Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il duo Raesta-VinvE e l’amore Nasce l’album «Biancalancia»
Il cantautore Vincenzo Vescera (VinvE) e il polistrumentista Stefano Resta (Raesta) firmano due singoli che annunciano l’uscita del loro primo album insieme, dal titolo Biancalancia. Sonorità intime, soluzioni tecnologiche coordinate e un ricercato equilibrio tra parole e sound fanno di questi pezzi una prova molto interessante, soprattutto sul piano dell’intuizione.
VinvE e Raesta sembrano in perfetta sintonia scegliendo di non stupire a tutti i costi, di non strafare come la maggioranza dei loro giovani – e meno giovani – colleghi: è questa, a nostro avviso, la scommessa più innovativa di questo album atteso per il prossimo autunno. Le cose giuste al posto giusto, accenti ritmici quasi perfetti, l’invasione dei toni tenuta abbastanza sotto controllo, senza scadere nella tentazione di dover spiegare la musica – o peggio ancora i suoi testi – come fanno quasi tutti i nuovi compositori italiani.
Questa collaborazione tutta pugliese (Vescera di Vieste, Resta di Corato) schiude all’ascoltatore un numero infinito di stanze, un albergo senza portieri e senza personale in cui ciascuno fa check in come può. Quell’hotel è evidentemente l’amore, raccontato nelle sue tinte più fosche e quindi vere, l’amore del prendere o lasciare ma anche quello coltivato come piante. L’esempio più calzante è nel pezzo di lancio dell’album, Non sono nato ieri: la descrizione di una relazione – anzi, di una serie concatenata di relazioni – che nel momento in cui sembra sfaldarsi tesse disperatamente altre relazioni, nuove speranze, chiede di non morire.
«I sospetti che ridonano alla pelle la giusta aderenza» scrive VinvE, nel tentativo di offrire un’altra chance a chi pur andandosene per sempre «non è mai partito». Alla stesura di Senza cuore invece, il secondo brano proposto prima dell’uscita dell’album, ha contribuito anche Francesco di Bella dei 24 Grana, garantendo una freschezza facilmente riconoscibile. Ma è su Non sono nato ieri che si giocano, probabilmente, le maggiori ambizioni del duo VinvE-Raesta: sia perché si avverte un’immediatezza di scrittura davvero significativa, sia perché il risultato è quello di un equilibrio felice e misurato. Un equilibrio che forse viene da lontano, giacché VinvE è notoriamente un discepoloallievo del grande cantautore romano Riccardo Sinigallia (che ormai rappresenta un punto di riferimento per molti artisti delle nuove generazioni).
«Con questo lavoro – argomentano dalle edizioni La Canzonetta – Raesta e VinvE uniscono le forze non soltanto nella composizione dei brani e nella scrittura dei testi, ma anche e soprattutto nello sforzo produttivo che li vede realizzare i loro brani in una grande e consolidata realtà, quella de Gli Artigiani Studio di Daniele Sinigallia e Maurizio Loffredo». Una specie di Abbey Road Studios quello degli Artigiani, un posto da cui passano tutti quelli che intendono fare musica di un certo spessore (qui registrano quasi abitualmente lo stesso Sinigallia, Motta, Coez, Deproducers e Marina Rei solo per citarne alcuni). Respirando quella magica atmosfera, il duo pugliese ha conferito al disco un’identità che rappresenta una rivendicazione: un marchio che tutti fanno a gara a chiamare indie rock, mentre a noi sembra naturale equilibrio tra bioritmo e atmosfera.