Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rosella Santoro ci crede «Il Libro possibile si farà»
Rosella Santoro, direttrice della rassegna: «Abbiamo presentato un progetto che rispetta le norme»
Il Libro Possibile, diciannovesima edizione, lotta per restare Possibile. La guerriera Rosella Santoro, ideatrice e direttrice artistica della rassegna di Polignano, diventata un appuntamento di spessore internazionale, da giorni tira fuori gli artigli. Il libro vive una crisi epocale: otto milioni di copie vendute in meno nella “varia” (fiction e saggistica) con circa 134 milioni di fatturato persi nei primi quattro mesi dell’anno, concentrati tutti tra marzo e aprile. La ricerca dell’Associazione editori italiani lancia segnali drammatici e fotografa nello stesso tempo l’ascesa degli store online. È uno dei danni economici della pandemia. Occorrono bonus alle famiglie e rilancio delle biblioteche, librerie e tanto altro ancora, specie in una Puglia dove la lettura è Cenerentola.
Ecco, l’impegno di Rosella Santoro nasce anche dalla necessità di dare ossigeno a un settore in grande sofferenza. Dice: «Da più parti ho avuto inviti a superare le difficoltà del momento e a non “annullare” il Festival che deve e può rappresentare fra l’altro una spinta emotiva in grado di risollevare l’umore dopo la quarantena e la paura. Poi Il Libro Possibile deve continuare a essere il volano per il turismo e la valorizzazione del territorio, ora più che prima, considerando l’aria grama che tira».
Sì, ma con le nuove regole da rispettare: le distanze, il controllo dei flussi…
«Io e la mia squadra abbiamo presentato alla Regione e al Comune di Polignano un progetto che tiene in conto il rispetto dei tredici punti relativi alla sicurezza per gli spettacoli dal vivo elencati nell’allegato 9, Decreto del
Presidente del Consiglio, datato 17 maggio. Tutto con rigoroso scrupolo. Neppure le virgole fuori posto».
E le location delle presentazioni a cui siamo abituati, quelle del Centro storico e di Piazza Moro? Non sono idonee.
«Assolutamente no. Abbiamo scelto come location principale Largo Cristoforo Colombo, sul mare, da cui si ammira da una parte il centro storico, dall’altro lo Scoglio dell’Eremita. Spazio enorme, un anfiteatro natu
rale, stupendo, con entrate e uscite controllabili. Qui possiamo addirittura predisporre uno spazio di quattro metri quadrati per persona, giusto per esagerare. Abbiamo pensato anche di utilizzare la parte esterna del Museo Pino Pascale che si affaccia sul mare. E ancora un paio di spazi minori nel centro storico, tipo la Balconata Santa Candida, sempre rivolti verso il mare. E, in ultima analisi, potremmo utilizzare location fuori Polignano che abbiano comunque come cornice il mare che è un po’ il nostro logo».
Bene. E allora?
«C’è che non abbiamo avuto riscontri da Regione e Comune di Polignano. Stiamo aspettando».
La rassegna partirebbe l’otto luglio. Ma non comincia a essere tardi per l’organizzazione? Pessimista o ottimista?
«Né pessimista, né ottimista. Io e i miei collaboratori facciamo affidamento sul nostro progetto, che non ha lacune. Il fatto è che servono risposte concrete massimo trenta giorni prima dell’evento per mettere a punto tutti gli aspetti e i dettagli dell’organizzazione. Non poco, perché siamo abituati a fare le cose con precisione».
Finora, come vi siete mossi, ad esempio con gli autori?
«Il programma è già definito, con nomi importanti. Tutti ovviamente attendono la conferma. La qualità al solito è assicurata».
L’apporto di Pirelli?
«Per il terzo anno sarà nostro main sponsor. Apprezza Il Libro Possibile».
Il suo “sarà” è espressione di ottimismo…
«Certo. Noi ci crediamo. E aspettiamo il sostegno di chi ci ha sempre sostenuti. Speriamo che arrivi presto: il temporeggiare è la cosa peggiore. Non possiamo permetterci di non andare in scena. Sarebbe un peccato, non solo per noi organizzatori».
Vuol fare uno spot finale per quella che è una sua creatura?».
«Il Libro Possibile è cultura, partecipazione, conoscenza, mare e bellezza».
Non gettare la spugna Da più parti ho avuto inviti a superare le difficoltà del momento e a non “annullare” il Festival