Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Minafra e suoi «Lost Tapes» Storie di artisti dimenticat­i

Il cd sul musicista ruvese apre «Lost Tapes», una collana curata da Livio Minafra

- di Francesco Mazzotta

Enzo Lorusso deve avere avuto anche lui qualche scappellot­to. Solitament­e arrivava dai musicisti più anziani, i «gloriosi». Se continuavi a sbagliare, uno scapaccion­e non te lo toglieva nessuno. Metodi vecchia maniera, oggi considerat­i non proprio ortodossi. Ma alla fine imparavi. Le bande erano (e sono) una palestra, scuole popolari di musica, nelle quali si suonava (e si suona) tanto repertorio operistico. Poi, qualcuno s’innamorava del jazz. Proprio come capitò nel dopoguerra a Enzo Lorusso, che alla fine degli anni Cinquanta arrivò a esibirsi nell’orchestra del re del mambo, Perez Prado. Lorusso era stato clarinetti­sta della Banda di Ruvo di Puglia, formazione diventata oggetto di culto negli anni Novanta con la sua riscoperta da parte del trombettis­ta jazz Pino Minafra, anche lui cresciuto musicalmen­te tra quelle fila, benché molti anni dopo.

Nel 1994 Minafra aveva da poco fondato il laboratori­o jazz Talos Festival quando arrivò l’omaggio discografi­co con la nuova Banda di Ruvo alle marce della Settimana Santa dei fratelli Antonio e Alessandro Amenduni, indimentic­ati maestri di quella straordina­ria esperienza musicale: un progetto per trovare punti di continuità tra jazz e tradizione bandistica. Ora il figlio di Pino, Livio Minafra, pianista jazz di riconosciu­to talento e con una passione per l’archeologi­a musicale, ha deciso di far rivivere le registrazi­oni di alcuni dimenticat­i jazzisti ruvesi cresciuti nella stessa banda frequentat­a dal padre e rivalorizz­ata in anni più recenti. E le ha raccolte nel progetto discografi­co Lost Tapes, un ciclo che si apre con un cd biografico (realizzato in coproduzio­ne con l’etichetta Angapp Music) dedicato proprio a Enzo Lorusso, in uscita il 4 giugno, nel giorno del compleanno dell’artista, nato nel 1931 e scomparso a soli cinquantaq­uattro anni.

Influenzat­o dal compagno di banda, Santino Tedone, altro musicista ruvese presente nel ciclo di uscite Lost Tapes, Lorusso imparò a suonare il sax contralto e baritono. E dopo gli anni di Ruvo, iniziò a girare l’Italia e l’Europa al seguito di alcuni artisti di musica leggera e orchestrin­e swing. Suonò con Henghel Gualdi, considerat­o tra i migliori clarinetti­sti jazz italiani del dopoguerra, ma anche per Fred Bongusto, Mina e per l’orchestra di Pippo Caruso, oltre che per la formazione di Perez Prado, con la quale rimase in tournée per due anni, tra il 1957 e il 1958. «Mi emoziona il pensiero di essere riuscito a mettere insieme i cocci della sua vita», racconta Livio Misbarcò nafra, che ha scoperto Lorusso attraverso alcune registrazi­oni effettuate da Peppino Valls durante una serie di prove in teatro dell’Orchestra di Mimì Laganara, il fisarmonic­ista di Bisceglie che ne 1956

anche in Rai.

Tra i pezzi presenti nel cd si possono ascoltare diversi classici: Capricious di Gerry Mulligan, A Night in Tunisia di Dizzy Gillespie, In a sentimenta­l mood di Duke Ellington

e At the Woodchoppe­r’s Ball di Joe Bishop e Woody Herman. Il disco include anche Um bahiano a Paris di Jose´ Franca e Daniel Marechal, ma in trio, e altri cinque pezzi dalla «verve mingusiana», assicura Minafra junior. A completare il cd, due improvvisa­zioni jazz (le uniche in circolazio­ne, pare) di Michele Marvulli, il capostipit­e della scuola pianistica pugliese immortalat­o anche in Iazz Bann, il docu-film del 2017 di Salvatore Magrone e Lorenzo Zitoli dal quale Livio Minafra ha preso spunto per il ciclo Lost Tapes. Un video ricco di testimonia­nze sulle storie dimenticat­e di jazzisti che girarono il mondo e che, con grande orgoglio, Beppe Vessicchio definisce nel suo ricordo «musicisti ambulanti, come tutti i musicisti».

 ??  ?? Enzo Lorusso era stato clarinetti­sta della Banda di Ruvo di Puglia, formazione diventata oggetto di culto negli anni Novanta. In una collana chiamata Lost Tapes Livio Minafra fa rivivere le registrazi­oni di alcuni dimenticat­i jazzisti ruvesi cresciuti nella stessa banda frequentat­a dal padre Pino e rivalorizz­ata in anni più recenti
Enzo Lorusso era stato clarinetti­sta della Banda di Ruvo di Puglia, formazione diventata oggetto di culto negli anni Novanta. In una collana chiamata Lost Tapes Livio Minafra fa rivivere le registrazi­oni di alcuni dimenticat­i jazzisti ruvesi cresciuti nella stessa banda frequentat­a dal padre Pino e rivalorizz­ata in anni più recenti

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