Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Giustizia ferma A Bari la protesta degli avvocati
Bari, manifestazione delle toghe dinanzi alla prefettura Salento, allarme assembramenti nei locali notturni
BARI «Ripresa dell’attività giurisdizionale al palo, modalità organizzative degli uffici giudiziari inefficaci». Questa mattina gli avvocati baresi scenderanno in piazza per protestare contro la paralisi della giustizia aggravata dall’emergenza sanitaria. «Salviamo la giustizia» è lo slogan della manifestazione che si terrà a partire dalle 11 in piazza Libertà a Bari. Lo faranno gli avvocati di tutta Italia per motivi analoghi. Scopo dell’iniziativa, organizzata dall’Ordine degli Avvocati di Bari e promossa con l’Organismo Congressuale Forense, è porre l’attenzione sullo stato della giustizia, oggi «delegittimata, paralizzata e indifesa». L’obiettivo è quello di riaffermare il ruolo sociale dell’avvocatura e tutelare i diritti di tutti.
Alle richieste dell’Organismo Congressuale Forense, gli avvocati di Bari aggiungeranno «il problema atavico dell’edilizia giudiziaria - spiega Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine degli avvocati - se Bari avesse avuto una sede adeguata probabilmente si sarebbe potuto fare molto di più. Ma è sempre stato tutto limitato a causa dell’edilizia giudiziaria che ha impedito lo svolgimento di molte udienze, siamo limitati al venti o trenta per cento. Tutto il resto ha subito ritardi o rinvii. Nelle altre sedi italiane dove l’edilizia aiuta continua ancora Stefanì- si è potuto fare qualcosa in più». Le altre richieste che saranno fatte al Ministro riguardano «l’urgenza di una legislazione di emergenza, una norma primaria che sia uniforme su tutto il territorio, che venga fuori dalla babele dei protocolli e delle disposizioni dei capi degli uffici che sia adottata dal legislatore e che consenta- spiega ancora il presidente dell’Ordine- una sostanziale ed effettiva ripresa della giustizia investendo soprattutto delle risorse straordinarie». Sulla questione della informatizzazione Stefanì aggiunge che i «dipendenti che lavorano da remoto devono espenalistisere in condizioni di poterlo fare perché le modalità devono essere molto più efficaci. Il ministro dice di voler sperimentare queste modalità fino al 31 dicembre 2021- conclude -ma in queste condizioni significa la totale paralisi della giustizia». Infine pone l’accento sulla carenza di organico che a Bari registra «una maggiore gravità».
La Camera penale di Bari «è fiera di essere al fianco del suo Ordine forense -è scritto in una nota- per chiedere con la forza dell’unione che il Governo dedichi doverosa attenzione al servizio giustizia, inspiegabilmente paralizzato rispetto alla legittima ripartenza di tutte le attività del Paese. Chiediamo insieme di fare ripartire le udienze - scrivono ancora i penalistidi riaprire agli avvocati e ai cittadini i luoghi della giustizia e di ricordare che il distretto di Bari- concludono i attende ormai da tempo immemorabile strutture dignitose in cui sentire la rassicurante presenza dello Stato».
Intanto la procura di Trani ha avviato ( primo ufficio giudiziario in Puglia), il nuovo Sportello Telematico Giustizia Puglia per la prenotazione telematica degli appuntamenti. Lo sportello telematico consente agli utenti esterni (cittadini, avvocati, consulenti, polizia giudiziaria), di prenotare un appuntamento con il personale amministrativo, «consentendo così all’ufficio di razionalizzare e organizzare il lavoro, anche al fine di eliminare i tempi di attesa». In una prima fase il servizio sarà fruibile attraverso l’utilizzo di un browser, poi con una applicazione dedicata.
Giovanni Stefanì, presidente Ordine Sulla ripresa ha pesato il grave problema dell’edilizia giudiziaria
Guglielmo Starace, presidente Camera penale Riaprire agli avvocati e ai cittadini i luoghi della giustizia