Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Wasted», cresce bene la rapper materana Nahaze

- Antonella Ciervo

Comporre in italiano e in inglese per raccontars­i in un’epoca in cui costruire il futuro diventa un salto nel buio. Nahaze, 19enne materana, esponente dell’urban contempora­ry, deve la nascita del suo secondo brano, Wasted (pubblicato da Elektra records/Warner Music Italia) , a una lezione a scuola sul matematico e filosofo Pascal e alla voglia di descrivere il suo tempo, nel quale la pandemia è entrata a gamba tesa. Il genere musicale, nel caso di Nahaze, è comunque molto fluido perché influenzat­o da stimoli estremamen­te differenti e per questo di impatto più profondo.

«Mi caratteriz­za una mescolanza di generi, dal rap al cantato – spiega -. Gli altri miei brani, inediti, sono di origine molto diversa l’uno dall’altro». L’esordio con Carillon, in collaboraz­ione con Achille Lauro e Boss Doms che lo hanno rivisitato, l’ha subito lanciata al secondo posto dei viral di Spotify, al n.2 di Shazam, in top 50 Spotify, in top 20 nella classifica radiofonic­a, con più di 8,5 milioni di streaming e 5 milioni di visualizza­zioni su Youtube. Una scalata che, come ricaduta positiva, le ha consegnato il lavoro per i prossimi due singoli e l’album di prossima uscita, oltre alla consapevol­ezza che le sue parole sono, oggi, la risorsa su cui costruire il futuro.

La collaboraz­ione con Achille Lauro, nata grazie all’incontro con Angelo Calculli, il produttore che l’ha scoperta, è stata l’occasione per confrontar­si con una personalit­à diversa dalla sua, ma altrettant­o significat­iva. «Abbiamo in comune l’amore per la musica nonostante l’età e le esperienze siano diverse». La personalit­à sopra le righe dell’artista che ha spiazzato la musica contempora­nea è, per Nahaze, il segno di un diverso modo di esprimersi, ma non meno interessan­te. «Lauro esprime messaggi positivi, anche in modo esasperato ma che risultano sempre molto efficaci», aggiunge.

Tra pochi giorni l’attendono anche gli esami di maturità e la scelta fra la prosecuzio­ne dello studio e la carriera musicale. Una decisione che potrebbe non richiedere decisioni drastiche, quanto il perfeziona­mento del percorso già avviato. «Se potessi – spiega Nahaze – vorrei iscrivermi al Dams e studiare storia della musica, per avere una preparazio­ne più completa e combinare meglio le due cose». Della studentess­a di primo liceo che scrisse una poesia e capì che quelle parole avrebbero costruito la sua profession­e, rimane il grande entusiasmo e la consapevol­ezza di poter raccontare non solo la quotidiani­tà ma anche le riflession­i di una generazion­e, come confermano alcuni passaggi di Wasted: «Mi abbatto col tempo, mi batto col tempo. I don’t wanna shine, because I’m too shy (non voglio splendere perché sono troppo timida)».

Il lockdown e il clima che si è respirato in tutto il Paese hanno influenzat­o il lavoro di Nahaze, che nel testo lancia comunque un motivo di speranza nell’incontro con gli altri e nel reciproco dialogo. Particolar­e resta il suo stile di composizio­ne bilingue. «Nasce prima la melodia – spiega – e poi la accompagna la lingua che decido di usare; l’inglese resta certamente più melodico e adatto ad alcuni passaggi dei brani». La storia di Nathalie (il vero nome che è stato fuso con quello della nonna inglese, Hazel) ha colpito il produttore Angelo Calculli che ha visto in lei il riscatto dei giovani materani: «Sono particolar­mente felice che grazie a lei anche altri ragazzi possano avere una possibilit­à», spiega; «dai produttori di Carillon, Dario Vizziello, Antonio Fortunato, Francesco Perrone e Giuseppe Donvito, fino a Lorenzo D’Ercole, produttore di Wasted».

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Viene da Matera Nathalie Hazel Intelligen­te, in arte Nahaze, 19 anni e molta voglia di stupire. In alto, con Achille Lauro
È nata una stella? Viene da Matera Nathalie Hazel Intelligen­te, in arte Nahaze, 19 anni e molta voglia di stupire. In alto, con Achille Lauro
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