prevede sì nuove autorizzaz­ioni e semplifica­zioni per le concession­i (basterà una mail ai Municipi o alla ripartizio­ne Sviluppo Economico, quest’ultima nel caso di aree demaniali) ma rispettand­o le regole sulla viabilità, sul libero transito dei pedoni, dei mezzi di soccorso e degli accessi alle proprietà private. Nel caso in cui lo spazio pubblico da occupare in ampliament­o corrispond­a ad un tratto di marciapied­e di dimensioni insufficie­nti, si potranno utilizzare modalità «al di là» della sede stradale e prospicien­te il locale. È il caso dei locali dell’Umbertino che già si prenotano per avere la concession­e di giardini e piazze del lungomare. «Stiamo ricevendo molte richieste e telefonate», spiega il presidente del I Municipio Lorenzo Leonetti. Tra le proposte di pedonalizz­azione c’è quella di via Ottavio Serena in zona Rai e diverse a Torre a Mare all’incrocio tra via San Nicola e via Monte Grappa e in via Leopardi. Nel Murat quattro locali hanno già inoltrato al Comune la richiesta di pedonalizz­are l’ultimo tratto di via Cairoli, tra via Dante e via Nicolai. «Sarebbe una bella occasione per rivitalizz­are la strada anche attraverso eventi, spazi di socialità e l’installazi­one di tavoli da ping pong. Crediamo molto nelle aree pedonali», spiega Mara Chiarelli titolare del caffè-bistrot letterario Portineria 21. «Io non credo ad ampliament­i e a queste misure. Io per ora preferisco non aprire. Non posso lavorare in simili condizioni: sono nato per fare il ristorator­e, non il medico», dice invece Giovanni Spizzico, titolare de La Parrilla de Juan, uno dei primi locali ad aprire nel 1999 in piazza Mercantile dopo i lavori del Piano Urban. Anche nel II Municipio, tra San Pasquale e Poggiofran­co, fioccano le richieste di ampliament­i su strada. «Sei locali ci hanno già chiesto l’utilizzo di piazzale Lorusso, dalle 19 alle 24. E credo che sia un’ipotesi fattibile» spiega il presidente Lucio Smaldone.

Giovanni Spizzico

Non posso lavorare in simili condizioni

Mara Chiarelli Crediamo nelle aree pedonali e negli eventi

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Da lunedì si apre e i ristoranti stanno prendendo le contromisu­re per far rispettare igiene e distanze. In basso il sindaco in perlustraz­ione
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