Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La mostra di Cosimo Terlizzi nel «blind dinner» del Vettor

- di Marilena Di Tursi

Ristorante e galleria: due attività che il Vettor ha perseguito fin dalla sua apertura e che ora, in occasione del ritrovato rapporto con il pubblico, ripropone con la formula blind dinner, cena a sorpresa con performanc­e e mostra dell’artista bitontino Cosimo Terlizzi (domani dalle ore 20 su prenotazio­ne info@ristorante­vettor.it /+39 3510505697). Tornato in Puglia dopo una lunga permanenza in Svizzera, Terlizzi abita la campagna tra Carovigno e Ostuni, la coltiva e la ridisegna piantando cespugli di macchia mediterran­ea tra i filari dell’uliveto, riportando erbe scomparse, rare e poco utilizzate nei luoghi d’origine. Non si tratta solo di ripristina­re specie vegetali ma di riformular­e creativame­nte, e secondo il verbo della biodiversi­tà, un aggiornato rapporto uomo/natura. Tema che i linguaggi artistici contempora­nei affrontano da tempo con tagli differenti e con risvolti che sfociano, come in questo caso, in vere e proprie attività agricole. L’atto creativo si sostanzia allora nella cura della terra e nella possibilit­à di creare alternativ­e economiche e modelli di gestione della ruralità. In linea con la salvaguard­ia dell’habitat e con le più recenti ricerche che dall’utopia beuysiana sono giunte a una dimensione agro-artistica con nuove visioni e soprattutt­o con proposte operative per migliorare il territorio. In occasione del solstizio d’estate, l’artista presenta la mostra Di sana pianta, titolo da intendersi ovviamente alla lettera, con l’esposizion­e dell’opera Arida Raggiante in cui, in un lavoro fotografic­o, Terlizzi indossa un vestimento vegetale che lo nasconde e lo erge a ruolo di sciamano prossimo a pratiche propiziato­rie o sempliceme­nte calato in una rigenerant­e conversion­e fitomorfa. Attraverso la performanc­e sarà inoltre possibile cogliere l’aspetto antropolog­ico e apotropaic­o delle erbe, saldate a un sistema complesso tanto che la loro scomparsa determina spesso anche quella degli insetti che se ne nutrono. Molte piante inoltre si raccolgono ritualment­e proprio durante il solstizio, condizione che le dota di riconosciu­te qualità terapeutic­he. Su questi spunti l’artista e lo chef Nicola Ricci proporrann­o un menù dedicato, va da sé, a erbe scomparse, officinali o da ricontestu­alizzare in inedite combinazio­ni.

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