Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il manifesto di Altieri «Tappeto rosso a chi decide di investire»

Il candidato indicato dalla Lega: «Occorre deregolame­ntare, un tappeto rosso a chi investe»

- Di Francesco Strippoli

Mentre oggi tutto il centrodest­ra pugliese scende in piazza a Bari (ore 11) per protestare contro il governo Conte, ieri Nuccio Altieri (nella foto Sasanelli) ha illustrato il suo manifesto elettorale. Proposto dalla Lega alla coalizione come candidato governator­e, il manager punta tutto su una Puglia senza burocrazia.

BARI La Lega, con il segretario Luigi D’Eramo, presenta la propria idea sul programma elettorale e fa debuttare sulla scena l’ex deputato Nuccio Altieri, proposto alla coalizione come candidato presidente.

Quali sono, onorevole Altieri, i punti qualifican­ti del programma?

«Ne abbiamo identifica­to undici, ma qui voglio indicare il principale: il cambiament­o radicale della cultura e dell’azione di governo. La Puglia è stata governata finora in maniera asimmetric­a – con azioni rivolte a pochi e non a tutti – e con gravose procedure burocratic­he. Il risultato è stato di bloccare lo sviluppo ed eliminare dalla testa dei pugliesi la fiducia nel futuro».

La vostra proposta?

«Siamo sovranisti, vogliamo restituire sovranità al popolo della Puglia. I pugliesi finora sono stati dei sudditi maltrattat­i: dobbiamo farli ridiventar­e i sovrani della loro terra. La Regione deve stendere un tappeto rosso ai cittadini e alle imprese, invece che strozzarli con 24 adempiment­i per rimettere in piedi gli stabilimen­ti balneari smontati ad ottobre per essere rimontati ad aprile».

L’esempio è chiaro, in concreto cosa proponete?

«Una pratica di governo: deregolame­ntazione. Oggi per avere un permesso a costruire occorrono 250 giorni. Noi proponiamo autocertif­icazioni da parte delle imprese e l’obbligo delle amministra­zioni a rispondere in 60 giorni, altrimenti vale il silenzio-assenso. Vogliamo che la formazione si possa svolgere in azienda.Vogliamo un Pptr (piano paesistico) tarato sullo sviluppo e non solo sulla tutela, se no il territorio diventa una discarica senza interventi di urbanizzaz­ione. Vogliamo una Puglia a burocrazia zero. Vogliamo dare fiducia ai cittadini e i controlli li facciamo dopo. Oggi la macchina regionale è spinta sull’assistenza».

Non vi sta a cuore l’assistenza?

«Certo. Ma occorre che si produca di più, entrino più tasse e ci siano più soldi per gestire l’assistenza: anziani, diversamen­te abili, asili nido. Se usi i soldi per distribuir­e il Reddito di dignità, come Emiliano, non ti resta nulla per dare slancio all’economia. E poi basta tagli alla sanità: dal 2012 al 2018 abbiamo perso 1.250 posti letto».

Questo lo dicono pure Emiliano e il centrosini­stra.

«Non basta dirlo. Si veda l’alta velocità: deve arrivare nel Salento, questa la nostra idea, e non serve declamare solo un’aspettativ­a. Bisogna sapersi fare ascoltare da Roma. E soprattutt­o occorre avere un’idea complessiv­a di Puglia. Mentre oggi, al più, abbiamo il puzzle degli interventi chiesti da ciascun consiglier­e regionale nel proprio piccolo bacino elettorale».

La Lega sarà priva dell’area che fa capo a Caroppo, il quale pare sulla via dell’uscita. Ripercussi­oni sulla lista?

«La Lega non è sommatoria di preferenze: è un partito sto

La protesta a Bari Oggi alle 11, in largo Giannella, si tiene la manifestaz­ione contro il governo Conte

rico, ha idee e valori. Non ci sono personalis­mi tra noi. La squadra è pronta ed è forte: abbiamo 100 leghisti pronti a candidarsi nei 50 posti a disposizio­ne, dovremo fare una cernita».

Tra pochi giorni si deciderà se sarà lei o Fitto, suo antico amico, a guidare il centrodest­ra. Cosa ha lei più di Fitto?

«Messa così sembra un concorso di bellezza. No, io rappresent­o la proposta della Lega, che è il primo partito in Italia e in Puglia e ha il diritto di indicare un nome. La sintesi la farà Roma in una coalizione coesa, la cui unità non è in discussion­e. Oggi tutti assieme saremo in piazza contro il governo».

D’Eramo dice: sono candidatur­e di spessore. Ma lei che pensa di Fitto? E di Caroppo?

«Ho il massimo rispetto per entrambi, così come di tutti gli esponenti della coalizione. Dico però che più che pensare a Fitto e Caroppo, sono molto concentrat­o sulle esigenze dei 4 milioni di pugliesi. Lo sono io e lo è la nostra coalizione, che è forte, unita e pronta a governare».

Raffaele Fitto e Andrea Caroppo? Due ottimi elementi, ma più che a loro penso ai 4 milioni di pugliesi

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Nuccio Altieri, presidente di Invimit, indicato dalla Lega come candidato governator­e
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