Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Centri estivi dal 15 giugno Linee guida, è polemica
Dal 15 giugno riaprono le attività per 35 mila bambini L’assessore Romano: «Siamo in attesa del governo per capire quali saranno le regole da applicare»
BARI Centri estivi riaperti a partire dal 15 giugno prossimo e finalmente i ragazzi fino ai 17 anni potranno riprendersi i propri spazi, dopo la forzata, ma necessaria clausura di circa tre mesi dovuta all’emergenza sanitaria per il Covid 19. Finalmente, o quasi. Per i piccoli fino ai 3 anni, infatti, è ancora buio pesto. A parte una pronuncia del comitato tecnico scientifico del governo che dà un generico via libera alle attività che riguardano anche questa fascia di età. A Bari sono oltre 11 mila i bimbi piccoli che aspettano. Insieme ai loro genitori che magari nel frattempo sono tornati al lavoro e chiedono notizie al Comune sulla riapertura dei nidi. In attesa ci sono anche i bambini dai 5 ai 9 anni (circa 13mila) e i 12 mila dai 10 ai 13. Insomma un esercito di oltre 35 mila bambini cui si aggiungono gli adolescenti.
Le linee guida di Governo e Regione non ci sono ancora. C’è solo un protocollo del ministero della Famiglia, fdai 4 anni in su, cui le Regioni si devono attenere. L’assessora alle Politiche educative del Comune di Bari, Paola Romano, dice: «Sono contenta che il Comitato tecnico scientifico abbia dato parere positivo per le attività estive anche nella fascia di età 0-3 anni. Finalmente anche i più piccoli, dopo questa lunga fase di sospensione potranno stare con altri bambini, in piccolissimi gruppi, e le famiglie potranno conciliare più facilmente i tempi di vita e di lavoro».
E poi la doccia fredda: «Aspettando – sottolinea l’assessora – gli atti ufficiali, che speriamo arrivino il prima possibile, noi siamo già al lavoro per i più piccoli. Ma il diavolo è nei dettagli». Significa che finché non sarà chiaro se anche per i più piccoli
Paola Romano Stiamo lavorando per la misura di sostegno alle fasce più deboli
valgono le regole del protocollo ministeriale, non sarà possibile attivare nulla. Intanto, anche per l’altra fascia di età, si attende che le Regioni si adeguino al protocollo nazionale che prevede regole molto stingenti. Dal Comune di Bari fanno sapere che «la conferenza delle Regioni ha, però, vagliato uno schema di applicazione che dovrebbe alleggerire qualche prescrizione». Proprio eri il sindaco di Bari, Antonio Decaro, in qualità di presidente dell’Anci, ha partecipato ad una riunione nel merito con i ministeri competenti. «Siamo in attesa delle linee guida della Regione Puglia che saranno condivise con Anci in queste ore», dicono dall’amministrazione, mentre filtrano le modalità legate alla riapertura dei centri estivi, in rapporto, per esempio, all’età dei bambini e al numero degli educatori. A realizzare i progetti delle attività dovranno essere gli enti interessati, i soggetti gestori da questi individuati, nonché organizzatori ed enti del terzo settore.
Sempre secondo le indiscrezioni, gli organizzatori dei centri estivi saranno tenuti solo a comunicare a Comune e Asl di riferimento, attraverso la semplice compilazione di un modulo, il progetto e le modalità di svolgimento. Potranno presentare i progetti tutti quei soggetti con esperienza sul campo, come i centri sportivi, le associazioni, anche con la disponibilità di spazio nelle scuole, gli oratori e i centri famiglia. Chi paga? Le famiglie potranno ricorrere al bonus per i centri estivi erogato dall’Inps (fino alla concorrenza di 1.200 o 2 mila euro a seconda dei casi) per pagare la frequenza. «Questo bonus copre una parte delle categorie. Noi perciò stiamo pensando ad una misura di sostegno comunale che copra le fasce più deboli – annuncia l’assessora Romano – Penso ad alcune categorie di lavoratori e lavoratrici come badanti, colf. Ma anche alle famiglie con bambini che hanno delle disabilità».