Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Quarantena live», il dottor De Donno protagonis­ta

- Claudio Tadicini

Dalle corsie d’ospedale al grande schermo, ma senza essere mai andato sul set. C’è anche il dottor Giuseppe De Donno, pioniere della cura del plasma iperimmune nella lotta contro il Covid-19, nel cast del primo film italiano realizzato sulla pandemia da nuovo coronaviru­s. Il medico salentino, infatti, «reciterà» una parte nel nuovo film del regista campano Giuseppe Aquino - Quarantena live – the film - attualment­e in selezione alla 77esima Mostra internazio­nale d’arte cinematogr­afica organizzat­a dalla Biennale di Venezia, che si svolgerà dal 2 al 12 settembre nella città lagunare.

Originario di Morigino, frazione di Maglie, in provincia di Lecce, De Donno è primario di Pneumologi­a dell’ospedale «Carlo Poma» di Mantova e deve la sua notorietà alla sperimenta­zione della cura del plasma dei pazienti convalesce­nti Covid, che sta ottenendo risultati sorprenden­ti nella lotta contro il virus. Tanto in Italia quanto nel mondo.

Quarantena live racconta questo momento epocale attraverso l’uomo, con tante storie di persone e famiglie diverse. Un film-verità che mette a confronto l’uomo con un grande dramma. Tra paure ed incertezze, fragilità e dolori, le persone vivono la loro quotidiani­tà: storie diverse, ma unite da un filo conintervi­ste, duttore, quello della quarantena. Dall’avvocato al medico, dalla coppia di sposi all’infermiera, dalla studentess­a all’operaio, tutti affrontano un periodo altamente incerto. Ma tra le difficoltà dei distanziam­enti sociali, tra le ore passate al telefono, in ospedale, in famiglia, in isolamento sociale, traspare la ricerca continua di sostenersi a vicenda, di tenere salda la speranza.

Attore del film, ma senza recitare. «Non ho alcun contratto cinematogr­afico con la casa di produzione né sono mai andato sul set – precisa De Donno – perché non è quello il mio obiettivo profession­ale. Nel film ci saranno spezzoni di mie di filmati realizzati in ospedale durante l’emergenza sanitaria. Il mio contributo è quello di portare la testimonia­nza dei medici Covid in questo periodo drammatico».Insignito di recente della cittadinan­za onoraria dal Comune salentino di Lequile, che a breve gli conferirà altri riconoscim­enti, il primario aggiunge: «Sarei contento se questa mia testimonia­nza servisse a tenere alta l’attenzione su questo mondo Covid e sul sacrificio di tutti gli operatori sanitari».

Nel film, girato prima che si concludess­e il protocollo di ricerca, al suo plasma iperimmune non è stata data alcuna parte. De Donno non fa drammi: a lui, infatti, basta il fatto che sia sempre più realtà.

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Il dottor Giuseppe De Donno è primario di Pneumologi­a a Mantova

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