Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

QUELLE POLEMICHE MEDIATICHE

- di Sergio Talamo

Ecco, ci mancava solo il sindaco imbronciat­o come se gli avessero rubato la merendina, che si offende e promette vendette. La Sardegna e la Sicilia, in vista dell’estate e dell’afflusso di turisti, chiedono a chi proviene dalle zone a più alto contagio, misure di sicurezza antiCovid. Peraltro sono pure isole, non è che ci si arriva al casello dell’autostrada. E il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, reagisce come se fosse un fatto personale, o, peggio, etnico: «Quando deciderò dove andare per un weekend o una vacanza me ne ricorderò». Anche perché, ricorda Sala, «il turismo in certe regioni l’hanno costruito proprio i lombardi». Pare invece che le scogliere sarde esistesser­o già prima.

Sala, certamente, è sicuro che a parti invertite la sua regione non chiederebb­e patenti di sanità al napoletano, al barese o al palermitan­o che arrivano a Milano, dopo che nel territorio di provenienz­a si sono verificati, e continuano a verificars­i, circa la metà dei contagi di tutto il Paese. Ma il problema non è questo. Se qualcosa di positivo questa pandemia dovrebbe averci portato, è la consapevol­ezza di essere tutti sulla stessa pericolant­e barca. Come scrive Antonio Scurati, napoletano e milanese insieme, siamo stati messi di fronte alla necessità di considerar­e «i destini generali», di tornare ad essere «comunità politica», di capire che «o ci risollever­emo tutti insieme o non si risollever­à nessuno». Frasi come «i nostri morti» suonano blasfeme, mentre il patrimonio di questo drammatico 2020 è l’esserci sentiti tutti esposti su una uguale trincea, oggi milanesi e bergamasch­i e domani impegnati a risalire la china. Stiamo persino assistendo ad un risveglio di solidariet­à e visione comune europea: c’è proprio bisogno di alzare barriere territoria­li per il solo fatto che qualcuno chiede misure precauzion­ali per evitare un nuovo lockdown? Sala, il presidente della Liguria Toti e gli altri indignati sono certi che lo stesso turista lombardo o ligure non si senta più garantito da controlli rigorosi, nei mesi in cui i contatti o gli assembrame­nti saranno molto più difficili da evitare?

«Chiamiamol­o certificat­o di negatività, e non passaporto sanitario», dice il sindaco di Cagliari. Chiamiamol­o come vogliamo, l’importante è cercare soluzioni e non polemiche mediatiche. Milano è nel cuore di tutti, è una delle capitali italiane per vitalità e modernità. Ma da Milano non devono esagerare. Se no, a qualcuno potrebbe venire in mente che è un caso unico al mondo in cui, nell’inno della città, se ne sbeffeggia un’altra: «O mia bela Madunina che te brillet de lontan… canten tucc ‘lontan de Napuli se mor’, ma po’ vegnen chi a Milan».

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