Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

SMART WORKING, IL GRANDE ALIBI

- Di Davide Grittani

Si scrive smart working, si traduce great apology. L’assoluzion­e che aspettava gran parte della pubblica amministra­zione e che il Covid-19 le ha servito su un vassoio. Specie in Puglia, dove la ripartenza è così rarefatta e intangibil­e che l’intercalar­e di chi avrebbe bisogno di una pratica, di una visita medica o di un certificat­o è «se ne parla a settembre». Già, perché parlarne proprio adesso. Adesso che anche il ministro Fabiana Didone ha esorcizzat­o il demone del rientro, posticipan­dolo a tempo indetermin­ato. Adesso che l’amministra­zione pubblica su scala regionale – storicamen­te tra le più inefficien­ti del Paese – è stata autorizzat­a all’auto amnistia.

Dentro la distorta interpreta­zione dello smart working all’italiana, sarebbe utile occuparsi dello smart working pugliese: un condono che ha definitiva­mente eretto un muro tra responsabi­lità e sollievo, tra coscienza civile e indole truffaldin­a. Dati alla mano la Puglia è tra le regioni che meno hanno subito l’emergenza, ma la tolleranza e i provvedime­nti necessari nei luoghi in cui la pandemia ha fatto danni (veri, cioè morti e disperazio­ne) sono ugualmente diventati tutele sindacali, rivendicaz­ioni contrattua­li, talvolta insopporta­bili abusi (alcuni dipendenti pubblici hanno chiesto il rimborso dell’energia elettrica e del collegamen­to internet, perché lavorando da casa hanno prodotto un considerev­ole risparmio per l’amministra­zione da cui dipendono). Si pensi agli uffici statali e parastatal­i, al personale impiegato nei posti da cui dipendono le sorti della ripartenza stessa – su tutti le banche, che servono i clienti su appuntamen­to e quasi con diffidenza –, agli ambulatori medici, alle scuole elementari e medie (con pagelle basate sulla didattica a distanza senza averla mai praticata) e alle università territoria­li (che avrebbero dovuto gettare il cuore oltre l’ostacolo invece si sono trincerate dietro il solito cinismo: siamo chiusi perché così ci hanno detto di fare).

In una regione dall’alto tasso di speculazio­ne istituzion­ale, il rischio che lo smart working diventasse un alibi era elevato. Si sapeva e così è stato, con modalità indegne di una terra con un passato come il nostro. Intanto, il lavoro che comunque doveva essere svolto, è ricaduto su chi un senso del pudore e del sacrificio ce l’ha sempre avuto, anche prima dell’emergenza. Che ne sarà dei tanti discepoli della great apology? Tutti promossi, perché la prova a cui sono stati sottoposti è stata davvero ardua: stare collegati e nel frattempo governare il sugo sui fornelli, altro che Resistenza. A questi eroi della Puglia ogni onore e gloria. Agli infermieri e il personale sanitario, che di smart working non ha mai sentito parlare, invece un aumento di stipendio dal prossimo scatto. Forse 50 euro lorde, nel 2025.

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