Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IMPRESA BANCARIA ANCHE AL SUD
L’obiettivo è ambizioso ma affascinante. Dar vita al primo polo del credito interamente meridionale attorno alla Banca Popolare di Bari, che, come un camaleonte, cambia pelle. Da gruppo controllato da una famiglia che lo ha portato al fallimento, a società per azioni, attuando con enorme ritardo i dettami della legge Renzi-Padoan del 2015 che eliminò il voto obbligando le dieci Popolari con un attivo superiore a 8 miliardi a trasformarsi in SpA entro 18 mesi. Ci sono voluti, invece, più di 5 anni, un profondo rosso nei conti a danno dei circa 70 mila soci letteralmente spolpati, l’azzeramento del capitale, l’intervento del Fondo Interbancario di tutela dei depositi insieme a Banca del Mezzogiorno condizionati a questa modifica statutaria. Si è addirittura dovuti passare per il commissariamento della banca, ma alla fine si è finalmente giunti in porto. Un risultato importante per la Puglia, più in generale per l’intero territorio meridionale, perché dimostra, con i fatti, come anche a queste latitudini sia possibile fare impresa bancaria.
Intendiamoci, è stata un’operazione faticosa, le resistenze impersonate dalle vecchie logiche clientelari e spartitorie dei precedenti proprietari, e di quanti hanno tratto ingiusto profitto, sono state dure da scalfire. E i sacrifici occupazionali chiesti ai dipendenti della banca non sono risultati di poco conto. Ma si è giunti in porto grazie all’impegno della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale e del suo management, che ha creduto nella sfida, ha investito nella nuova Popolare ben 430 milioni, si è assunta l’onere di gestire l’azienda diventando socio al 97%. E lasciando una piccola ma significativa quota alla Regione Puglia, che ha voluto condividere il nuovo passo compiuto.
Preme notare che, dopo questa trasformazione, attorno al colosso creditizio pugliese si forma l’embrione di quel polo bancario pubblico meridionale, da tempo auspicato sia dalla maggioranza di governo, sia dal presidente Emiliano, sia da quel Sistema Puglia che fa dell’efficienza, della corretta gestione, della concorrenzialità sul mercato e del rispetto delle regole il proprio credo. Non è poco. Perché in una regione con grandi potenzialità produttive, che per consolidarsi hanno bisogno di una rete creditizia di sostegno, questo tassello era ciò che mancava. Attorno all’ancora in nuce polo pubblico si aggregheranno a seguire altre banche popolari non solo regionali ma campane, lucane e calabresi. Un primo passo nella modernizzazione del tessuto economico meridionale, nell’interesse dei risparmiatori, degli autentici imprenditori, dei legittimi portatori di interessi che intendano investire, nella regione innanzitutto, e in tutto il Sud.