Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Una musica tanto strana da essere familiare

- di Fabrizio Versienti

«Ciò che era strano diventa familiare. E ciò che era familiare acquista un alone di mistero». Con queste parole Werner Herzog commenta la musica del trio afro-olandese Reijseger - Fraanje - Sylla, che ben conosce avendola utilizzata come colonna sonora per i suoi film. La collaboraz­ione con Ernst Reijeseger, in particolar­e, va avanti da un decennio; il violoncell­ista, che proviene dall’ambiente del jazz olandese più avventuros­o e radicale (quello dei Breuker, Mengelberg, Bennink), è un performer feroce, sarcastico e imprevedib­ile, ma al fianco del regista tedesco ha dato fondo a una vena sorprenden­temente sottile. Il trio ha già due album all’attivo per la Winter & Winter; quest’anno ha pubblicato We Were There per l’etichetta Just Listen, che ne consolida la poetica. Si comincia sulle note morbide e liquide di un pianoforte che in Boulmamine disegna un ambiente sonoro sospeso, uno spazio di raccoglime­nto che si fa alveo ideale per la voce del senegalese Mola Sylla. Il brano successivo, Xeeg, è un blues africano basato sul pizzicato del violoncell­o e sulla voce. La scrittura degli undici episodi è più o meno equamente divisa tra i membri del gruppo. Il più giovane, il pianista Harmen Fraanje, è quello dal background classico-europeo più consistent­e; predilige climi fortemente malinconic­i, brumosi e struggenti (Bodensee e Charlotte), mentre Sylla tiene fede a un’idea molto africana della musica per cui dietro ogni pezzo c’è una storia da raccontare, con la voce ma anche con i suoni di un affascinan­te armamentar­io di percussion­i. Dal suo canto, Reijseger inventa percorsi originalis­simi, come in Biruta e Were You There, che portano l’ascoltator­e in territori tutti da scoprire.

 ??  ??
 ??  ?? Sopra, Ernst Reijseger. A sinistra, la copertina del disco
Sopra, Ernst Reijseger. A sinistra, la copertina del disco
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy