Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
QUELLE POLEMICHE MEDIATICHE
Ecco, ci mancava solo il sindaco imbronciato come se gli avessero rubato la merendina, che si offende e promette vendette. La Sardegna e la Sicilia, in vista dell’estate e dell’afflusso di turisti, chiedono a chi proviene dalle zone a più alto contagio, misure di sicurezza antiCovid. Peraltro sono pure isole, non è che ci si arriva al casello dell’autostrada. E il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, reagisce come se fosse un fatto personale, o, peggio, etnico: «Quando deciderò dove andare per un weekend o una vacanza me ne ricorderò». Anche perché, ricorda Sala, «il turismo in certe regioni l’hanno costruito proprio i lombardi». Pare invece che le scogliere sarde esistessero già prima.
Sala, certamente, è sicuro che a parti invertite la sua regione non chiederebbe patenti di sanità al napoletano, al barese o al palermitano che arrivano a Milano, dopo che nel territorio di provenienza si sono verificati, e continuano a verificarsi, circa la metà dei contagi di tutto il Paese. Ma il problema non è questo. Se qualcosa di positivo questa pandemia dovrebbe averci portato, è la consapevolezza di essere tutti sulla stessa pericolante barca. Come scrive Antonio Scurati, napoletano e milanese insieme, siamo stati messi di fronte alla necessità di considerare «i destini generali», di tornare ad essere «comunità politica», di capire che «o ci risolleveremo tutti insieme o non si risolleverà nessuno». Frasi come «i nostri morti» suonano blasfeme, mentre il patrimonio di questo drammatico 2020 è l’esserci sentiti tutti esposti su una uguale trincea, oggi milanesi e bergamaschi e domani impegnati a risalire la china. Stiamo persino assistendo ad un risveglio di solidarietà e visione comune europea: c’è proprio bisogno di alzare barriere territoriali per il solo fatto che qualcuno chiede misure precauzionali per evitare un nuovo lockdown? Sala, il presidente della Liguria Toti e gli altri indignati sono certi che lo stesso turista lombardo o ligure non si senta più garantito da controlli rigorosi, nei mesi in cui i contatti o gli assembramenti saranno molto più difficili da evitare?
«Chiamiamolo certificato di negatività, e non passaporto sanitario», dice il sindaco di Cagliari. Chiamiamolo come vogliamo, l’importante è cercare soluzioni e non polemiche mediatiche. Milano è nel cuore di tutti, è una delle capitali italiane per vitalità e modernità. Ma da Milano non devono esagerare. Se no, a qualcuno potrebbe venire in mente che è un caso unico al mondo in cui, nell’inno della città, se ne sbeffeggia un’altra: «O mia bela Madunina che te brillet de lontan… canten tucc ‘lontan de Napuli se mor’, ma po’ vegnen chi a Milan».