Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Massimo, una via crucis lunga tre mesi «Ora ho ripreso il mio posto in officina»
Èstato il primo a entrare nel tunnel e l’ultimo a uscirne. Massimo Mezzolla (in foto con il suo cane), il paziente 1 originario di Torricella, ha percorso una via crucis di quasi 80 giorni. Il 25 febbraio ritornò da Codogno. Era asintomatico e si pose in autoisolamento. La febbre, inizialmente a 37.5, salì e due giorni dopo fu ricoverato al Moscati di Taranto dove venne diagnosticato il Covid. Uscito, se ne tornò in autoisolamento e soltanto il 13 maggio ha riacquistato la libertà. Di uscire e di tornare al lavoro.
Massimo, finalmente ne è uscito?
«Sì, da qualche giorno sto riprendendo la mia quotidianità, insieme con la mia famiglia»
Anche suo fratello e sua moglie sono rimasti contagiati.
«Sì, con la differenza che mio fratello dopo 15 giorni risultava già negativo.Per mia moglie c’è voluto più tempo. È stata al Moscati in terapia intensiva due settimane, l’hanno trattata con il farmaco per l’artrite reumatoide che ha funzionato. Ma la lunga degenza le ha aggravato i problemi con la colecisti ed è stata operata di calcoli. Insomma, un’odissea. Ora è tutto finito».
Ora è tornato al lavoro?
«Sì, finalmente. Il mio datore di lavoro è una persona speciale e ha atteso la mia completa guarigione. Ho ripreso il mio posto in officina dove mi occupo della manutenzione del mezzi frantuma roccia. Sono in carpenteria».