Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IMPRESA BANCARIA ANCHE AL SUD

- Di Emanuele Imperiali

L’obiettivo è ambizioso ma affascinan­te. Dar vita al primo polo del credito interament­e meridional­e attorno alla Banca Popolare di Bari, che, come un camaleonte, cambia pelle. Da gruppo controllat­o da una famiglia che lo ha portato al fallimento, a società per azioni, attuando con enorme ritardo i dettami della legge Renzi-Padoan del 2015 che eliminò il voto obbligando le dieci Popolari con un attivo superiore a 8 miliardi a trasformar­si in SpA entro 18 mesi. Ci sono voluti, invece, più di 5 anni, un profondo rosso nei conti a danno dei circa 70 mila soci letteralme­nte spolpati, l’azzerament­o del capitale, l’intervento del Fondo Interbanca­rio di tutela dei depositi insieme a Banca del Mezzogiorn­o condiziona­ti a questa modifica statutaria. Si è addirittur­a dovuti passare per il commissari­amento della banca, ma alla fine si è finalmente giunti in porto. Un risultato importante per la Puglia, più in generale per l’intero territorio meridional­e, perché dimostra, con i fatti, come anche a queste latitudini sia possibile fare impresa bancaria.

Intendiamo­ci, è stata un’operazione faticosa, le resistenze impersonat­e dalle vecchie logiche clientelar­i e spartitori­e dei precedenti proprietar­i, e di quanti hanno tratto ingiusto profitto, sono state dure da scalfire. E i sacrifici occupazion­ali chiesti ai dipendenti della banca non sono risultati di poco conto. Ma si è giunti in porto grazie all’impegno della Banca del Mezzogiorn­o-Mediocredi­to Centrale e del suo management, che ha creduto nella sfida, ha investito nella nuova Popolare ben 430 milioni, si è assunta l’onere di gestire l’azienda diventando socio al 97%. E lasciando una piccola ma significat­iva quota alla Regione Puglia, che ha voluto condivider­e il nuovo passo compiuto.

Preme notare che, dopo questa trasformaz­ione, attorno al colosso creditizio pugliese si forma l’embrione di quel polo bancario pubblico meridional­e, da tempo auspicato sia dalla maggioranz­a di governo, sia dal presidente Emiliano, sia da quel Sistema Puglia che fa dell’efficienza, della corretta gestione, della concorrenz­ialità sul mercato e del rispetto delle regole il proprio credo. Non è poco. Perché in una regione con grandi potenziali­tà produttive, che per consolidar­si hanno bisogno di una rete creditizia di sostegno, questo tassello era ciò che mancava. Attorno all’ancora in nuce polo pubblico si aggreghera­nno a seguire altre banche popolari non solo regionali ma campane, lucane e calabresi. Un primo passo nella modernizza­zione del tessuto economico meridional­e, nell’interesse dei risparmiat­ori, degli autentici imprendito­ri, dei legittimi portatori di interessi che intendano investire, nella regione innanzitut­to, e in tutto il Sud.

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In Puglia le sagre sono molto amate dai turisti

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