Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
D’Eramo (Lega): Altieri candidato offerto agli alleati Gelo di Larussa
Il segretario leghista spegne i fuochi: «L’unità della coalizione è un valore»
La Lega di Puglia spegne le polemiche e parla di gesto non ostile. L’ufficializzazione della candidatura di Nuccio Altieri alla Regione non è uno strappo con il centrodestra. Il segretario Luigi D’Eramo (in foto con Salvini): «Offriamo il nome, sceglieranno i leader». Da FdI, partito che ha già designato Raffaele Fitto, l’altolà di Larussa: «I leader hanno già deciso».
BARI Questione numero uno, «l’unità del centrodestra non è in discussione». Questione numero due, «è una vicenda interna alla Lega». Sono i concetti ripetuti ieri da più parti, dopo la formalizzazione della candidatura a governatore di Nuccio Altieri da parte della Lega e lo stop elevato dall’eurodeputato Andrea Caroppo, suo compagno di partito. Dal quartier generale di FdI, il partito di Raffaele Fitto designato a sua volta come candidato governatore, arriva la direttiva di non rilasciare commenti. Si vogliono evitare polemiche perché, si dice a mezza bocca, «si capisce che è un conflitto in casa Lega, meglio non immischiarsi». L’unico a prendere la parola, da Roma, è il senatore Ignazio La Russa (cofondatore di FdI). «Le candidature per le Regionali sono già state decise - dice con riferimento all’intesa che affidava la Puglia a FdI - e non ho visto dichiarazioni da parte di chi ha compiuto quella scelta. La decisione è stata presa da Meloni, Salvini e Berlusconi. Solo da loro può essere cambiata e da nessun altro».
Il segretario della Lega di Puglia, il deputato abruzzese Luigi D’Eramo, evita ogni polemica. «Noi - dice - abbiamo deciso nell’esecutivo regionale, quasi all’unanimità, di avanzare una proposta che chiaramente deve essere esaminata dal tavolo nazionale. Offriamo ai leader il nostro miglior candidato». Ma ufficializzare ora un nome mentre FdI rivendica il diritto alla designazione non rischia di inasprire il confronto nella coalizione? «Assolutamente no - dice D’Eramo - quello della Lega è un atto d’amore nei confronti degli altri partner, perché mette i propri uomini a disposizione della causa. La sintesi toccherà ai leader. Saranno loro a scegliere il candidato più adatto. Ma partendo da un presupposto: l’unità del centrodestra è un valore per tutti ed è imprescindibile». Anche Mauro D’Attis (segretario di FI) rimanda alle decisioni romane: «Restiamo fedeli alla decisione di demandare le decisioni ai leader nazionali».
Per certi versi verrebbe da dire che non è successo nulla.
Il nome di Altieri - che ieri non ha avuto una felice accoglienza sui social, soprattutto per il timore che potesse innescare una rottura della coalizione - circolava da mesi. E allora come si spiega la nota ufficiale del partito pugliese? Alcuni sostengono che serva a contrastare la corsa a Fitto con l’auspicio che sia un terzo nome a rappresentare il centrodestra (lo dice per esempio Adriana Poli Bortone che
I leader Il senatore di FdI: «Il candidato indicato dai leader Solo loro possono decidere altro»
chiede un imprenditore). Ma questa opzione richiede tempo, mentre le operazioni di voto sono ormai prossime: sembra preponderante il proposito di votare a metà settembre (13 e 14) e si parla di una modifica in Parlamento perché si depositino le liste al 31 luglio e non un mese prima, perché in tal caso significherebbe consegnarle a Ferragosto. Più plausibile l’ipotesi che l’uscita leghista, d’intesa con Salvini, serva a mettere sotto stress il partito di Giorgia Meloni in quello che appare un confronto per la tenuta della leadership.
Intanto il presidente Michele Emiliano, fautore del voto a luglio, si appella al Capo dello Stato: «L'unica cosa che non stanno riattivando è la democrazia e non se ne comprende la ragione, visto che la Costituzione non prevede la sospensione delle elezioni». La replica arriva da Giuseppe Brescia, deputato 5 Stelle, favorevole alla data di settembre: «È irresponsabile l’insistenza di Emiliano per luglio. Le forze politiche in Parlamento stanno lavorando ad una soluzione condivisa per garantire la salute dei cittadini e una serena competizione elettorale. Anche la Lega ha abbandonato l’ipotesi del voto a luglio e martedì ne discuteremo in commissione. Mentre tutto questo accade, Emiliano dimostra di vivere su un altro pianeta».
Il voto Emiliano si appella al Capo dello Stato per votare a luglio. Il M5S: «Un irresponsabile»