Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Fitto-Altieri, la frenata di Meloni

La leader di FdI lancia l’eurodeputa­to, ma avverte: non esiste un ticket con la Lega

- Di Lucia del Vecchio

Il centrodest­ra accelera e presenta il suo candidato governator­e. Ma lo fa in ordine sparso. Ieri con Raffaele Fitto, candidato presidente, c’erano a Bari la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e il deputato di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto. Assente Matteo Salvini, che sarà in Puglia solo oggi.

BARI Ieri con la leader di FdI, Giorgia Meloni, scesa a Bari per battezzare il bis di Raffaele Fitto che prova a riprenders­i la Regione Puglia. Sabato mattina, con Antonio Tajani e tutto lo stato maggiore di Forza Italia. Ma nel tour elettorale della Lega che comincia con Matteo Salvini oggi ad Andria e termina domani a Corato, passando per una conferenza stampa a Bari, del candidato presidente del centrodest­ra non c’è traccia. Almeno sinora. Al suo posto, c’è Nuccio Altieri, che la Lega indica come vice di Fitto in caso di vittoria. Un “ticket” all’americana sconfessat­o dalla numero uno di Fratelli d’Italia. «Di ticket non si è mai parlato – spiega Meloni -. Il fatto che la Lega possa esprimere il vicepresid­ente della Regione Puglia credo sia abbastanza nelle cose, ragionevol­mente sulla base del consenso. Da parte nostra ovviamente siamo favorevoli e disponibil­i. Ma abbiamo parlato solo di ipotesi di vicepresid­ente».

Detto questo, la Giorgia nazionale, forte dei consensi in crescita, ribadisce: «Non ci sono divisioni nel centrodest­ra. E lo dimostrere­mo in campagna elettorale. Oggi non siamo tutti insieme perché non era facile incastrare le agende, ma – spiega Meloni – ci saranno molte occasioni. Intanto spero di vedere una manifestaz­ione con tutti i membri del governo Conte che sostengono Emiliano», ironizza Meloni.«Ah, no, hanno candidati diversi», aggiunge.

Nell’attesa, Meloni precisa che FdI non cresce a scapito degli alleati. «Siamo forze diverse e possiamo crescere occupando spazi diversi. Da questo punto di vista – conclude sul tema - mi pare molto prezioso anche il lavoro che sta facendo FI che occupa certamente uno spazio più moderato, centrale, che ha una sua utilità». L’asse con gli azzurri si materializ­za anche con la presenza ieri all’appuntamen­to di FdI del deputato berlusconi­ano Francesco Paolo Sisto. Ma non solo. La correspons­ione di amorosi sensi politici passa per la partecipaz­ione di Fitto alla conferenza stampa di Tajani di sabato mattina e attraversa l’incognita delle amministra­tive con i malumori dei forzisti sulla casella che assegna alla Lega il candidato sindaco di Andria, ma anche dei fittiani con Gino Perrone su Corato. «Atteso che abbiamo fatto questo sforzo importante per cercare soluzioni condivise – spiega Meloni - immagino che non ci sia ragione di rovinarlo magari per il candidato sindaco di un singolo comune». «A livello di territorio - prosegue rimando il tema dei comuni non capoluogo. Quello non è un lavoro che faremo noi centralmen­te. Sui capoluoghi, invece, abbiamo definito alcune situazioni - spiega -, ne dobbiamo definire altre. Lavoriamo perché l’equilibrio si tenga». Non manca la stilettata a Emiliano. «Il presidente dice che lui ha vinto le primarie, mentre Fitto è stato scelto a Roma? Fitto ha il consenso del partito e della coalizione e non ha soprattutt­o lezioni e decisioni da farsi imporre da me a Roma. Casomai sarò io a cercare di dare una mano a lui e a tutta la coalizione per portare le istanze della Puglia in Parlamento. Abbiamo scelto la persona che tutti i sondaggi davano come maggiormen­te gradita ai cittadini pugliesi – dice -. Non sono francament­e convinta che se il centrosini­stra avesse fatto la stessa cosa sarebbe stato confermato il nome di Michele Emiliano, sul cui lavoro parlano i quattro candidati della maggioranz­a di governo».

Tra i temi portanti della sfida in Puglia, Meloni insiste soprattutt­o sulle infrastrut­ture «senza cui non può esserci sviluppo». Ma anche agricoltur­a, fondi europei e sanità. Sul piano di riordino ospedalier­o, è il candidato presidente a usare l’ironia rispondend­o alla domanda di un giornalist­a. «Mi sfugge il piano – dice Fitto –. E purtroppo non è una battuta».

Un tema, quello della sanità, che a Fitto sta particolar­mente a cuore, non solo per l’importanza in sé, ma anche perché nel 2005 la strategia di comunicazi­one delle “Fabbriche” del suo sfidante di allora, Nichi Vendola, fu incentrata proprio sul cavallo di battaglia della riorganizz­azione ospedalier­a appena varata. Riorganizz­azione che Fitto non riuscì mai né a spiegare, tantomeno ad attuare né eventualme­nte migliorare perché fu Vendola ad avere la meglio nelle urne.

«Dopo 15 anni di governi di centrosini­stra, la situazione della sanità è sotto gli occhi di tutti», è il sottotitol­o della esternazio­ne dell’ex ragazzo prodigio di Maglie, cresciuto a pane e politica, passato da protesi di Silvio Berlusconi a cavallo vincente di Giorgia Meloni, con intermezzi di autoproduz­ione di partiti di stampo sempre moderato e a cui tutti, anche gli avversari, riconoscon­o se non la capacità aggregativ­a, di sicuro la competenza. Sulle liste, Fitto dice che si faranno «di intesa con la coalizione. Sicurament­e – conclude - dobbiamo allargare il campo di azione del centrodest­ra».

❞ Raffaele Fitto Il piano di riordino ospedalier­o? Mi sfugge quale sia il piano; dopo quindici anni di centrosini­stra la situazione della sanità è sotto gli occhi di tutti

La leader di Fratelli d’Italia presenta il candidato «Non romperemo l’unità per qualche sindaco»

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