Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Caffè al bar, frutta, ortaggi e lidi Effetto Covid sul carrello della spesa
Riaperture accompagnate da ritocchi sui prezzi Aumento medio di tre euro per i barbieri Sdraio, ombrelloni e cabine: il 15 per cento in più
BARI Frutta e verdura con rincari in media del 10 per cento, complice il crollo della manodopera. Qualche esempio. Un chilo di ciliegie? Non meno di 5 euro. Tanto al supermercato quanto al mercato rionale e al fruttivendolo sotto casa. Una media di tre euro in più in più per centri estetici e saloni di bellezza, motivato con l’obbligo di dispositivi di protezione, tra cui mascherine e asciugamani monouso. Non da ultimo gli stabilimenti balneari che segnano un più 15 per cento rispetto alla scorsa stagione estiva, per ingressi sull’arenile e abbonamenti in cabina.
Sono solo alcuni dei rialzi da covid-19, fotografati in giro per la città di Bari. Anche la semplice tazzina di caffè al bar adesso si adegua ai tempi: dai classici 90 centesimi in molti – soprattutto nel centro murattiano – si sono adeguati al prezzo fisso di un euro (quello già chiesto prima del coronavirus nelle caffetterie più eleganti ed esclusive). Una situazione di leggeri aumenti ma che al momento non possono essere bollati come speculazioni. «Anche perché ci sono diversi fattori strutturali come calo della produzione e limitazioni ai trasporti» avverte l’avvocato
Antonio Pinto, presidente di Confconsumatori Puglia.
E le segnalazioni di certo non mancano: «In alcuni lidi – spiega – ci hanno segnalato rincari con l’obbligo di liberare ogni giorno le cabine per le sanificazioni. Ma in ogni caso siamo lontani dal periodo del lockdown quando abbiamo raccolto le denunce a valanga su aumenti ingiustificati per gel disinfettante, alcol etilico, amuchina e mascherine e che ci hanno costretto con altre associazioni dei consumatori a presentare un esposto all’Antitrust». Nessuna anomalia, al momento, nella ristorazione sulla fantomatica “tassa covid”, quella comparsa su alcuni scontrini del Nord Italia. «Sarebbe un furto, non è al pari dell’Iva», avverte ancora il legale. Ma per fortuna ci sono anche casi di buonsenso come alcuni produttori di olio e vino pugliese che hanno deciso di abbassare i prezzi, complice l’improvviso invenduto causato dall’annullamento degli ordinativi in alcuni Paesi dell’Est Europa. Molto bene invece la situazione in supermercati, negozi di elettronica e moda. «Molti negozi per ripartire – sottolinea Pinto - si sono dati una soluzione sostanziale e legittima, visto che la burocrazia non lo capisce, ricorrendo alle vendite promozionali con sconti sino al 30 per cento. Non sono saldi, ma si tratta di promozioni lecite o per pubblicizzare il negozio o darne ossigeno. E a Bari e in Puglia stiamo assistendo a molte soluzioni di questo tipo».
Per il carrello della spesa le associazioni dei consumatori danno un consiglio: «Non laGuardia
❞ Antonio Pinto Ci sono adeguamenti che fanno parte del mercato
sciarsi prendere dalla fretta di uscire dal negozio (che costringe il cliente a prendere il primo prodotto che trova sullo scaffale, ndr) ma affidarsi ai primi prezzi su prodotti fungibili come pasta, biscotti e pelati». Ed il risparmio è assicurato. E se pensate di essere stati truffati, non lasciatevi prendere subito dall’ira funesta. «Non tutti gli aumenti – sottolinea Pinto - legittimano la segnalazione a noi e alla di Finanzia. Ci sono adeguamenti che fanno parte del mercato. Certo, se per le mascherine chirurgiche vi stanno chiedendo due euro rispetto al prezzo fisso di 50 centesimi, allora è il caso di denunciare. Se si tratta di dieci centesimi in più per il caffè al bancone, abbiamo tutti noi una grande arma: quella di cambiare bar».