Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La falsa ripartenza degli alberghi

Prime prenotazio­ni da tutta Italia. Ma fino a metà giugno il 90% degli hotel resterà chiuso

- Di Antonio Della Rocca

Sui siti specializz­ati come Booking è iniziata la caccia alle prenotazio­ni da tutta Italia per le vacanze in Puglia. Ma da Bari al Salento nove alberghi su dieci non riaprirann­o prima della metà di questo mese.

LECCE Con il 90 per cento degli hotel ancora chiusi sarà difficile ridare ossigeno, almeno nell’immediato, al sistema turistico pugliese ridotto all’asfissia dal lockdown. E anche il ripristino dei voli Alitalia sulla rotta Malpensa-Bari, scattato ieri, sembra essere più funzionale alle esigenze di mobilità legate ad affari e pendolaris­mo o alla riabilitaz­ione dallo choc psicologic­o da isolamento. La descrizion­e dello stato dell’arte sta tutta nella laconica formula verbale del presidente pugliese di Federalber­ghi, Francesco Caizzi: «È ancora tutto fermo». Il sistema dell’accoglienz­a, dal Gargano al Salento, se non proprio spento, si può dire in fase di stand-by: attende tempi e circostanz­e favorevoli per riaccender­e i motori. Esemplare è il contesto barese, «con gli alberghi più importanti che non hanno ancora aperto i battenti, dall’Executive all’Oriente, fino all’Hotel delle Nazioni, al Nicolaus, passando per l’Hotel Moderno», evidenzia Caizzi, per il quale «la riattivazi­one dei collegamen­ti tra Bari e Milano Malpensa è solo un tassello».

Difficile in questi giorni trovare qualcuno nelle strutture ricettive pugliesi che risponda all’altro capo del telefono. «Ormai gran parte delle prenotazio­ni avviene on-line e adesso non ci sono le condizioni economiche per tenere il personale in servizio, per questo il 90 per cento degli alberghi è chiuso», spiega ancora Francesco Caizzi. A Vieste, ambita destinazio­ne garganica, il Centro vacanze Oriente è un’eccezione: «Attendiamo alcuni turisti tedeschi e altri dal Nord Italia, ma siamo sotto del 90 per cento rispetto agli anni scorsi. Su 109 unità immobiliar­i il numero di conferme è ancora poca cosa». Sempre a Vieste, Il Castellino Relais attende clientela (poca) dopo il 6 giugno. «La settimana passata le prenotazio­ni erano quasi a quota zero, ma nel giro di alcuni giorni c’è stata una timida ripresa anche se comunque siamo ben lontani da quello che servirebbe», argomenta Giuseppe Pagliara, amministra­tore delegato del Gruppo Nicolaus-Valtur, con strutture anche in Puglia. «Il collegamen­to aereo MalpensaBa­ri è una buona notizia, ma non sufficient­e, perché il Salento resta scoperto – ravvisa l’imprendito­re originario di Ostuni –, senza contare che la clientela di Alitalia è soprattutt­o business».

Si attendono sviluppi sull’emergenza sanitaria anche nel Monopolita­no, dove molte strutture, sia del settore prettament­e alberghier­o, sia le residenze di lusso, sono chiuse. Mentre Coldiretti stima un calo delle presenze dell’80 per cento negli agriturism­i. Non cambia la situazione nel Salento, altro pezzo forte dell’offerta turistica pugliese. «Abbiamo ancora tanti alberghi chiusi che riaprirann­o, forse, dopo la metà di giugno, ma senza l’aeroporto di Brindisi non sarà facile ripartire», ragiona Mimmo De Santis, dalla direzione del villaggio Serra degli Alimini 1. «C’è stato un timido risveglio, ma siamo legati alla speranza che dal 3 giugno, con il via libera ai movimenti tra le regioni, vi possa essere una svolta».

Prosegue, anche, la chiusura della maggior parte delle agenzie di viaggi pugliesi, i cui rappresent­anti hanno partecipat­o, ieri pomeriggio, a un tavolo tecnico con la Regione. I leader pugliesi di Fiavet Confcommer­cio, Confindust­ria Turismo e Confeserce­nti Turismo, si sono confrontat­i con il presidente Michele Emiliano e con l’assessora al Turismo, Loredana Capone. «Abbiamo chiesto sostegno alla rete delle agenzie che da tre mesi sono ferme e non vedono un euro – fa sapere il presidente regionale di Fiavet, Piero Innocenti – ed ora aspettiamo che venga riformulat­a la proposta del contributo di mille euro per dieci mesi per ogni dipendente che rientra a lavoro, perché, come anticipato dall’assessora Capone, la prima formulazio­ne avanzata è stata bocciata. Occorre anche una campagna di marketing, in quanto sinora è stato detto ai turisti tedeschi di andare a fare il bagno in Croazia».

Francesco Caizzi I voli aerei attivati sono solo un tassello

Domenico De Santis Cambierà qualcosa a metà di giugno

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Prima del Covid-19 Nella foto sopra un gruppo di turisti stranieri nel centro storico di Bari

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