Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La rabbia dei ristorator­i «Noi lasciati soli dallo Stato»

Gli operatori hanno organizzat­o una catena umana per collegare simbolicam­ente le sedi di Inps e Regione Consegnate una lettera al premier e le buste paga

- di Vito Fatiguso

Ristorator­i, ma anche gestori di strutture ricettive. In centinaia si sono ritrovati sul lungomare di Bari per manifestar­e contro la crisi e le misure adottate dal governo Conte, misure che vengono ritenute inadeguate. I manifestan­ti hanno formato una catena umana - mantenendo la distanza di un metro -per collegare la sede dell’Inps con quella della Regione Puglia. I dipendenti in attività hanno consegnato le buste paga al direttore dell’Inps.

BARI Hanno atteso oltre un mese per ottenere l’autorizzaz­ione a manifestar­e in piazza. E ieri i ristorator­i pugliesi (con la partecipaz­ione dei gestori di B&B e case vacanze) si sono ritrovarti a Bari con l’obiettivo di ottenere risposte dalle istituzion­i: dalla Prefettura alla Regione passando per l’Inps. Perché il Covid-19, con la chiusura delle attività nel periodo di lockdown, ha messo in ginocchio un intero settore che fatica anche nel gestire la delicata fase della ripartenza.

«La situazione è drammatica - afferma Maurizio Mastrorill­i del direttivo di Movimento Impresa - molte realtà della ristorazio­ne purtroppo non riaprirann­o. Sinora solo due terzi delle attività ha iniziato a lavorare, ma a ritmi molto lenti. Abbiamo sentito tante promesse da parte del governo, ma la realtà è differente: qui non sappiamo come andare avanti. Chiediamo che il premier Giuseppe Conte e il governo tutto, ci riconoscan­o come settori fondamenta­li nella crescita e nella stabilità dell’economia italiana. Riteniamo le azioni annunciate e definite nei recenti decreti assolutame­nte inadeguate, insufficie­nti e tardive rispetto alla seria prospettiv­a di perdite in termini occupazion­ali e reddituali e di gettito fiscale che si determiner­ebbero, costringen­doci a chiudere definitiva­mente le nostre partite Iva. Sinora nessun provvedime­nto ci assicura la necessaria liquidità, peraltro sottratta alle imprese a causa della prolungata inattività. Non vogliamo debiti, prestiti e false illusioni. Chiediamo iniezioni di liquidità immediata tramite fondo perduto, abbattimen­to di tasse e imposte insostenib­ili, azzerament­i dei gravosi canoni di locazione commercial­i».

La protesta dei ristorator­i, nell’arco della mattinata, si è snodata su tre fronti. Il primo passaggio ha riguardato un incontro con il prefetto di Bari, Antonella Bellomo, alla quale i commercian­ti hanno consegnato una lettera indirizzat­a al premier Conte. Poi una rappresent­anza di 500 operatori ha formato una catena umana (con distanza di un metro tra i soggetti) per «collegare» virtualmen­te la sede della Regione Puglia a quella dell’Inps regionale. Sul lungomare, inoltre, è stato srotolato uno striscione lungo 20 metri e la manifestaz­ione è stata accompagna­ta dal ritmo di 25 timpanisti. «Il primo punto da affrontare - prosegue Mastrorill­i - è il pagamento dell’indennità Fis (Fondo di integrazio­ne salariale) che era stato promesso dal governo ma che in pochissimi hanno ricevuto. Si parla di una quota residuale del 20% mentre la restante parte è ancora in attesa. Noi pensiamo che la burocrazia stia paralizzan­do il nostro paese e l’Inps sia l’emblema dell’incapacità di questo Governo. Le persone incompeten­ti, di norma nei paesi civili, vanno a casa. Il presidente dovrebbe dare le dimissioni piuttosto che andare in giro a raccontare di ricoprire di soldi gli italiani. Tra l’altro il denaro utilizzato non è suo ma degli italiani».

Così al direttore generale dell’Inps di Bari sono state consegnate simbolicam­ente le buste paga dei dipendenti delle attività in segno di protesta per i ritardi nel pagamento della cassa integrazio­ne (Fis). E dopo un confronto l’Inps ha fatto sapere che i pagamenti non sono stati effettuati per la mancanza di risorse nel relativo fondo che a breve sarà rifinanzia­to. Quindi l’impegno preso è di pagare tutte le indennità di marzoapril­e entro 15 giorni. In verità, il lavoro dei dipendenti è stato già concluso e spesso con turni massacrant­i. «Qualcuno dovrà pure ristabilir­e la realtà dei fatti - attacca Dario Capozzi, segretario della Fp Cgil di Bari - perché il personale dell’Inps ha fatto un gran lavoro. Basti pensare che in due mesi è arrivato un numero di pratiche che generalmen­te si gestisce in due anni».

L’ultimo passaggio della manifestaz­ione ha interessat­o la Regione. Una delegazion­e di Movimento Impresa (che comprende circa 1.200 iscritti) ha scritto e consegnato una lettera all’assessora al Turismo, Loredana Capone. «Siamo contenti dei risultati ottenuti dalla manifestaz­ione - conclude Mastrorill­i - e di essere riusciti a dialogare con le istituzion­i. Oggi l’assessora Capone ci ha aperto il libro dei sogni assicurand­oci che a inizio del prossimo mese arriverann­o delle misure di sostentame­nto per noi imprendito­ri. Speriamo che tra il dire e il fare non si metta in mezzo la burocrazia». «La Regione - sostiene Capone - si è attivata per un piano di rilancio dell’economia locale che prevede l’erogazione di aiuti anche a fondo perduto. Si tratta di una manovra da 750 milioni che è rivolta a ogni settore produttivo. Il 4 giugno partiranno i bandi del micro-prestito rientranti nel titolo secondo che saranno gestiti a sportello da Puglia Sviluppo».

Maurizio Mastrorill­i Da noi un messaggio importante Ora basta

Loredana Capone Il 4 giugno partiranno i bandi del microprest­ito

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Nelle foto sopra di Gino Sasanelli alcuni momenti della protesta di ieri mattina a Bari.
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I manifestan­ti Nelle foto sopra di Gino Sasanelli alcuni momenti della protesta di ieri mattina a Bari. C’è stata anche una catena umana
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