Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il triplice crac dell’agricoltura
La xylella sfonda in provincia di Bari, fondi del Psr azzerati, precari nel caos all’Arif
È stata una giornata assai critica per il mondo dell’agricoltura. Mentre il Tar ha azzerato la graduatoria dei fondi Psr a favore dei giovani imprenditori, a Locorotondo sono stati trovati altri 18 alberi di ulivi infetti dalla xylella. Nel frattempo l’Arif, predisposta al monitoraggio della xylella, rischia il caos per la mancata stabilizzazione di 145 precari.
BARI Mentre la xylella avanza spedita verso Bari, l’Arif l’agenzia regionale per le attività irrigue e forestali - strategica proprio nella lotta al batterio killer degli ulivi come in tutte le altre attività che ruotano intorno al comparto ambientale e agricolo, viene abbandonata a se stessa, insieme ai dipendenti, con 145 famiglie lasciate nel limbo della precarietà da 10 anni, a forza di contratti a tempo determinato, 9 proroghe fino al 2017, un licenziamento sopravvenuto nonostante l’entrata in vigore della legge Madia sulle stabilizzazioni, una riassunzione nel febbraio del 2018, la scadenza del 31 dicembre 2020 che incombe e l’attesa dei bandi per l’agognata e «dovuta», dicono i sindacati, assunzione a tempo indeterminato.
La denuncia arriva proprio dai sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera-ultimatum – scaduto ieri - al governatore Emiliano chiedono un incontro urgente «per capire le ragioni che impediscono la pubblicazione dei bandi relativi all’assunzione di personale con rapporto di lavoro precario presente in Arif Puglia». «È grave – scrivono Antonio Gagliardi (Flai Cgil), Paolo Frascella (Fai Cisl), Pietro Buongiorno (Uila Uil), insieme ai colleghi Elena De Matteis, Maria Giorgia Vulcano e Luciano Zaurito - assistere da troppi anni ad un continuo cambio dei vertici di Arif, con proroghe dei commissari, peraltro mai tempestive». L’agenzia è senza guida da qualche giorno, essendo scaduto il 9 giugno scorso il mandato del commissario straordinario Gennaro Ranieri. Emiliano, che da qualche mese regge anche la delega all’Agricotura, dopo le dimissioni dell’ex assessore Leo Di Gioia, avrebbe già pronta sul tavolo della giunta una proroga per il commissario Ranieri e i sub-commissari, nelle more della selezione per il conferimento dell’incarico di direttore generale dell’Agenzia. Il momento è particolarmente delicato. Alle porte c’è l’avvio della campagna anti incendi boschivi (il 15 giugno) e, accanto alle difficoltà legate alla xylella, ci sono anche quelle legate alla stagione irrigua. I bandi per la stabilizzazione del personale ex Sma e del Consorzio difesa, ma anche le procedure pubbliche per la platea di operai stagionali (circa 350) giacerebbero in qualche cassetto della Regione «per una non meglio individuata valutazione tecnica, nonostante l’avvenuta pubblicazione del piano dei fabbisogni – dice Gagliardi – vogliamo capire, ma ad oggi (ieri, ndr), il presidente Emiliano non ha fornito alcuna risposta. Quindi siamo pronti ad azioni di protesta, a partire dal prossimo Consiglio regionale. Questa situazione sta creando seri problemi. Anche il portale dedicato alle attività delle aziende non funziona come do
Antonio Gagliardi
I problemi sono seri, pronti con le proteste a partire dal prossimo Consiglio regionale
vrebbe. L’Arif utilizza 97 centraline (dal costo di 30mila euro l’una) di rilevamento agro-meteorologico su tutto il territorio regionale. Manca la manutenzione e 12 non sono più in funzione. Non solo. La strumentazione che rileva i dati non si trova in Arif, ma nella sede dell’associazione regionale dei consorzi di difesa. E l’Arif paga il fitto: uno sperpero di fondi pubblici».