Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La moratoria di Uricchio «Stop a tasse e imposte»
BARI «Un po’ per vocazione, un po’ per l’incessante cambiamento dei consumi e degli stili di vita, quello turistico è stato uno dei settori in maggior fermento, nell’ultimo decennio, in quasi tutte le regioni d’Italia. Anche in Puglia. Fino all’avvento del Covid 19, che rischia di spazzare via risultati ragguardevoli». Così, Antonio Uricchio, ex rettore dell’Università di Bari, giurista di rango e oggi alla guida Anvur, immagina una «moratoria su un settore strategic» e consiglia al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di «fare di più».
Professor Uricchio, lei scrive a quattro mani col professor Gianluca Selicato, un volume sulla fiscalità del turismo. Dopo due mesi di chiusura totale, guarda a un settore in particolare. Perché?
«L’emergenza Covid non impatta ugualmente su tutti i settori produttivi. Il turismo è uno di quelli che più è stato duramente colpito e che peraltro ha nel nostro Paese una rilevanza in termini di Pil del 13%. Soprattutto su alcune aree geografiche, tra cui quelle meridionali, impatta pesantemente. L’emergenza sanitaria ha posto diverse problematiche. In primo luogo ha fatto emergere la complessità del sistema fiscale, l’insieme dei tributi che insistono sul settore turistico e nello stesso tempo l’esigenza di interventi tempestivi nel settore. Nel volume, i saggi raccolti, espressione della vivacità scientifica dell’Ateneo barese e di coagulo di un gruppo di lavoro composto da docenti autorevoli, professionisti di valore e giovani studiosi, consentono di mettere a fuoco le tante problematiche che si addensano in questo ambito, in materia di imposte sul reddito, di imposta sul valore aggiunto, dei tributi minori e locali tra i quali la controversa imposta di soggiorno. E rilevano l’assenza di una strategia capace di offrire un concreto ed organico sostegno ad un modello virtuoso di sviluppo».
Gli interventi del Governo vanno nella direzione giusta?
«Sono primi interventi che non possono essere considerati esaustivi e risolutivi rispetto alla gravissima crisi e al protrarsi dell’emergenza sanitaria. Penso per esempio al credito di imposta per le vacanze: una misura minima che probabilmente non consentirà di far fronte alla entità della crisi. Anche la sospensione della prima rata Imu, prevista dal decreto rilancio, costituisce un timido intervento rispetto anche alla gravosità del prelievo immobiliare del nostro Paese. Positiva la depenalizzazione del mancato versamento delle imposte di soggiorno, ma sarebbe auspicabile una sospensione complessiva per almeno due anni fino al superamento della crisi. Occorre una moratoria che può riguardare tanto le imposte sul reddito, quanto le imposte immobiliari, l’Iva e le imposte minori, alcune delle quali impattano sul settore. Penso alle tasse di ancoraggio nei porti, ai diritti marittimi».
Si tratta di una manovra finanziaria di non poco conto.
«Credo che il settore turistico lo meriti perché impegna circa 4 milioni di addetti, sia in modo diretto che indiretto, che rischiano seriamente il posto di lavoro».
Le Regioni come possono intervenire? In particolare per la Puglia il turismo è un settore strategico.
«La Regione Puglia ha sempre avuto un’attenzione particolare per il settore turistico e lo ha anche dimostrato ottenendo risultati importanti. Gli interventi per il riposizionamento competitivo del nostro sistema regionale sono ancora allo studio del governo e credo che debbano essere pienamente definiti dopo che saranno stati chiariti i protocolli che Regione e istituzioni sanitarie dovranno assicurare».
Un consiglio al presidente Michele Emiliano?
«Definire con urgenza le misure per un’azione di prevenzione sanitaria, ma nel contempo mettere in campo un’azione forte di sostegno. Insomma, intervenire ulteriormente sul settore turistico, un settore vitale per la Puglia».
❞
Emersa tutta la complessità del sistema fiscale, l’insieme dei tributi che insistono sul settore
La Regione è sempre stata attenta al comparto Ora però Emiliano deve fare di più