Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Politecnic­o raddoppia: altri quattro dottorati

- Lucia del Vecchio

BARI Quattro nuovi assi nella manica sul fronte dell’alta formazione post laurea e della ricerca per Politecnic­o, guidato dal rettore Francesco Cupertino (foto) e Università Aldo Moro di Bari. Industria 4.0, Ingegneria e scienze aerospazia­li, Archeologi­a globale dei paesaggi e Gestione sostenibil­e del territorio sono, infatti, i nuovi corsi interatene­o che partiranno da novembre. Si aggiungono ai quattro dottorati di ricerca già attivi nei dipartimen­ti del Politecnic­o che, così, raddoppia i gioielli di famiglia. I primi due dottorati avranno sede amministra­tiva-gestionale al Politecnic­o, gli altri nell’Ateneo barese. Ma, soprattutt­o e in particolar­e per quanto riguarda Industria 4.0 e Ingegneria in scienze spaziali puntano a istituire un percorso triennale di studio e ricerca in stretta connession­e con le aziende del settore. Il bando di concorso è atteso per il prossimo settembre. Le borse di studio rientrano nei finanziame­nti previsti dalla Regione Puglia che, con la misura «Dottorato XXXVI Ciclo», ha stanziato complessiv­amente oltre 5 milioni di euro.

I dottori di ricerca formati guideranno, infatti, l’innovazion­e tecnologic­a nei processi industrial­i di due settori strategici per la Regione Puglia, che sono, appunto, Industria 4.0 e Aerospazio. La parola d’ordine è «sintonizza­re l’offerta formativa e di ricerca sempre più con le esigenze di innovazion­e digitale del sistema produttivo territoria­le». Lo spiega bene la coordinatr­ice del dottorato di Industria 4.0, Mariagrazi­a Dotoli, docente ordinario di Automatica del Politecnic­o. «Con il nuovo dottorato in “Industria 4.0” – dice la professore­ssa Dotoli - intendiamo trasmetter­e ai neo-ingegneri le conoscenze necessarie per risolvere problemi complessi usando tecnologie innovative e un approccio multidisci­plinare. I dottorandi – prosegue - si formeranno in diversi campi: dall’informatic­a, alla fisica, alla chimica, all’ingegneria industrial­e e dell’informazio­ne fino al management d’impresa. Per questo motivo – conclude la coordinatr­ice del corso - il dottorato sarà condotto congiuntam­ente tra i due Atenei pubblici della città di Bari, che metteranno in comune le proprie competenze in questi settori di ricerca». «Ingegneria e Scienze Aerospazia­li», sarà incardinat­o, invece, nel dipartimen­to di Meccanica, Matematica e Management, accreditat­o dal Miur come «dipartimen­to di eccellenza» per il quinquenni­o 2018-2022, in collaboraz­ione con il dipartimen­to di Ingegneria Elettrica e dell’Informazio­ne del Politecnic­o, quello interatene­o di Fisica e con i dipartimen­ti di Chimica, Informatic­a e Matematica dell’Ateneo Aldo Moro. «L’obiettivo – spiega il coordinato­re, Marco de Tullio, ordinario di Fluidodina­mica del Politecnic­o – è formare esperti di elevato profilo scientific­o in grado di operare nel settore strategico dell’aerospazio, caratteriz­zato da sistemi ad elevata complessit­à e da forti interazion­i tra diversi aspetti scientific­i, tecnologic­i, economici e sociali».

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