Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fascicolo elettronico, ancora tutto fermo La rivolta dei medici
Il sistema informativo regionale in tilt da lunedì Federfarma: «Attivato dal 10% della popolazione» E Abbaticchio (Smi) sospetta una marcia indietro
Il fascicolo sanitario elettronico è bloccato da oltre una settimana nonostante lo abbia attivato solo il 15 per cento della popolazione. Crescono i malumori tra pazienti e medici. Il timore è quello di una marcia indietro e c’è chi accusa «la lobby delle ricette da stampare».
BARI Tempo 48 ore e il fascicolo sanitario elettronico in Puglia dovrebbe tornare attivo dopo la sospensione dei giorni scorsi effettuata da InnovaPuglia Spa «per problemi tecnici». Per riportare tutto alla normalità sarebbe stata allertata anche un’azienda statunitense ai massimi livelli per un intervento importante sugli applicativi. Almeno questa è la notizia ufficiosa che circola negli ambienti sanitari, non senza qualche scetticismo, soprattutto fra i medici di base, memori dei dispositivi di protezione «mai arrivati». Un medico di base dice di aver ricevuto in tutto durante l’emergenza Covid, una ventina di mascherine, 8 dall’Ordine dei medici, e il resto da alcune case farmaceutiche con un flacone di disinfettante. I medici denunciano anche «un sistema che funziona a singhiozzo».
Il sistema informativo sanitario regionale è in tilt da lunedì scorso, tra le proteste dei medici di medicina generale, dei farmacisti e dei pazienti costretti a fare la spola tra ambulatori e farmacie per ritrovare ricette mediche andate perdute, ma anche per ritirarle con il numero Rne. Cosa abbia mandato all’aria il sistema è un mistero. Alessandro Di Bello, direttore generale di InnovaPuglia, addebitava il problema al «considerevole numero di applicativi di studi medici e farmacie e alla crescita esponenziale dei fascicoli sanitari, al fine di meglio gestire l’emergenza Covid». Al momento la percentuale di persone che hanno attivato il fascicolo in Puglia «è circa il 10% della popolazione» – spiega Vito Novielli, presidente di Federfarma Puglia che, insieme al segretario
Fimmg, Donato Monopoli, aveva denunciato nei giorni scorsi i disservizi e chiesto l’intervento della Regione. Prima dell’emergenza sanitaria i fascicoli attivati erano in circa 90mila. Oggi, considerata l’importanza di ridurre le occasioni di contagio, si è passati a oltre 400 mila autorizzazioni. Novielli sottolinea che «Innovapuglia sta lavorando comunque anche per non perdere i dati di questi giorni».
Perplesso sulle motivazioni del sistema in tilt, è Ludovico Abbaticchio, segretario nazionale del sindacato medici italiani. «La Puglia è all’avanguardia rispetto ad altre regioni italiane sull’attivazione del fascicolo sanitario elettronico – dice – Però siamo agli albori delle autorizzazioni. Non credo che una percentuale così bassa rispetto alla popolazione possa creare problemi al sistema informativo». Sullo sfondo di anni passati inutilmente senza ricette dematerializzate e servizi elettronici che mettono in rete i dati sanitari del cittadino agevolando anche le prestazioni, si staglia, secondo Abbaticchio, «la lobby delle ricette rosse, delle ricette bianche da stampare e dei toner», per dirla con una battuta. Insomma, interessi, seppure legittimi, che frenerebbero il cambiamento sostanziale dei servizi al cittadino, a beneficio anche delle fasce più fragili. «Il fascicolo sanitario elettronico – spiega Abbaticchio – è un grande servizio alla persona, migliora l’attività ambulatoriale, con il rapporto medico-paziente che se ne giova e riduce anche i costi. Ho il sospetto che si stia tentando una marcia indietro».
Ludovico Abbaticchio È un grande strumento per tutti i pugliesi e migliora l’attività ambulatoriale con i pazienti