Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In amore il sesso è una base di partenza Ma non sia un alibi per non progettare

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Cara Marti, il buon sesso è un gran collante, quando c’è. E che non sia mai scemato in dieci anni ha del prodigioso, per quanto non certifichi la felicità. Lei conosce già la risposta alla domanda che mi pone, ovvero «può una storia durare così tanto solo per amor del sesso?». Risposta: sì, no, forse, anche sì. Ogni risposta è buona, perché è la domanda a essere mal posta. Semmai, avrebbe dovuto chiedermi quanto il buon sesso sia indizio di una buona relazione, quanto sia la spia che le cose vanno o non vanno. Anche questa sarebbe una delle domande per le quali non esistono risposte univoche. Dipende dalle persone e dalla fase della loro vita. Il sesso senza amore non colma mai il baratro fra due persone, ma può supplire a lungo, se tutti e due sono concentrat­i su altro. Voi siete giovani, mettere su famiglia può non essere un’urgenza. Non lo è per lei, che dà priorità alla laurea e, che immagino, vorrà dare priorità al lavoro, almeno per un certo tempo. Credo che quel passaggio sarà il momento della verità. Se già ora il suo fidanzato la preferireb­be di più a casa, pronta ad avere figli, temo che le vostre divergenze sul futuro si acuiranno quando lei avrà completato gli studi. Dopo, lui quanto sarà disposto ad aspettare? E lei quanto ancora pretenderà di rimandare? Fra l’altro, lei non mi dice qual è «il progetto da realizzare» al quale accenna soltanto. Stare insieme tutta la vita? Andare a convivere? Avere tre bambini? Uno? Cinque? O forse fare la traversata oceanica cuore a cuore? La diversità della meta cambia il percorso e la velocità di marcia e io non ho capito lei cosa vuole da questa relazione e dal futuro, prossimo, a medio e lungo termine. Se anche per lei la famiglia è imprescind­ibile, non potrà rimandare troppo

La foto di Candida Morvillo è di Giuseppe Di Piazza

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Corriere del Mezzogiorn­o Vico II San Nicola alla Dogana 9 80133 - Napoli a lungo la verifica dei sentimenti con questo ragazzo. Da quello che mi racconta, sembra che abbia fra i 25 e i 30 anni e non è detto che uscire da una relazione a 30 anni e trovare poi la persona giusta per avere un figlio sia un processo immediato. Ultimament­e, va di moda dire che i trenta sono i nuovi venti, ed è vero che la precarietà e il mondo del lavoro asfittico hanno spostato in avanti le scelte fondamenta­li della giovinezza. Però dire che i trenta sono i nuovi venti non dev’essere un alibi per vivacchiar­e senza costruire. Il decennio fra i 30 e i 40 non è meno difficile e meno incerto e non richiede meno sacrifici né dei precedenti né dei successivi. Tutto questo per dire che lei può ancora godersi la vita e questo rapporto, anche senza chiedersi cos’è esattament­e e dove porta, ma sapendo che non ha davanti un tempo infinito per cominciare a gettare le basi della sua vita da adulta. Se invece sente l’esigenza di essere meno dispersiva, suggerisco di usare il tempo che ancora vorrà concedere al suo rapporto per coltivare di più le componenti sentimenta­li, affettive, progettual­i. Il sesso suggerisce domande a cui solo l’amore può rispondere. Ritagliate­vi tempo e spazi, non solo per il sesso, ma anche per confrontar­vi e fare progetti. Progetti circostanz­iati. Vale a dire con tempi, tappe, piani A e piani B. Niente come il confronto su un piano d’azione rivela chi è l’altro per noi e quanto ciascuno dei due è disposto a mettersi in gioco, anche accettando rinunce e compromess­i. L’esercizio del confronto e della trattativa è la misura dell’amore e dà tutte le risposte che il sesso beatamente ignora. Prendetevi magari anche del tempo per non fare nulla, annoiarvi, ridere, divagare sui massimi sistemi. Il sesso è uno straordina­rio riempitivo, ma finché non si sperimenta una relazione con dei tempi vuoti, è impossibil­e sapere se il sesso sta tamponando voragini o gettando ponti fra punti vicini.

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