Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Da Brindisi più voli per Milano Ma è polemica
Turismo, Alitalia potenzia i collegamenti a Brindisi. Confindustria: «Noi isolati»
LECCE Covid e maltempo hanno ridotto a giugno le presenze sulle spiagge pugliesi del 40 percento rispetto allo scorso anno, ma da qui a settembre sarà «boom» di chi sceglierà la Puglia ed il suo mare per le proprie vacanze. Partita col freno a mano tirato per cause di forza maggiore, l’estate ai tempi del coronavirus sembra destinata a riprendersi, complice anche i voli Alitalia ripristinati per Brindisi, ma il problema dei trasporti – è l’allarme di Confindustria Lecce - rischia di compromettere la stagione estiva nel Salento, che «è e resta la Cenerentola d’Italia».«Per gli imprenditori balneari la stagione è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana», dichiara Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib (sindacato italiano balneari), ma le prenotazioni per i restanti mesi estivi farebbero ben sperare. La conferma arriva anche dal tour operator «Dlt Viaggi», secondo cui le regioni del Meridione – in testa la Puglia, con il Salento ed il Gargano – saranno le mete privilegiate per l’estate 2020. Da «tutto esaurito», sebbene in un contesto di disponibilità più limitate rispetto al passato. A favorire la boccata d’ossigeno per il settore turistico pugliese, che come altri comparti è stato messo in crisi dalla pandemia da Covid-19, contribuiranno anche i collegamenti ripristinati dalla compagnia aerea di bandiera con destinazione l’Aeroporto del Salento (Brindisi) da Roma e Milano - benché limitati a quattro voli giornalieri in entrata - che si aggiungeranno così alle tratte per Bari.
Proprio dal Salento, una delle mete turistiche più gettonate, però, giungono le preoccupazioni ed il grido d’allarme del presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro, per un territorio che «registra un progressivo isolamento economico e sociale» a causa della carenza di trasporti locali e dei collegamenti con il resto del Paese e del mondo. «Dopo il Covid-19 – sostiene Negro - restano pochissimi collegamenti aerei a costi, a tratta, davvero esorbitanti. Nel Salento, poi, manca l’alta velocità su ferro; non si parla di partenza dei lavori della ss 275 né di rilancio dei porti turistici. Parlare di turismo prescindendo dall’isolamento in cui versiamo appare un paradosso. Abbiamo il dovere di ridare dignità al nostro territorio».
Poi conclude: «Dal Salento non si passa, ma si arriva. Occorre offrire ai visitatori mezzi comodi e adeguati ai tempi moderni: la provincia di Lecce parte in assoluto svantaggio, se non proprio sconfitta in partenza. I turisti sceglieranno mete facilmente raggiungibili con costi di trasporto contenuti. Rischiamo in autunno di tirare le somme di un Salento desertificato”.