Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il centrosinistra ritrovi alla svelta la sua identità
«Se il quadro resta questo, il centrosinistra in Puglia è spacciato». Affinché l’amara constatazione, con la quale si apre l’editoriale di Onofrio Romano sul Corriere del Mezzogiorno di ieri, non si tramuti in un’oscura profezia serve al più presto un ripensamento radicale dell’identità politica del centrosinistra e, in particolare, della sinistra pugliese. Tanto più che lo tsunami giovanile invocato da Romano non risolverebbe il problema, in quanto potrebbe trattarsi di una soluzione del tutto effimera, atta solo a superare indenni la scadenza elettorale e riconfermare Emiliano alla guida della Regione Puglia. Detto altrimenti: se all’indomani delle elezioni, gli esponenti della coalizione di centrosinistra non riusciranno ad elaborare un progetto politico convincente e duraturo, essa rischia di dissolversi alla stessa velocità con cui si ritira un’onda lasciando sulla battigia soltanto detriti e materiale di scarto, come già avvenuto in passato, con i tanti, e spesso molto promettenti, laboratori politici. Il centrosinistra pugliese deve essere qualcosa di più che un mero accordo elettorale, riuscendo a ritrovare la sua anima da tempo smarrita. Ora più che mai è necessario ricostruire un orizzonte che non coincida con una riproposizione del neo individualismo eneo-liberismo che ha reciso del tutto i legami tra società e politica e che spesso, sotto mentite spoglie, ha prodotto nuove e più inquietanti forme di alienazione e di sfruttamento molto più evidenti in una regione come la Puglia che, malgrado i notevoli passi in avanti, rimane, pur sempre, come tutte le altre realtà meridionali, ancora gravata da atavici problemi (dalle forti diseguaglianze di tipo economicosociale, alla mancanza di una solida cultura della legalità). La soluzione allora è meno difficile di quanto si possa pensare: basterebbe che la sinistra torni ad essere se stessa smettendo di rincorrere affannosamente la destra che pur ha scelto di presentarsi con il volto rassicurante e pacioso di Fitto, ma dietro cui si nascondono, pur sempre, quelli più bellicosi di Salvini e di Meloni. In poche parole, occorre un centrosinistra che, messi da parte egoismi di sorta, sia in grado di fronteggiare le sfide del presente senza dimenticare la propria storia poiché, come affermò Gustav Mahler, «la tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri».
❞ Tsunami giovanile La tesi di Romano potrebbe rivelarsi una soluzione effimera, destinata solo a superare indenni le elezioni