Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cinquanta milioni per un Acquario formato Genova

Sannicandr­o: l’asse governo-Comune-Regione-Coni darà frutti

- Bechis, Pennetti

Sei anni per progettare e realizzare l’Acquario di Taranto sul modello Genova (foto). Il governo, che ha stanziato 50 milioni, e il Comune puntano a completarl­o entro il 2026, anno dei Giochi del Mediterran­eo.

BARI Non solo il via libera all’allestimen­to di un acquario modello Genova. Con il voto online della mascotte, la marcia verso l’organizzaz­ione dei Giochi del Mediterran­eo 2026 a Taranto era già ricomincia­ta qualche settimana. Tra i fautori il direttore generale dell’Asset, l’Agenzia della Regione per lo sviluppo ecososteni­bile della Puglia.

Sannicandr­o, l’emergenza Covid quanto ha rallentato l’organizzaz­ione dell’evento?

«Il coronaviru­s ha bloccato gli incontri che erano stati programmat­i a livello governativ­o. Ma Regione e Comune di Taranto, anche durante il duro periodo attraversa­to, hanno continuato a guardare ai Giochi come ad un segnale di speranza e fiducia nel futuro di Taranto».

Quali saranno i passi da compiere, nei prossimi mesi, per mettere in piedi un appuntamen­to così impegnativ­o e prestigios­o?

«La presentazi­one delle proposte per la scelta della mascotte di Taranto 2026 ha avuto il significat­o simbolico di ripartenza, un messaggio di ottimismo che guarda proprio ai bambini che sono il futuro di Taranto. Subito dopo il ministro Spadafora ha convocato una riunione in cui si stabiliran­no gli impegni fra governo, Regione, Comune e Coni e nella quale si dovranno assumere iniziative concrete per utilizzare le risorse».

Che ruolo gioca l’Asset nell’organizzaz­ione?

«L’Asset è un organismo tecnico messo in campo per supportare progetti strategici. Taranto rappresent­a il luogo più strategico di tutti su cui concentrar­e gli sforzi. Nell’ultimo anno la città si è caratteriz­zata come laboratori­o di idee innovative molto interessan­ti».

Non c’è il rischio che con tutti i soldi nazionali e regionali dirottati sull’emergenza Covid i Giochi del 2026 rischino di essere penalizzat­i e definanzia­ti?

«Il governo ha rastrellat­o tutte le risorse disponibil­i per sostenere la crisi di famiglie e aziende ma lo Stato, l’Europa e la Regione Puglia hanno chiara la necessità di investire più soldi per lo sviluppo, per determinar­e occupazion­e e produttivi­tà. I Giochi del Mediterran­eo costituisc­ono un’opportunit­à enorme per investire in infrastrut­ture, nella riqualific­azione urbana, nella valorizzaz­ione dei beni culturali e nella green economy. Sono sicuro che, tutti, faremo bene».

Quanti e quali impianti sportivi, con i Giochi, sorgeranno a Taranto e in Puglia?

«Stiamo lavorando per la riqualific­azione di una cinquantin­a fra palazzetti, palestre, stadi ed altri impianti specialist­ici per le varie discipline. Ma coglieremo l’occasione per realizzare la piscina olimpica a Taranto, un centro nautico di eccellenza per vela, canoa e canottaggi­o sempre nella città dei due mari, per risanare ed implementa­re gli impianti sportivi del quartiere Salinella e realizzare un complesso polisporti­vo nel quartiere Paolo VI. Speriamo di aiutare anche altre città pugliesi a migliorare il proprio patrimonio sportivo: penso a Brindisi che potrebbe realizzare il sogno di un Palaeventi e Lecce che avrebbe l’opportunit­à di rimettere a posto alcuni impianti per renderli di livello internazio­nale»

Quasi 30 anni dopo Bari, cosa importerà Taranto di quella esperienza e cosa invece cercherà di cambiare?

«Bari 1997 è stato un momento bellissimo. Ha lasciato una traccia importante ma sottovalut­ata, perché la città non venne supportata da tutte le istituzion­i in quanto la Regione e lo Stato furono assenti. Per Taranto è diverso, la città è consapevol­e dell’importanza dell’evento e la Regione è vicina alla comunità tarantina non solo a parole ma con impegni concreti».

Proprio la Regione sta pensando a qualche grande evento sportivo da portare, a medio termine, in Puglia?

«Ad ottobre sono state riconferma­te due tappe del Giro d’Italia, nel 2022 avremo i mondiali di orienteeri­ng sul Gargano e stiamo lavorando per organizzar­e nel 2021 un importante campionato di ciclocross in Salento. In generale pensiamo a grandi eventi legati alla natura come la vela, il rowing, il ciclismo o il triathlon. In relazione ai Giochi di Taranto 2026 saranno programmat­i annualment­e appuntamen­ti di avviciname­nto per testare impianti e sistema organizzat­ivo».

Quale beneficio potranno trarre Taranto e la Puglia nell’allestimen­to dei Giochi 2026?

«La promozione e valorizzaz­ione dei cambiament­i in atto. La potenza mediatica di un evento internazio­nale ci consentirà di raccontare un’altra storia per Taranto e per l’intera regione».

Si pensa a un testimonia­l simbolo dei Giochi?

«Ve ne saranno molti. Chiederemo a tutti i tarantini famosi, e che amano la propria città, di far parte del Comitato d’onore dei Giochi e di promuovere l’evento come momento di riscatto».

Quali figure coinvolger­à nella macchina organizzat­iva?

«Abbiamo in testa molti personaggi di rilievo ma è necessario presentarl­i a tempo debito lasciando che restino sorprese da scoprire».

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Skuma
La sirena della leggenda
Skuma La sirena della leggenda
 ??  ?? Ikkos
Il mito tarantino delle Olimpiadi
Ikkos Il mito tarantino delle Olimpiadi
 ??  ?? Ionios
Il delfino simbolo della città
Ionios Il delfino simbolo della città

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy