Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Assunzioni in cambio di voti»
Bufera sulle elezioni, indagato l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Pisicchio
L’assessore regionale all’Urbanistica, Alfonso Pisicchio, è indagato dalla Procura di Bari nell’ambito di un’inchiesta in cui viene ipotizzato uno scambio tra assunzioni e voti in vista delle prossime elezioni regionali. Pisicchio ha confermato di aver ricevuto l’avviso di garanzia, assicurando la massima collaborazione con gli inquirenti e respingendo tutte le accuse. Nella stessa inchiesta è coinvolto suo fratello Enzo. Le indagini sono condotte dalla guardia di finanza, che sta facendo luce anche un giro di false fideiussioni che ipotizza la Procura - sarebbero state concesse ad alcuni imprenditori.
BARI Ancora prima che la campagna elettorale per le prossime regionali, previste a settembre, entri nel vivo, si abbatte una prima pesante tegola sulla politica, scuotendo l’opinione pubblica pugliese. In una nota diffusa ieri dai Finanzieri del Nucleo di polizia economica e finanziaria si legge di assunzioni in cambio di voti per le prossime consultazioni elettorali e di polizze fideiussorie false, per ottenere contributi a fondo perduto. Sono queste le ipotesi alla base di un’indagine della Procura di Bari nei confronti di imprenditori e funzionari pubblici, nell’ambito della quale è indagato per corruzione l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonso Pisicchio. La guardia di finanza sta eseguendo in provincia di Bari perquisizioni ed acquisizioni di documenti.
Gli accertamenti hanno «consentito di rilevare - spiega la Procura - che un esponente politico locale, tramite suo fratello, in cambio della promessa del sostegno elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, si sarebbe adoperato, in più occasioni, al fine di favorire l’assunzione di persone di sua conoscenza presso società baresi, aggiudicatarie di rilevanti appalti di servizi o beneficiarie di contributi pubblici». Per ore, in attesa di conoscere chi fosse il politico in questione, sui social è impazzato il toto-nome di chi avrebbe fatto leva sulle promesse di assunzioni in cambio del voto alle Regionali. Si pensava inizialmente ad un politico di Monopoli, ma alla fine è stato direttamente lui, Alfonso Pisicchio, attuale assessore regionale all’Urbanistica della giunta guidata dal governatore Michele Emiliano, ad uscire con una pubblica dichiarazione rivelando così di essere lui quello coinvolto nell’indagine : «Nelle scorse ore - si legge in una nota diffusa dall’esponente politico nella serata di ieri - ho ricevuto dalla guardia di finanza la notifica di un avviso di garanzia e ho sin da subito fornito la mia totale disponibilità a collaborare con gli orc’è gani inquirenti. Sono assolutamente tranquillo e totalmente estraneo ai fatti oggetto di indagine, che non riguardano affatto la mia attività istituzionale».
Sono dunque queste le prime parole dell’assessore, indagato insieme a suo fratello Enzo. Ma questo non è il solo filone dell’inchiesta della Procura di Bari, dal momento che anche il versante della stipula delle fideiussioni false, che venivano utilizzate - secondo quanto emerso dagli accertamenti condotti dalla guardia di finanza - a corredo di istanze amministrative volte ad ottenere autorizzazioni regionali per l’esercizio di attività economiche o di ingenti contributi pubblici. Un collaudato sistema fraudolento ritiene la Procura - che è stato scoperto dalle Fiamme Gialle, attraverso una serie di perquisizioni e acquisizioni documentali nell’ambito dell’inchiesta avviata nei confronti di privati imprenditori e funzionari pubblici.Nello specifico, grazie alle polizze fideiussorie false, rilasciate da un cittadino monopolitano in assenza delle necessarie verifiche patrimoniali e finanziarie, gli imprenditori avrebbero percepito illecitamente tra il 2018 e il 2020 contributi regionali a fondo perduto (Fondi Fers) per oltre 50milioni di euro e avrebbero ottenuto anche un’accelerazione dell’iter burocratico, senza il rischio di subire controlli.