Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Auto in sosta e cassonetti Più che light la ciclabile è pericolosa

Proteste per l’itinerario di corso Vittorio Emanuele I commercian­ti: «Così saremo costretti a chiudere»

- Di Francesco Petruzzell­i

Cassonetti lungo il percorso, automobili­sti che aprono frettolosa­mente le portiere e ciclisti e bimbi in monopattin­o a rischio urto. Per non parlare delle fermate degli autobus ricavate sul tragitto. Debutto poco felice per la nuova pista ciclabile di corso Vittorio Emanuele, realizzata a tempo di record tra marciapied­i e posti auto. I commercian­ti insorgono: «Carreggiat­a troppo stretta, traffico ormai in tilt, la gente scappa».

BARI I bidoni della plastica e della carta. Messi in bella mostra lungo il percorso, sganciati dagli altri finiti sul marciapied­e. I bambini con i monopattin­i che devono scansare l’apertura improvvisa delle portiere delle auto lato passeggeri. Con tutti i rischi connessi. Non va meglio ai passeggeri dei bus. Alla fermata delle navette A e B si sale e – abbiamo assistito di persona - abbassando­si per superare il nastro biancoross­o. Quasi fossimo sulla scena di un crimine.

Il «crimine» secondo i più è quello di aver realizzato «una pista senza senso, con le auto che diventano pericolose barriere protettive e con l’asfalto disallinea­to». Basta leggersi i commenti feroci sui social e anche le critiche non velate di qualche rappresent­ante istituzion­ale. O nel peggiore dei casi ascoltare le denunce dei commercian­ti che già ieri mattina radunati nella zona pedonale preannunci­avano «una raccolta firme e un calo degli incassi del 10 per cento». Perché? Presto detto. «Con la carreggiat­a più stretta le auto non possono nemmeno fermarsi per gli acquisti lampo e i take away» sentenzia un pasticcier­e, riabilitan­do il malvezzo della doppia fila.

E immaginand­o i suoi clienti che «non potranno nemmeno ritirare al volo una torta di compleanno». Fa discutere la pista ciclabile «light» di corso Vittorio Emapo nuele. Leggera nelle intenzioni e nella realizzazi­one, ma che da queste parti pare aver appesantit­o la vita di pedoni, automobili­sti e residenti. «I primi risultati non sono proprio positivi. La viabilità è fortemente rallentata e purtropsce­nde

sta emergendo un fenomeno, l’inquinamen­to acustico. Si suona il clacson con molta più frequenza», sentenzia Giuseppe Corcelli consiglier­e Pd del I Municipio circondato da due commercian­ti che avvertono: «Se continua così saremo costretti a chiudere».

I lavori della pista – bidirezion­ale e lunga 750 metri per ogni lato della strada – sono iniziati lunedì scorso nell’ambito del «Bari Open Space», il programma del Comune e del sindaco Antonio Decaro per incentivar­e la mobilità dolce con bici, monopattin­i e altri mezzi leggeri ai tempi della pandemia.

Insomma, per facilitare il trasporto individual­e lasciando l’auto casa ed evitando, possibilme­nte, i mezzi pubblici per le note ragioni del distanziam­ento interperso­nale. E ieri mattina i tecnici sono tornati nel primo tratto realizzato per limare qualcosa così come chiesto da Amtab attorno alle fermate di corso Vittorio Emanuele. «Se non c’è una corretta pianificaz­ione si crea solo caos. Cassonetti spostati, i pedoni disorienta­ti, le auto parcheggia­te, le fermate dei bus» elenca Lello Sforza, esperto di trasporti e storico volto dei ciclisti baresi. «C’è un piano comunale della mobilità – spiega – mai approvato e non lo si può tirare in ballo solo quando fa piacere. La mobilità ciclistica richiede cura e attenzione. Questi interventi potevano essere già fatti anni fa, non solo ora».

E sui social piovono le critiche (alcune indicibili) e già si guarda con interesse all’altra pista light che sarà realizzata sul lungomare, dal teatro Margherita sino alle porte della spiaggia di Pane e Pomodoro. Non da meno quella lato mare del lungomare Starita, nei pressi del Faro. «Ma allora chiudiamo tutto il centro Murattiano alle auto. E fate le piste ma con il cordolo!» si legge ancora sui social. E una prima risposta potrebbe arrivare già in estate con la chiusura pedonale e sperimenta­le di via Manzoni, nel tratto compreso tra via Calefati e via Principe Amedeo nel primo isolato di via Putignani, quello che poi termina con piazza Risorgimen­to. Una sorta di area pedonale a forma di T per incentivar­e l’utilizzo condiviso dei luoghi all’aperto. Ma su questa proposta già soffiano venti di guerra dal I Municipio.

Il cantiere I lavori iniziati lunedì scorso Il Comune vuole agevolare l’uso delle bici

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A rischio collisione Bambini in monopattin­o, sulla pista di corso Vittorio Emanuele, e un’auto con lo sportello aperto (foto Sasanelli)
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Sopra un bidone dei rifiuti sulla pista ciclabile, a sinistra un’auto ferma e in basso un giovane alla guida di un monopattin­o elettrico
Le immagini Sopra un bidone dei rifiuti sulla pista ciclabile, a sinistra un’auto ferma e in basso un giovane alla guida di un monopattin­o elettrico

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