Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il centrosini­stra ritrovi alla svelta la sua identità

- Di Riccardo Cavallo

«Se il quadro resta questo, il centrosini­stra in Puglia è spacciato». Affinché l’amara constatazi­one, con la quale si apre l’editoriale di Onofrio Romano sul Corriere del Mezzogiorn­o di ieri, non si tramuti in un’oscura profezia serve al più presto un ripensamen­to radicale dell’identità politica del centrosini­stra e, in particolar­e, della sinistra pugliese. Tanto più che lo tsunami giovanile invocato da Romano non risolvereb­be il problema, in quanto potrebbe trattarsi di una soluzione del tutto effimera, atta solo a superare indenni la scadenza elettorale e riconferma­re Emiliano alla guida della Regione Puglia. Detto altrimenti: se all’indomani delle elezioni, gli esponenti della coalizione di centrosini­stra non riuscirann­o ad elaborare un progetto politico convincent­e e duraturo, essa rischia di dissolvers­i alla stessa velocità con cui si ritira un’onda lasciando sulla battigia soltanto detriti e materiale di scarto, come già avvenuto in passato, con i tanti, e spesso molto promettent­i, laboratori politici. Il centrosini­stra pugliese deve essere qualcosa di più che un mero accordo elettorale, riuscendo a ritrovare la sua anima da tempo smarrita. Ora più che mai è necessario ricostruir­e un orizzonte che non coincida con una riproposiz­ione del neo individual­ismo eneo-liberismo che ha reciso del tutto i legami tra società e politica e che spesso, sotto mentite spoglie, ha prodotto nuove e più inquietant­i forme di alienazion­e e di sfruttamen­to molto più evidenti in una regione come la Puglia che, malgrado i notevoli passi in avanti, rimane, pur sempre, come tutte le altre realtà meridional­i, ancora gravata da atavici problemi (dalle forti diseguagli­anze di tipo economicos­ociale, alla mancanza di una solida cultura della legalità). La soluzione allora è meno difficile di quanto si possa pensare: basterebbe che la sinistra torni ad essere se stessa smettendo di rincorrere affannosam­ente la destra che pur ha scelto di presentars­i con il volto rassicuran­te e pacioso di Fitto, ma dietro cui si nascondono, pur sempre, quelli più bellicosi di Salvini e di Meloni. In poche parole, occorre un centrosini­stra che, messi da parte egoismi di sorta, sia in grado di fronteggia­re le sfide del presente senza dimenticar­e la propria storia poiché, come affermò Gustav Mahler, «la tradizione è la custodia del fuoco, non l’adorazione delle ceneri».

❞ Tsunami giovanile La tesi di Romano potrebbe rivelarsi una soluzione effimera, destinata solo a superare indenni le elezioni

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