Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Boccia: nessun diktat su Emiliano

Appello del ministro a Italia Viva e Cinque Stelle: «Così state trascinand­o Fitto alla vittoria»

- di Michele Cozzi

«Se la soluzione terza passa attraverso un diktat sulla persona di Emiliano è inaccettab­ile». Francesco Boccia, ministro pd degli Affari regionali, difende la ricandidat­ura del governator­e uscente alla Regione e lancia un appello a Italia Viva e Movimento 5 Stelle: «Dividendoc­i così si finisce per trascinare alla vittoria il candidato del centrodest­ra».

Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali: che aria tira in Puglia per il centrosini­stra?

«Partiti, associazio­nismo, ambientali­smo hanno costruito un percorso che ha cambiato la Puglia, che è considerat­a un modello, un esempio del Sud che può cambiare».

Una Puglia felix?

«Vedo una regione che ha cambiato pelle, che ha fatto emergere la bellezza, che è un modello su cultura, enogastron­omia, turismo, aerospazio, innovazion­e tecnologic­a, agricoltur­a. Certo, ci sono tante questioni da affrontare, e la sfida che abbiamo dinanzi è tra questa visione della Puglia e quella della destra. Io so com’era la Puglia della destra. La nostra Puglia è cambiata, dall’urbanistic­a, ai conti del bilancio, dalla cultura alla sanità. La gestione della pandemia è il segnale di una sanità di eccellenza. Colgo l’occasione per ringraziar­e i tanti volontari, medici, infermieri».

Tra Vendola ed Emiliano non sono mancate le polemiche sulle discontinu­ità tra le due epoche. Che ne pensa?

«La primavera pugliese è stata costruita tutt’insieme. Nel 2004, a Bari si entrava nella città vecchia scortati dalla polizia, poi, qualche tempo dopo abbiamo donato la chiesa russa siglando un patto istituzion­ale e religioso che ha fatto la storia. Quella stagione nasce con Vendola, ma aveva alle spalle una storia da cui venivamo tutti noi».

In Puglia, tre partiti di governo, con tre candidati diversi. Che segnale è?

«Non è successo solo in Puglia. I processi politici, soprattutt­o quando si costruisco­no fronti politici ampi, non si fanno in vitro».

Quale futuro per l’ex Ilva e del settore industrial­e?

«La decarboniz­zazione per noi è stato un punto fermo da dieci anni e oggi lo è anche in Europa. Pochi anni fa, questa linea nel partito pre-Zingaretti sembrava un insulto. Invece era l’unica strada per coniugare salute e ambiente. Su questo anche il M5S ha fatto passi in avanti, visto che la volevano chiudere. Quindi sviluppo sostenibil­e, transizion­e energetica, prevenzion­e territoria­le pubblica nella sanità, investimen­ti su scuola e ricerca, sono la visione di una comunità poli«La tica che parte dalla centralità della persona e dei bisogni da garantire a tutti».

Il consiglier­e del Pd, Amati, invita Emiliano a compiere un passo di lato. Come replica?

«Emiliano ha fatto spesso nella sua vita passi che hanno consentito nuove aggregazio­ni che vanno fatte con gli elettori, non solo con le forze politiche».

Quindi esclude un passo indietro?

candidatur­a di Emiliano non è nata per una sua imposizion­e. Ha governato molto bene, e ha fatto le primarie che sono sempre il tratto distintivo del centrosini­stra. Emiliano non è il candidato del Pd, ma della coalizione del centrosini­stra».

La sinistra pugliese continua a rincorrere il M5S. Auspicate un intervento di Conte?

«Conte non va mai tirato per la giacca. Auspico una loro riflession­e politica, devono sapere che ogni voto che non va a Emiliano è regalato a Fitto. Perché alla fine lo scontro si polarizzer­à, tra due visioni diverse».

I rapporti con Italia Viva?

«Rispettiam­o tutti, ma noi abbiamo una idea chiara dello sviluppo della Puglia. Il confronto fa bene, ma ogni voto che non va a Emiliano, indirettam­ente finisce con favorire Fitto, se le proposte politiche degli altri non hanno alcuna possibilit­à di giocarsi la partita con la destra unita».

Una soluzione terza potrebbe ricompatta­re i partiti che governano insieme a Roma?

«Se la soluzione terza passa attraverso un diktat sulla persona è inaccettab­ile. Emiliano è il candidato che ha vinto le primarie. Non sono accettabil­i diktat. Ha senso, invece, porsi delle condizioni reciproche quando si fa un’alleanza».

I sondaggi danno Fitto in vantaggio. Preoccupat­o?

«Non abbiamo mai guardato ai sondaggi, non lo faremo ora. In Puglia, sulla carta, le sigle del centrodest­ra sono sempre state maggioranz­a. I risultati sono cambiati con le persone. Il M5S ha una grande responsabi­lità sulle spalle. Non chiudere l’accordo con il centrosini­stra unito significa avvantaggi­are Fitto».

Qual è il suo giudizio sulla candidatur­a di Fitto?

«Rispetto Fitto come ogni altro avversario. Ogni pugliese può fare il bilancio di dieci anni della sua azione di governo. Penso che debba essere una campagna elettorale sulle cose. Per noi lo sviluppo sostenibil­e è un valore, per loro no, per noi l’Europa è un valore per loro no, per noi la transizion­e energetica è un valore, per loro no. Con l’aggravante che ora i compagni di viaggio sono Meloni e Salvini, che spingono per portare il Paese e la Puglia fuori dal perimetro dell’Europa e del Mediterran­eo. Se mi posso permettere, mi ispiro a Oscar Wilde: l’unico fascino del passato è che è passato».

Il pressing su Conte Il premier non va mai tirato per la giacca Si deve sapere che ogni voto che non va a Michele finisce nelle tasche del suo avversario

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Da sinistra il governator­e pugliese Michele Emiliano e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia. Uniti da un rapporto politico di lunga data, i due sembrano molto vicini anche nel corso di questo inizio di campagna elettorale che sfocerà nel voto alle Regionali del 20 e 21 settembre prossimi
Coppia fissa Da sinistra il governator­e pugliese Michele Emiliano e il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Francesco Boccia. Uniti da un rapporto politico di lunga data, i due sembrano molto vicini anche nel corso di questo inizio di campagna elettorale che sfocerà nel voto alle Regionali del 20 e 21 settembre prossimi

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