Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Pop Bari, fissati i risarcimenti
Pronto il piano incentivi. Previsti 2,38 euro ad azione per i sottoscrittori di capitale
La Popolare di Bari ha comunicato agli azionisti e ai titolari di obbligazioni subordinate una proposta di incentivi. Previsti aiuti per 100 milioni con una liquidità di 2,38 euro ad azione per chi ha partecipato all’aumento di capitale del 2014-15.
BARI Il passaggio fondamentale per salvare la Banca Popolare di Bari resta la trasformazione in società per azioni. Tanto che il piano industriale, il rapporto con dipendenti e il nuovo “patto” con i soci è imperniato sull’abbandono della formula di cooperativa. E ieri, in vista dell’Assemblea che si terrà a fine mese (al massimo i primi giorni di luglio) la banca ha comunicato la proposta agli azionisti e ai titolari di obbligazioni subordinate.
Il piano di incentivi si muove su quattro direttrici: la prima interessa la copertura integrale delle perdite con la ricostituzione del capitale minimo da 10 milioni. Si tratta di un’operazione che attinge ai fondi liquidati dal Fitd: 1,17 miliardi su risorse complessive di 1,6 miliardi. Inoltre, saranno messe a disposizione azioni gratuite a tutti i soci (quasi 70 mila che parteciperanno all’Assemblea) per un valore complessivo di 20 milioni. Ma l’aspetto più innovativo è legato alla proposta transattiva dedicata ai sottoscrittori degli aumenti di capitale degli anni 2014-2015. Equivale a una platea di 16 mila azionisti (tra vecchi e nuovi) a cui andrà 2,38 euro a titolo (ovvero l’ultima quotazione sul mercato Hi-Mtf a fronte di un prezzo d’acquisto 8,95 euro) per un beneficio massimo ipotizzato di 65 milioni. La firma, come ovvio, sarà volontaria e il pacchetto produrrà effetti solamente se aderirà almeno il 50% dei destinatari della proposta per il 60% del controvalore delle azioni. Dalla proposta sono esclusi tutti quelli che hanno ricoperto ruoli apicali (come i consiglieri d’amministrazione): «Sono esclusi dall’offerta transattiva - è scritto in un comunicato - i soggetti collegati alla banca o che, a partire dall’1 gennaio 2010, abbiano rivestito o rivestano all’interno della banca le cariche di membri degli organi sociali, direttori generali, vicedirettori generali o dirigenti apicali, loro stretti familiari o destinatari di provvedimenti sanzionatori della Banca d’Italia o della Consob». Sono esclusi anche i soci con posizione di sofferenza: ovvero quando sono anche affidatari della banca e non hanno rispettato i relativi pagamenti.
Ma perché la proposta è diretta solo agli azionisti 201415? Il ragionamento alla base della decisone dei commissari straordinari, Enrico Ajello e Antonio Blandini, è legato all’esistenza di rilievi di «irregolarità» effettuati in quegli anni dalla Consob, mentre per le altre emissioni non esisterebbero i presupposti.
Infine, c’è la misura che prevede l’assegnazione di warrant alla restante parte degli azionisti da sottoscrivere a partire dal quinto anno successivo all’Assemblea. «La banca - conclude il comunicato - ha emesso in corso di tempo prestiti subordinati non convertibili che costituiscono “strumento di classe 2”, per un totale di 283,3 milioni. Il percorso di risanamento rende possibile l’integrale rimborso del capitale e il pagamento della remunerazione stabilita alle scadenze previste, di tutti gli obbligazionisti subordinati». Positiva la reazione dei consumatori. «In questo momento - afferma Antonio Pinto, presidente di Confconsumatori Puglia - è il massimo sforzo possibile da parte dei commissari che hanno dovuto fare i conti con la situazione patrimoniale negativa. Hanno garantito la sopravvivenza della banca, ottenendo l’aiuto del Fitd e l’arrivo di Mcc. Nell’ambito di uno stato patrimoniale pur così difficile hanno comunque stanziato somme anche per gli azionisti. Riteniamo ottimo che sia stata accolta la proposta delle associazioni inerente il tavolo di conciliazione, perché da sempre abbiamo ritenuto che quello fosse il modo migliore per andare a definire le situazioni degli azionisti una per una e non massiva e indistinta».