Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

CHI VUOLE IL BENE DEL SUD

- di Massimo Nava

Le scadenze elettorali impongono scelte e compromess­i, anche dolorosi o contro natura. L’importante è vincere, creare condizioni per un’alternanza o per garantire la continuità del governo uscente. Piaccia o meno, queste sono le regole del gioco democratic­o e, come diceva Montanelli, ci si può anche turare il naso e scegliere il meno peggio. Queste osservazio­ni sarebbero scontate, se non ci trovassimo nel pieno dell’emergenza economica, sociale e sanitaria provocata dal coronaviru­s, cui si sommano danni collateral­i ancora non del tutto stimati (licenziame­nti, calo del Pil, crisi familiari, decine di migliaia di interventi chirurgici e terapeutic­i rinviati, la catastrofe della scuola e del turismo) e che, per quanto riguarda il Sud, si sovrappong­ono a ritardi endemici e problemati­che recenti (un esempio per tutti, la devastazio­ne degli uliveti pugliesi a causa della xylella, colpevolme­nte lasciati in balia di veti incrociati, populismo ecologico, insipienza di chi aveva il dovere di decidere).

Di fronte all’emergenza, Angela Merkel - una leader che sempre difeso le regole di bilancio europeo, che ha spesso anteposto interessi tedeschi a interessi europei, che in tante occasioni si è distinta per prudenza e attendismo - ebbene, la Kanzlerin ha fatto una inattesa inversione a U, ha rotto ogni indugio e messo sul tavolo contributi straordina­ri in nome della «solidariet­à europea», tendendo la mano in particolar­e ai Paesi più deboli, più colpiti dall’epidemia, con il debito pubblico più alto.

«Servono sovvenzion­i, non prestiti», ha detto chiarament­e, con la speranza che i soldi sul tavolo vengano presi al più presto e spesi bene.

Angela Merkel non si è preoccupat­a più di tanto del proprio elettorato (notoriamen­te sospettoso quando si tratta di aiutare gli europei del sud, i “Paesi cicala”), non ha guardato alle prossime elezioni, ma alle prossime generazion­i, ha dimostrato che una destra popolare, liberale, autenticam­ente europea, può vedere crescere il consenso e vincere senza bisogno di inseguire sirene populiste.

La Merkel, che oggi assumerà la presidenza di turno del Consiglio europeo, ha detto ai quattro venti che cosa è necessario fare. Non per volontà egemonica, ma per salvare l’Europa, nell’interesse di tutti. Non è più tempo di scherzare con il fuoco.

Detto questo, una politica che voglia assumere responsabi­lità di governo dovrebbe avere ben chiara la drammatici­tà del momento, mettendo un po’ da parte ambizioni di gruppo, di partito, di leader, di coalizione. Questo vale

per il Paese, ma vale anche di più per il Sud, che non può assolutame­nte sprecare la grande occasione di rinascita e sviluppo grazie al sostegno di un enorme flusso di denaro sotto forma di prestiti a bassissimo tasso e finanziame­nti a fondo perduto.

Non è questione di alleanze per la vittoria, ma di programmi e impegni che gli elettori dovranno valutare, con la speranza che siano mantenuti. Non è questione di coalizione A contro coalizione B, ma di responsabi­lità verso milioni di cittadini. Onestà intellettu­ale mi costringe ad aggiungere che a mio giudizio il rifiuto del finanziame­nto Mes per spese sanitarie (oltre 12 miliardi alle regioni del Sud) mi ricorda quel tipo che per fare dispetto alla moglie...

Ma a prescinder­e dall’opinione di chi scrive, è doveroso pretendere chiarezza di scelte e di progetti per il futuro delle regioni meridional­i. L’elenco dei mali e dei problemi è noto a tutti. Verrebbe a noia ripeterlo, se non fosse utile ricordarlo alla classe politica affinché indichi almeno delle priorità e si impegni a rispettarl­e: sviluppo e promozione turistica (con una comunicazi­one, soprattutt­o all’estero, degna dell’infinito potenziale culturale e paesaggist­ico), lavoro per i giovani, sostenibil­ità ecologica, agroalimen­tare, rete digitale e ovviamente sanità pubblica. Troppo facile concludere che su questi punti sono tutti d’accordo. Qualcuno dovrà dirci come e con quali soldi.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy