Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Lega chiede spazio Sul nome di Fitto un’altra fumata nera
Meloni non molla Fitto. La compensazione dai Comuni e dalle giunte regionali da formarsi
Un negoziato logorante, una soluzione di nuovo rimandata. Il centrodestra nazionale non scioglie la riserva sulla candidatura di Raffaele Fitto a governatore della Puglia. A scompaginare i piani di Fratelli d’Italia resta la Lega che con il suo leader Matteo Salvini reclama posti e visibilità.
BARI Un’altra fumata nera. Il confronto tra i leader del centrodestra per individuare il candidato governatore è diventato un lunghissimo e logorante negoziato. Le voci della vigilia indicavano ieri come la giornata conclusiva per suggellare il patto: non se n’è fatto nulla. Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno interrotto la trattativa (cominciata nel mattino e poi sospesa) con l’intento di risentirsi per telefono. Un modo, pare, per coinvolgere nella discussione anche Silvio Berlusconi, lontano da Roma. Divergenti i commenti dei leader. Meloni: «Siamo in dirittura d’arrivo». Tajani: «Ci troviamo in una fase molto avanzata». Salvini: «Non c’è niente di concluso, lavoriamo con serenità».
Si riprenderà da dove si era interrotto: i candidati di Campania, Puglia e Marche, Regioni su cui tutto si impernia. Liguria e Veneto sono prerogativa degli uscenti e non si discutono, mentre la Toscana è data per persa, dunque il riconoscimento del candidato vale meno.
La Lega, a differenza delle intese di sei mesi fa che la concentravano al Nord con l’Umbria e l’Emilia, vuole allargarsi. Reclama la candidatura di una Regione al Sud, ma anche le Marche andrebbero bene. La richiesta si scontra con l’accordo di dicembre. Ossia: a FdI la Puglia (Raffaele Fitto) e le Marche (Francesco Acquaroli), a Forza Italia la Campania (Stefano Caldoro). Il braccio di ferro, nonostante i proclami, è aspro. Né FI né FdI intendono recedere dalle rispettive posizioni: perché vogliono far valere le intese già stipulate e perché i candidati da loro indignità sono stati sottoposti a sondaggio con notevole soddisfazione. Fitto è il migliore in Puglia e batte l’avversario di centrosinistra. Pure Caldoro è il migliore dei profili «sondaggiati» benché soccomba rispetto all’avversario (di 4 o 10 punti).
La chiave per comprendere l’impasse è l’ostinazione di FI e FdI nel resistere ad ogni richiesta di Salvini. Tutto per una Regione? Certo che no. La partita è diventata la lotta per il predominio nel centrodestra. La Lega resta sempre saldamente il primo partito, ma ha perso quotazioni dall’agosto scorso (quando è uscita dal governo), mentre gli avversari sono stabili (FI) o in crescita (FdI).
Aver fatto sbattere il pugno sul tavolo dai leghisti sul territorio – che in Puglia hanno lanciato Nuccio Altieri – mette la Lega in una situazione delicata: quella di una forza politica, la principale, che pare non essere ascoltata dai partner. Insomma, Salvini ha la necessità che cambi qualse e che non venga confermato il puzzle delle candidature, così come era definito prima di questa settimana.
Le voci della Lega sottolineano che «è giusto trovare una soluzione che salvaguardi la di ogni forza politica». Sembra un modo per guardare, anche un po’ paternalisticamente, alle forze minori (FdI e FI). Ma il concetto potrebbe essere letto al rovescio: come se il Carroccio chiedesdicati di non essere sacrificato nel negoziato in corso.
Beninteso, La Lega non è certo maltrattata se si considerano le condizioni di partenza: la pesante presidenza del Copasir, l’Emilia, la Toscana, oltre che l’uscente Zaia in Veneto. Lo diventa dopo aver rumorosamente reclamato una Regione del Sud e non aver spuntato nulla.
Ecco perché ora si ipotizza una qualche forma di compensazione. Potrebbero essere i Comuni al voto. Ci sono varie città di peso e in Puglia si vota anche in due capoluoghi come Andria e Trani. Diversamente, potrebbe essere il preannuncio di una precisa suddivisione delle eventuali squadre di governo nelle Regioni al voto: le vicepresidenze delle giunte o la presidenza dei Consigli regionali.
La rottura è difficile, forse impossibile. Si dovrà lavorare di fantasia per fare in modo che nel braccio di ferro nessuno si senta sconfitto.
La coalizione La contesa riguarda la leadership, Salvini intende riaffermare il primato della Lega