Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il manifesto di Altieri «Tappeto rosso a chi decide di investire»
Il candidato indicato dalla Lega: «Occorre deregolamentare, un tappeto rosso a chi investe»
Mentre oggi tutto il centrodestra pugliese scende in piazza a Bari (ore 11) per protestare contro il governo Conte, ieri Nuccio Altieri (nella foto Sasanelli) ha illustrato il suo manifesto elettorale. Proposto dalla Lega alla coalizione come candidato governatore, il manager punta tutto su una Puglia senza burocrazia.
BARI La Lega, con il segretario Luigi D’Eramo, presenta la propria idea sul programma elettorale e fa debuttare sulla scena l’ex deputato Nuccio Altieri, proposto alla coalizione come candidato presidente.
Quali sono, onorevole Altieri, i punti qualificanti del programma?
«Ne abbiamo identificato undici, ma qui voglio indicare il principale: il cambiamento radicale della cultura e dell’azione di governo. La Puglia è stata governata finora in maniera asimmetrica – con azioni rivolte a pochi e non a tutti – e con gravose procedure burocratiche. Il risultato è stato di bloccare lo sviluppo ed eliminare dalla testa dei pugliesi la fiducia nel futuro».
La vostra proposta?
«Siamo sovranisti, vogliamo restituire sovranità al popolo della Puglia. I pugliesi finora sono stati dei sudditi maltrattati: dobbiamo farli ridiventare i sovrani della loro terra. La Regione deve stendere un tappeto rosso ai cittadini e alle imprese, invece che strozzarli con 24 adempimenti per rimettere in piedi gli stabilimenti balneari smontati ad ottobre per essere rimontati ad aprile».
L’esempio è chiaro, in concreto cosa proponete?
«Una pratica di governo: deregolamentazione. Oggi per avere un permesso a costruire occorrono 250 giorni. Noi proponiamo autocertificazioni da parte delle imprese e l’obbligo delle amministrazioni a rispondere in 60 giorni, altrimenti vale il silenzio-assenso. Vogliamo che la formazione si possa svolgere in azienda.Vogliamo un Pptr (piano paesistico) tarato sullo sviluppo e non solo sulla tutela, se no il territorio diventa una discarica senza interventi di urbanizzazione. Vogliamo una Puglia a burocrazia zero. Vogliamo dare fiducia ai cittadini e i controlli li facciamo dopo. Oggi la macchina regionale è spinta sull’assistenza».
Non vi sta a cuore l’assistenza?
«Certo. Ma occorre che si produca di più, entrino più tasse e ci siano più soldi per gestire l’assistenza: anziani, diversamente abili, asili nido. Se usi i soldi per distribuire il Reddito di dignità, come Emiliano, non ti resta nulla per dare slancio all’economia. E poi basta tagli alla sanità: dal 2012 al 2018 abbiamo perso 1.250 posti letto».
Questo lo dicono pure Emiliano e il centrosinistra.
«Non basta dirlo. Si veda l’alta velocità: deve arrivare nel Salento, questa la nostra idea, e non serve declamare solo un’aspettativa. Bisogna sapersi fare ascoltare da Roma. E soprattutto occorre avere un’idea complessiva di Puglia. Mentre oggi, al più, abbiamo il puzzle degli interventi chiesti da ciascun consigliere regionale nel proprio piccolo bacino elettorale».
La Lega sarà priva dell’area che fa capo a Caroppo, il quale pare sulla via dell’uscita. Ripercussioni sulla lista?
«La Lega non è sommatoria di preferenze: è un partito sto
La protesta a Bari Oggi alle 11, in largo Giannella, si tiene la manifestazione contro il governo Conte
rico, ha idee e valori. Non ci sono personalismi tra noi. La squadra è pronta ed è forte: abbiamo 100 leghisti pronti a candidarsi nei 50 posti a disposizione, dovremo fare una cernita».
Tra pochi giorni si deciderà se sarà lei o Fitto, suo antico amico, a guidare il centrodestra. Cosa ha lei più di Fitto?
«Messa così sembra un concorso di bellezza. No, io rappresento la proposta della Lega, che è il primo partito in Italia e in Puglia e ha il diritto di indicare un nome. La sintesi la farà Roma in una coalizione coesa, la cui unità non è in discussione. Oggi tutti assieme saremo in piazza contro il governo».
D’Eramo dice: sono candidature di spessore. Ma lei che pensa di Fitto? E di Caroppo?
«Ho il massimo rispetto per entrambi, così come di tutti gli esponenti della coalizione. Dico però che più che pensare a Fitto e Caroppo, sono molto concentrato sulle esigenze dei 4 milioni di pugliesi. Lo sono io e lo è la nostra coalizione, che è forte, unita e pronta a governare».
Raffaele Fitto e Andrea Caroppo? Due ottimi elementi, ma più che a loro penso ai 4 milioni di pugliesi