Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
VECCHI CAMPIONI NUOVE POLITICHE
Sebbene manchino quasi tre mesi alle Regionali, in Puglia alcuni elementi già sono chiari. Altri restano invece troppo provvisori per porre ipoteche sull’esito finale. Un dato evidente è lo scontro frontale fra i due candidati, Emiliano e Fitto. Il primo, non da oggi, ha scelto di separarsi dai simboli di partito per dotarsi di un seguito nel cuore degli di interessi della società civile, con qualche credenziale in più in quella sorta di ragione di governo del centrosinistra, filtrata attraverso i ceti emergenti o più abili nell’uso del potere locale. Il campione salentino, invece, con la sua precedente esperienza di presidente della Regione, si presenta con un patrimonio di stampo ex democristiano, ma senza grandi fantasie e con la colpa di aver dato avvio alla pesante riduzione della sanità pugliese. Oggi Fitto ritorna in lizza da esponente di un blocco di destra, per ora senza progetto, a parte la speranza di riuscire a costruire una destra-Paese con seguito meridionale.
Emiliano e Fitto, dunque, dispongono di una matrice riconoscibile, ma non muovono un’autentica organizzazione territoriale in grado di risvegliare l’opinione politica più appassionata, o sensibile agli ideali e ai loro effetti sulle politiche concrete. Inoltre, nessuno dei due, per ora, sembra appoggiato da grandi alleanze sociali, a parte la speranza di suscitare qualche residuale carica ideologica, in questa Puglia da pragmatismo quotidiano, condito di manovre sulle cariche e di fiammate nel turismo. Alla fine – ecco i punti incerti della campagna elettorale – Fitto è solo l’aspirante presidente della destra locale. Né Emiliano ha tentato intese con i 5 Stelle, o dispone di un cerchio di alleati nuovi; per di più egli è insidiato dai capricci targati Italia Viva, che punta a far credere di esistere, e non trova niente di meglio che rischiare il naufragio della sua matrice originaria; oppure sogna una virata improvvisa per qualche contentino in cambio di una manciata di voti.
Come andare oltre questa logica di conio superato? La via è una, per Emiliano: egli deve elaborare una proposta sulla Puglia che verrà, sulla possibilità di riaccendere lo sviluppo nelle città come nelle campagne, e su un progetto che promuova i ceti produttivi, la scienza, i giovani e le donne, queste ultime chiamate a responsabilità politiche. Anche Fitto potrebbe giocare analoga carta; in tal caso avremmo un torneo tutto da seguire, con un grande spazio per le idee, senza ricorrere a trovate chiassose, a destra, o a folclori inutili, sul versante opposto.