Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tavolini all’aperto contro la crisi Così cambia piazza Battisti
Sono già 61 le domande in forma semplificata arrivate al primo Municipio di Bari (che comprende i quartieri Murat, San Nicola, Madonnella, Torre a Mare) per l’occupazione temporanea di suolo pubblico: i gestori dei locali sperano infatti in questo modo di arginare la grave crisi provocata dall’emergenza coronavirus. Ieri sono stati sistemati i tavolini anche vicino al palazzo ex Poste, in piazza Cesare Battisti.
BARI I primi tavolini in piazza Cesare Battisti ai piedi dell’ex Palazzo ex Poste. Ma presto arriveranno anche in piazza Umberto, con diverse attività che spingono per la ristorazione all’aperto. L’emergenza Covid19 ridisegna la pausa caffè e la pausa pranzo nel cuore di Bari, con tantissime attività, rimaste chiuse per oltre due mesi a causa del lockdown, che stanno approfittando delle agevolazioni date dal Comune: incentivare la somministrazione di bevande e cibo all’esterno ottenendo gratuitamente l’ampliamento di occupazione di suolo pubblico sino a un massimo del 50 per cento di quello già autorizzato.
Anche in modalità “al di là”,
cioè su piazza e rotonde oltre la sede stradale, quando il locale non abbia spazi sufficienti in prossimità degli ingressi. Sono già 61 le domande, in forma semplificata e che saltano numerosi passaggi burocratici, arrivate al primo Municipio, l’ente decentrato che ingloba i quartieri (come Murat, San Nicola, Madonnella, Torre a Mare) dove la movida si fa più sentire. Si tratta di occupazioni temporanee con arredi leggeri (ombrelloni, sedie e tavolini, ma non fioriere, totem e paraventi fissi) da risistemare a fine giornata nel locale. Il loro posizionamento deve garantire il libero transito di pedoni e mezzi di soccorso e soprattutto il giusto distanziamento tra i tavoli per le norme anti-contagio. Ma già in alcune strade sta andando in scena il tavolino selvaggio con i passanti costretti a scansare tavolini e clienti.
Succede tra i vicoli di Bari vecchia e tra le eleganti stradine dell’Umbertino, già finito sotto i riflettori per la difficile convivenza tra residenti e popolo della movida “assembrata”. In ogni caso queste nuove isole della ristorazione stanno vivacizzando le strade e le piazze. «Noi abbiamo già ricevuto i complimenti dei residenti perché stiamo valorizzando una zona poca frequentata nelle ore serali», spiega Antonio De Martino, titolare dell’Antico Caffè della Posta, l’attività tra via Nicolai e via Cairoli che da ieri sera ha posizionato gli arredi in piazza Cesare Battisti. Trenta comode poltroncine, ombrelloni e paraventi ombreggianti (leggeri) per permettere ai clienti di sorseggiare un aperitivo con vista Ateneo, in quella piazza dove sino a qualche tempo la facevano da padrona risse, spaccio e atti di vandalismo. E intanto il Comune sta per varare lo stop della Tosap (la tassa di occupazione di suolo pubblico) per i mesi di marzo e aprile, il bimestre in cui le attività hanno subito la chiusura totale.