Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nasce Virtual Stage una piattaforma web per la diffusione dello spettacolo
Il 15 giugno potrà ripartire lo spettacolo dal vivo. Ma siccome dovrà essere per pochi, a causa del distanziamento fisico previsto dalle restrizioni anti contagio, tutti i grandi eventi sono già stati rinviati al 2021. E anche molti concerti e festival. Si conteranno sulle dita delle mani gli operatori che torneranno a riallestire palchi durante l’estate: troppo antieconomico. Intanto c’è chi si è attrezzato per spostare musica, teatro e danza in rete, all’interno della quale un professionista di origini tarantine, Vincenzo La Gioia, collaboratore per Rai e Mediaset come autore e consulente musicale, si è inventato un palco adatto alla situazione del momento: un «virtual stage» in grado di fare incontrare pubblico e artisti e dare respiro ai professionisti del settore, nel quale si contano circa centomila addetti, messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria. Su questa piattaforma online, attrezzata con l’agenzia Stilnovo per andare incontro a un’esigenza di mercato che sembra destinata a durare anche dopo l’emergenza, sono già stati proposti concerti, pièce teatrali e spettacoli di danza studiati e realizzati appositamente per la rete. Tra gli artisti che si sono fatti affascinare dal progetto c’è anche il trombonista barese Gianluca Petrella, tra i grandi del jazz internazionale. E il catalogo di proposte è in continua crescita. Ci si può addirittura abbonare con pochi euro scegliendo pacchetti di 10 o 20 spettacoli, che possono essere fruiti on demand come già avviene per i canali web dedicati al cinema. «L’obiettivo - spiega La Gioia - è arrivare anche a poesia, letteratura, pittura e scultura, e non solo con spettacoli, ma anche con seminari, lezioni e altri contenuti legati al mondo della cultura. Ma soprattutto con Virtual Stage ci proponiamo di offrire una soluzione ai tanti artigiani della cultura che ogni giorno lavorano per una vita decorosa e che l’emergenza Covid-19 ha messo a dura prova. A loro vogliamo restituire un lavoro dignitosamente retribuito».