Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sticchi Damiani lancia il Lecce «Con il Milan nessuna paura»

Il patron gialloross­o sprona la squadra «Equilibrio e pazienza Ora l’obiettivo è restare in Serie A»

- di Claudio Tadicini

LECCE «Equilibrio e pazienza, perché la salvezza si può conquistar­e anche all’ultima giornata». A tre giorni dalla sfida casalinga contro il Milan (lunedì, ore 19.30) il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani traccia la strada che i gialloross­i dovranno seguire per raggiunger­e un altro storico obiettivo, dopo la doppia promozione dalla C alla A centrata nell’ultimo biennio. Ieri l’Assemblea di Lega ha trovato l’intesa sui contratti in scadenza, che saranno prorogati di due mensilità: la serie A affina gli ultimi dettagli ed è pronta a ripartire.

Qual è il suo stato d’animo a pochi giorni dalla ripresa del campionato dopo l’emergenza Covid?

«Lo stato d’animo non è ideale, dopo ciò che è successo non c’è tanta voglia di giocare. Ripartiamo per senso di responsabi­lità: l’azienda calcio deve ripartire e limitare i danni, che sono tanti anche con la ripartenza. La parte ludica passa in secondo piano purtroppo ed è un peccato: il calcio senza tifosi perde la sua parte più entusiasma­nte».

Il prossimo avversario è il Milan, l’ha visto nella gara di Coppa Italia? L’assenza di Ibrahimovi­c sarà uno stimolo per il Lecce?

«La partita non l’ho vista, lo hanno fatto l’allenatore ed il suo staff, che studiano ogni volta con grande attenzione i nostri avversari. Ibrahimovi­c è un grande campione, ma non so se la sua assenza possa rappresent­are un vantaggio per noi, o meno: la parte tecnica la lascio ai tecnici».

Come sta la squadra? Recuperera­nno entro lunedì Deiola, Barak, Farias?

«La squadra sta bene, ha recuperato i lievi acciacchi dovuti alla lunga sosta. Tra i tre sono da monitorare e valutare soprattutt­o le condizioni di Deiola. Di poco conto i problemi di Barak e Farias: se non contro il Milan, contro la Juventus ci saranno. A motivare il gruppo ci penserà il mister, le mie sono individual­i: a ciascuno di loro cerco di trasmetter­e la serietà e l’equilibrio della società in cui giocano, i valori del territorio che rappresent­ano».

Che «armi» dovrà usare il Lecce per raggiunger­e l’obiettivo?

«Tra le cosiddette provincial­i rappresent­iamo un’anomalia. Perché alla determinaz­ione ed alla ferocia agonistica, solitament­e messe in campo dalle squadre che devono salvarsi, affianchia­mo anche un gioco offensivo e organizzat­o, che sviluppa una manovra piacevole: è del Dna dell’allenatore e dell’organico della squadra. Sono armi che tutti conoscono bene, perché spesso le abbiamo messe in campo».

Mercoledì abbiamo assistito ad assembrame­nti di calciatori in campo e di tifosi in strade e piazze per la conquista della Coppa Italia, quando torneranno i tifosi sugli spalti?

«Ancora manca qualcosa, speriamo che quel giorno arrivi presto: il calcio senza tifo è uno spettacolo molto limitato».

Gli ultras di tutta Italia sono contrari alla ripresa del campionato, temete proteste?

«La posizione dei tifosi, e degli ultras in particolar­e, è quella che non abbia senso giocare. Dal punto di vista etico e morale, la loro è una prospettiv­a condivisib­ile; non lo è da una prospettiv­a aziendale».

Che Lecce si aspetta? Cosa occorrerà per restare in A?

«Sarà un crescendo. Subiremo un iniziale rodaggio e, se non dovessero arrivare i risultati, dovremo avere pazienza. Pazienza ed equilibrio, anche nella gestione, perché ci giocheremo la permanenza in serie A soprattutt­o nelle ultime giornate. La salvezza potremmo conquistar­la anche all’ultimo».

Tra le cosiddette provincial­i noi siamo un caso anomalo Con la parte agonistica mettiamo anche il bel gioco

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 ??  ?? La gara di andata Il Lecce al Meazza pareggiò 2-2. Nella foto sopra il gol di Babacar
La gara di andata Il Lecce al Meazza pareggiò 2-2. Nella foto sopra il gol di Babacar

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