Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Si riapre il 14 luglio Pasca: «Ma in Puglia ne chiudono cento»

- di Claudio Tadicini

«Insieme al Dpcm che regolerà la riapertura delle discoteche, il governo dovrà emanare anche il nuovo ballo dell’estate: la Covid-dance». È il sarcastico commento di Maurizio Pasca, presidente nazionale del Silb (l’associazio­ne che raggruppa le imprese di intratteni­mento da ballo e di spettacolo), sulle linee guida tracciate dalla Conferenza delle regioni in vista della riapertura dei locali da ballo e sulla quale il governo ha fatto marcia indietro. Secondo la bozza del nuovo Dpcm il governo ha deciso di rinviare di un mese l’apertura delle discoteche. Nella prima stesura del provvedime­nto che entra in vigore la prossima settimana è scritto che «restano sospese sino al 14 luglio 2020 le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso,

Le norme da adottare per evitare che il virus possa tornare a diffonders­i, ora sulla scrivania del Presidente del Consiglio dei ministri, sono tante e stringenti: in pista si dovrà stare ad una distanza di 2 metri se si balla (un metro se si è fermi, ma con mascherina obbligator­ia), mentre il dispositiv­o di protezione dovrà essere indossato in ogni altro ambiente. E poi termoscann­er all’ingresso, registro dei presenti, prenotazio­ni online e, ancora, sanificazi­one dei locali prima e dopo la serata, tavolini distanziat­i e ordinazion­i al bar da consumare altrove. Banditi i privé e, vista la distanza che bisognerà rispettare, addio ai balli di coppia, siano essi lisci o latinoamer­icani. Nuove regole pure per i guardaroba: tutto dovrà essere imbustato.

Presidente Pasca, è soddisfatt­o delle linee guida al vaglio del governo?

«Forse insieme all’apposito Dpcm uscirà anche il nuovo ballo dell’estate: il Coviddance. Come si fa a ballare a 2 metri di distanza? Sono condizioni che possiamo accettare fino alla fine del mese, per ripartire, ma non è possibile pensare che si possa ballare tutta la stagione in questo modo. Molte discoteche non riaprirann­o. A fronte di costi di gestione elevati e della capienza ridotta drasticame­nte, molti preferisco­no stare chiusi: dove prima ballavano in cento ora balleranno in venti. In quanti poi andranno a ballare a quelle condizioni? È una situazione ridicola. I tecnici hanno scambiato la pista da ballo per una pista di atterraggi­o».

Il vostro è uno dei settori più colpiti dalla crisi da Covid, a quanto ammontano le

perdite? Qual è la situazione in Puglia?

«Il settore è collassato: in 4 mesi c’è stato un calo di fatturato di 500 milioni di euro. Rischiamo di perdere il 70 per cento delle aziende e che in Italia scompaia il settore dell’intratteni­mento in favore dell’abusivismo: i ragazzi cercherann­o il divertimen­to in capannoni e locali dismessi e senza regole, mentre le discoteche sono luoghi sicuri e controllat­i, dove gli addetti alla sicurezza farebbero rispettare le distanze. In Puglia ci sono 190 discoteche e locali da ballo: molti sono al chiuso e non possono riaprire, dei restanti riaprirà soltanto la metà. Si ha paura degli assembrame­nti in discoteca, ma dalla fine del lockdown

vediamo folle in tutte le città italiane: migliaia di persone che si accalcano per le strade della movida. Persino risse».

Quale sarebbe la soluzione per una reale ripresa del settore?

«Riaprire a pieno regime: sta già accadendo in Austria, Slovenia, Svizzera, Croazia; in

Spagna sono pronti a farlo da fine giugno. In Italia il settore dell’intratteni­mento viene criminaliz­zato come in nessun altro Paese europeo. Nessuno, poi, ha tenuto conto dei circa 100.000 lavoratori del settore, senza compensi da 4 mesi, che non godono di ammortizza­tori sociali perché figure lavorative atipiche: la gente è pessimista, non sa più cosa fare».

Sono 190 i locali da ballo in Puglia Per il presidente del sindacato dei gestori «ne chiuderà la metà»

❞ Non è possibile pensare che si possa ballare per tutta la stagione a due metri di distanza l’uno dall’altro

In Italia il settore dell’intratteni­mento viene criminaliz­zato come in nessun altro Paese europeo

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La discoteca Divinae Follie di Bisceglie in una serata dello scorso anno

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