Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Voglia matta di discoteca I dj: «Però abbiamo paura»
Emiliano ha garantito la riapertura delle discoteche. I gestori: «Non vediamo l’ora»
La macchina del divertimento riaccende i motori. È solo una questione di ore. Poi le discoteche pugliesi, industria da decine di milioni di euro a stagione, riapriranno i cancelli. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, lo aveva promesso: si riparte se la curva del contagio scende. E visto il buon andamento dei dati epidemiologici, l’altro giorno ha deciso di comunicarlo «urbi et orbi» in collegamento con Domenica In. Come a dire, venite pure a ballare in Puglia, visto che nel resto del Paese non si potrà fare. Il popolo della notte spera in un allentamento dei divieti.
Ma l’unica regione, che con la Puglia ha previsto il via libera alle discoteche, al momento è la Sicilia, dove ha creato un vespaio di polemiche l’ordinanza per la riapertura firmata dal governatore Musumeci. La data spartiacque rimane quella del 15 giugno, quando potranno riaprire cinema e teatri. E questa data varrà per le discoteche, alle quali la Regione Puglia ha garantito la riapertura senza però aver ancora fornito le necessarie linee guida, ormai in via di definizione. «Noi siamo pronti, attendiamo soltanto che il protocollo ci venga comunicato con la data effettiva di ripartenza», dice Roberto Maggialetti, l’imprenditore che ha rilevato e riaperto il Divinae Follie poco prima del lockdown. Con Francesco Susca, rappresentante del Silb (l’associazione di categoria), organizzatore delle notti salentine e della Praja di Gallipoli, ha dato vita a Movimento Impresa, associazione che, oltre ad essere diventata un punto di riferimento per gli operatori del settore, ha collaborato con il comitato tecnicoscientifico guidato dall’epidemiologo Luigi Lopalco a capo della task-force regionale anti Covid-19. «Insieme abbiamo ragionato su un parametro di affollamento che consenta ampi margini di sicurezza: siamo passati da 2 a 0,7 persone per metro quadro», spiega Maggialetti.
In pista ci saranno anche gli steward: controlleranno che le distanze tra le persone vengano rispettate. All’ingresso, saranno obbligatorie la misurazione della temperatura e l’accesso con prenotazione online.
Con le scuole costrette a rimanere chiuse, la riapertura delle discoteche, luoghi per loro natura destinati a creare assembramento, fa discutere. «Riprendiamo solo sapendo di poterlo fare in sicurezza, e anche per scongiurare le tante situazioni illegali che si sono create nelle ultime settimane», dice Susca. L’apertura dovrebbe fungere, infatti, da alleggerimento rispetto alle tante occasioni irregolari.
Un po’ ovunque è stato un proliferare di feste private e rave in abitazioni o in capannoni.
E non sono stati pochi i casi di assembramento in locali dove il dj set si è trasformato in disco-party con persone appiccicate una all’altra. «Proprio per non andare incontro a questo rischio ho rifiutato diverse serate», racconta Nicola Amoruso, dj e produttore barese conosciuto con l’aka Amorhouse, spesso animatore delle notti di Ibiza e Parigi e, naturalmente, delle più importanti discoteche pugliesi, dagli stessi Divinae Follie e Praja al Quartiere Latino. Amoruso non nasconde la propria perplessità, rispetto alla riapertura. «Ci sono ancora tanti punti interrogativi - dice - perché non sappiamo a cosa stiamo andando incontro. Certo, affrontare questa nuova avventura in discoteche come il Divinae Follie, dotate di grandi spazi all’aperto, ti fa sentire più sicuro. Ma in giro c’è ancora tanta paura».
Maggialetti Attendiamo soltanto che il protocollo ci venga comunicato con la data effettiva di ripartenza
I controlli Saranno gli steward a controllare che le distanze tra le persone vengano rispettate